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Archivio di marzo 2016

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Campo profughi in Viale Umbria. Fermiamo Majorino.

mercoledì, 30 marzo 2016

Milano 30 Marzo – In Viale Umbria c’era un mercato comunale coperto che è stato chiuso nel 2012 perché si doveva far posto alle corsie preferenziali per il passaggio della filovia 90/91.
Cosa va a fare Majorino? Un bando per trasformare subito  in centro accoglienza migranti l’ex mercato comunale. Naturalmente affidando l’edificio attualmente disabitato e da riqualificare a una delle solite cooperative o onlus che prosperano col business dell’accoglienza  a 35 Euro al giorno.
È veramente la degna conclusione di una amministrazione che ha messo l’accoglienza dei migranti davanti a tutti i bisogni e le povertà dei milanesi.

Per difendere l’interesse della città il Comune di Milano non solo dovrebbe  pretendere dal Governo un maggior contrasto contro la mafia degli sbarchi e del traffico di vite umane. Soprattutto dovrebbe pretendere che sia lo Stato, ovvero la Prefettura, a farsi carico con propri mezzi e proprie strutture di questa emergenza.
La Giunta di sinistra invece continua nella politica di accoglienza senza limiti e senza requisiti. Stiamo disseminando presunti profughi (all’80% migranti economici) ovunque  in città. Questo è veramente irresponsabile, se pensiamo che, con la chiusura delle frontiere di molti paesi confinanti, c’è il rischio che l’ospitalità da temporanea diventi definitiva.
Ho comunque scritto ad Asl e uffici urbanistici per impedire la follia di un accampamento per 500 persone in mezzo a due autentiche “autostrade” e al momento privo di ogni requisito di abitabilità.
Rimane una amara riflessione. E’ umiliante per il quartiere e anche per i commercianti  che si sono battuti per anni per le riqualificazioni dei mercati comunali, vedere che ciò che non si è fatto per anni per mantenere lavoro viene fatto in una settimana per i migranti.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale Forza Italia

Cosa può fare concretamente Milano per proteggersi

mercoledì, 23 marzo 2016

Milano 23 Marzo – I fatti oggi di Bruxelles, ieri di Parigi, impongono all’Europa di decidere come difendere la nostra civiltà dall’aggressione che viene dal terrorismo islamico. È un problema culturale e di politica estera, ma anche le amministrazioni delle città devono fare la loro parte.

Perché è nelle grandi metropoli che sono stati compiuti tutti gli attentati, perché è qui che il terrorismo rischia di cambiare le nostre abitudini. Anche a Milano.

La prima cosa che il Sindaco attuale e chi verrà dopo di lui deve impedire è la creazione di “enclave”, di zone a predominio musulmano dove si instaurino omertà, un sistema giuridico e sociale parallelo, con sue leggi, suoi costumi. E’ di tutta evidenza che se in un isolato ci sono solo musulmani è piu facile sfuggire al controllo sociale diffuso, architettare azioni violente, procurarsi armi, ma anche solo suggestionarsi e fare proselitismo.

Purtroppo casi del genere esistono nella nostra città: il quartiere San Siro, Via Meda, Via Segneri. Dunque il Comune deve vigilare di più sulle assegnazioni, evitando discriminazioni al contrario, e pretendere da Questura e Prefettura il massimo rigore sulle occupazioni abusive per evitare il formarsi di queste enclave.

Poi esiste un problema di presidio della città che vale per la sicurezza in generale, ma vale a maggior ragione per reprimere sul nascere gruppi che volessero emulare i terroristi d’oltralpe. Purtroppo i dati di Milano sono noti, li denunciamo da tempo ma per una stupida ottusità ideologica il Comune non cambia direzione. Milano ha dal 2011 rinunciato a 600 militari, ha perso 200 Vigili Urbani, ha restituito tutte le forze arrivate per Expo e ha addirittura ceduto 100 poliziotti a Roma per il Giubileo! Inutile fare appelli e marce se poi si sguarnisce il territorio di presidio.

Infine anche sulle Moschee bisogna essere responsabili: se il Comune vuole proprio farle nascere su suo suolo, almeno abbia il buon senso di escludere quelle realtà che in altri paesi sono nelle liste nere dei fiancheggiatori del terrorismo e si doti di tutti gli strumenti per verificare prima, e non dopo, da dove arrivano i soldi per farle.

Queste cose un Sindaco e una amministrazione comunale possono farle e richiederle da subito. Devono farle per difendere la nostra libertà, le nostre civili abitudini. Bisogna però avere la consapevolezza che il primo nemico da combattere è il terrorismo islamico. Le solite dichiarazioni contro fantomatiche strumentalizzazioni e discriminazioni fanno dubitare che un bel pezzo di sinistra abbia chiaro quale è il vero pericolo.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale

 

La spesa del Comune continua a crescere, i servizi no

venerdì, 18 marzo 2016

Milano 18 Marzo – Leggendo il Bilancio di previsione 2016 che da lunedi sarà all’esame del Consiglio Comunale, un dato balza all’occhio: la spesa corrente continua a crescere, anzi a galoppare, 30 milioni in più rispetto allo scorso anno che era l’anno di Expo! Il Comune è un pozzo senza fondo, una macchina che ha sempre più fame di soldi e, siccome i trasferimenti dallo Stato non possono aumentare, la ricetta è obbligata: sempre più tasse (1.340 milioni ), sempre più multe, aumento delle tariffe.

La famosa “spending rewiew”, la lotta a sprechi e spese inutili, con Pisapia e il Pd non c’è mai stata. I Milanesi però fanno fatica a comprendere quali nuovi servizi e quali realizzazioni possano giustificare i nuovi salassi.

Dal 2011, dall’avvento di Pisapia, non sono tanto i trasferimenti dallo Stato a diminuire, quanto il bulimico apparato comunale a richiedere più entrate e quindi più tasse.
Giusto per fare un esempio ai milanesi si chiederanno, nel 2016, 715 milioni di euro di tasse sulla casa (TASI + IMU) quando erano 303 milioni di euro nel bilancio della Moratti.
La fantasia dell’Assessore al Bilancio Francesca Balzani sui metodi con cui spremere i milanesi non conosce limiti: dopo la tassa sui passi carrai, dopo l’obolo per i pass parcheggio residenti, nel 2016 è la volta delle tassa di soggiorno applicata anche alle case affittate con i portali tipo Air B&B.
Un altro dato emblematico è che non risulta alcuna vendita né di aree, né di immobili di proprietà comunali, mentre avvicinandosi le elezioni aumentano spese per il personale, aumentano le assunzioni (tranne per i Vigili Urbani) e le spese della Direzione Generale addirittura raddoppiano.
Su queste basi Forza Italia non potrà che fare numerosi emendamenti, che anticiperanno il programma che il Candidato Sindaco Parisi vorrebbe attuare nella seconda parte del 2016. Pensiamo a esenzioni fiscali e contributi per gli esercizi pubblici danneggiati dalla M4, finanziamenti e incentivi per chi rinnova gli impianti di riscaldamento, riduzione della spesa per la pletora di progetti gestiti da Arci, Legambiente e Caritas, una maggiore valorizzazione dell’immenso patrimonio comunale, più investimenti nella sicurezza e attenzione nei riguardi della assistenza agli anziani e delle politiche per la famiglia.

E’ comunque difficile che si possa approvare il Bilancio entro la fine di questo mandato, visto che mancano una decina di sedute.

Certo che se la sinistra non si fosse trastullata per mesi con le primarie, oggi il Bilancio preventivo 2016 poteva essere già approvato e di conseguenza si sarebbero potuti finanziare opere pubbliche, servizi e bandi molto attesi dalla città.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale Forza Italia

 

La Paulonia è salva, una giusta battaglia si conclude bene

lunedì, 14 marzo 2016

Milano 14 Marzo – La Paulonia di Brera è salva. Rimarrà dove è e non dovrà far posto a un palazzone moderno di 4 piani.
È una grande soddisfazione quando una battaglia che combatti dentro le istituzioni con il sostegno dei residenti si conclude positivamente.
Può sembrare poca cosa ma quell’albero di Paulonia che da decenni domina imponente tra Via Fiori Chiari e Via Madonnina in un angolo di Milano del 700 è una storia simbolica. Emblematica di come il verde si difende (ma anche si realizza) con i fatti non con le parole. Di come il Comune può difendere l’interesse della città di fronte a legittimi interessi privati.
Nel 2012 il Comune attraverso la Commissione per il paesaggio aveva dato il benestare a un progetto che prevedeva la costruzione di un edificio di architettura moderna di 4 piani. Tra l’altro una sorta di ecomostro accanto a edifici storici e vincolati in un angolo di Brera costruito nel 700′. Era d’accordo anche il Consiglio di Zona 1 che si era accontentato di ricevere in compensazione qualche alberello da mettere nelle scuole di Via Palermo. È vero che la zona era divenuta edificabile in seguito all’approvazione di un provvedimento urbanistico generale ( le cosiddette B2), ma era pur sempre il Comune a dover decidere se rilasciare i permessi di costruire.
Misi in campo ogni strumento che un consigliere può utilizzare per impedire una autentica porcata. Feci una interrogazione in Consiglio, pretesi un sopralluogo della Commissione e dell’Assessore all’edilizia (allora Ada Lucia De Cesaris), denunciai la questione alla Soprintendenza e alla Forestale. Aiutai i residenti e i commercianti che, dopo vibrate proteste sul posto, presentarono un ricorso al Tar.
La Giunta arancione si rese conto che era un po’ troppo anche per una amministrazione, quella Pisapia, abituata a predicare verde e ambientalismo ma a attivare motoseghe ovunque.
E così nei giorni scorsi l’Assessore Balducci ha finalmente deliberato di acquisire la minuscola ma preziosa area dove per quasi un secolo la Paulonia ha fatto compagnia a residenti e generazioni di milanesi che passeggiano per Brera.
Una piccola soddisfazione, ma anche una importante considerazione: l’impegno nelle istituzioni, quando è consapevole e attivo, serve a qualcosa.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

La Paulonia è salva, una giusta battaglia si conclude bene

lunedì, 14 marzo 2016

Milano 14 Marzo – La Paulonia di Brera è salva. Rimarrà dove è e non dovrà far posto a un palazzone moderno di 4 piani.
È una grande soddisfazione quando una battaglia che combatti dentro le istituzioni con il sostegno dei residenti si conclude positivamente.
Può sembrare poca cosa ma quell’albero di Paulonia che da decenni domina imponente tra Via Fiori Chiari e Via Madonnina in un angolo di Milano del 700 è una storia simbolica. Emblematica di come il verde si difende (ma anche si realizza) con i fatti non con le parole. Di come il Comune può difendere l’interesse della città di fronte a legittimi interessi privati.
Nel 2012 il Comune attraverso la Commissione per il paesaggio aveva dato il benestare a un progetto che prevedeva la costruzione di un edificio di architettura moderna di 4 piani. Tra l’altro una sorta di ecomostro accanto a edifici storici e vincolati in un angolo di Brera costruito nel 700′. Era d’accordo anche il Consiglio di Zona 1 che si era accontentato di ricevere in compensazione qualche alberello da mettere nelle scuole di Via Palermo. È vero che la zona era divenuta edificabile in seguito all’approvazione di un provvedimento urbanistico generale ( le cosiddette B2), ma era pur sempre il Comune a dover decidere se rilasciare i permessi di costruire.
Misi in campo ogni strumento che un consigliere può utilizzare per impedire una autentica porcata. Feci una interrogazione in Consiglio, pretesi un sopralluogo della Commissione e dell’Assessore all’edilizia (allora Ada Lucia De Cesaris), denunciai la questione alla Soprintendenza e alla Forestale. Aiutai i residenti e i commercianti che, dopo vibrate proteste sul posto, presentarono un ricorso al Tar.
La Giunta arancione si rese conto che era un po’ troppo anche per una amministrazione, quella Pisapia, abituata a predicare verde e ambientalismo ma a attivare motoseghe ovunque.
E così nei giorni scorsi l’Assessore Balducci ha finalmente deliberato di acquisire la minuscola ma preziosa area dove per quasi un secolo la Paulonia ha fatto compagnia a residenti e generazioni di milanesi che passeggiano per Brera.
Una piccola soddisfazione, ma anche una importante considerazione: l’impegno nelle istituzioni, quando è consapevole e attivo, serve a qualcosa.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

Discutono di primarie mentre i disagi M4…possono aspettare.

venerdì, 11 marzo 2016

Milano 11 Marzo – Mentre il centrosinistra è da mesi impegnato a disquisire di primarie, nessuno si occupa di amministrare il Comune.
Anche ieri è mancato il numero legale e non si è potuto approvare alcunché.
Quello che è peggio però è che si promettono ai cittadini provvedimenti che non potranno più essere approvati se non dopo le elezioni quando la prossima giunta sarà insediata.
Facciamo l’esempio più evidente, ma non non è l’unico caso. Alle migliaia di esercizi commerciali che dovranno subire disagi per i 5/7 anni di cantieri M4, sono stati promessi fondi e il rimborso di spese per investimenti e tasse pagate (sarebbe stato meglio esentarli ma questa è oramai storia vecchia!).
Al netto di un bando già approvato di un milione, per non dare briciole e far fronte a tutte le domande, occorrono ben 2 provvedimenti che il Consiglio Comunale dovrebbe ancora esaminare: il Bilancio 2016 e la modifica di un regolamento per i contributi.
Si noti che il Consiglio Comunale chiuderà le proprie attività ai primi di maggio, essendo le elezioni previste per il 5 Giugno.
Dunque sono possibili non più di 12 sedute per approvare decine di delibere: dal Piano dei Cimiteri al Regolamento del Verde, dal PUMS (Piano della Mobilità Sostenibile) al PAES (Piano delle Emissioni), dal Mercato di Ripa Ticinese al regolamento delle nuove municipalità, a varie delibere urbanistiche. E soprattutto bisogna discutere il Bilancio che di solito porta via, da solo, 2 mesi.
Quindi, pur sapendo fin dal Luglio 2011 quali e quanti disagi avrebbe comportato il progetto M4, nessuno ha preparato né i provvedimenti di compensazione per gli esercizi commerciali, né la necessaria informazione ai residenti. E oggi gli stessi promettono fondi e sconti che, se tutto va bene, potranno essere erogati a Settembre, quando sarà stata insediata la nuova Giunta e approvato il Bilancio 2016 e i relativi bandi.
In compenso abbiamo già speso i soldi per la campagna pubblicitaria di Maran ” M4 ha messo la quarta”. Oltre a non essere vero, quella era propaganda mentre i residenti chiedono informazioni di servizio.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

Stesso teatro, stesse facce, solita sinistra

martedì, 8 marzo 2016

Milano 8 Marzo – Guardate bene questa foto. E’ il politburo della sinistra milanese. Ci sono voluti mesi di dibattito e fiumi di inchiostro. Primarie con cammellamenti di cinesi e voti multipli ma il cui risultato è stato riconosciuto da tutti.
E alla fine il risultato è questo: Pisapia lascia il posto a Sala ma tutto il resto è uguale. Gli Assessori di Pisapia sono tutti attorno a Sala. Loro sono quelli che sosterranno Sala, loro sono quelli che potranno condizionarlo, potranno spiegargli i provvedimenti da prendere.
Per tenere insieme una coalizione che va dai parroci ai centri sociali, dai poteri forti della finanza ai campi rom, bisogna tenere buone le varie anime della sinistra e accettare tanti compromessi, magari senza combinare molto.
Come si fa a dire di no a Majorino che vuole le moschee, alla Balzani che ha portato le Tasse al record italiano, a Granelli che piazza solo autovelox, a Maran che vuole obbligare anche i novantenni a usare la bici?
È quello che ha fatto Pisapia, è quello che farà Sala. Chi pensa che votando Sala si possa cambiare qualcosa rispetto a oggi si metta il cuore in pace.
Mettete insieme gli ingredienti: tanto buonismo cattolico, una spruzzata di socialismo reale di Sel, la passione per la finanza rampante e il potere dei Renziani, la convinzione dei salotti di essere gli unici depositari della cultura, l’odio per il privato e i lavoratori autonomi, l’uso strumentale del volontariato. Poi mescolate e il risultato sarà sempre quello anche se cambiate il Sindaco: città senza sicurezza, periferie abbandonate, sviluppo bloccato, verde a parole, tasse che coprono spese a go go, servizi sociali che discriminano italiani anziani e poveri.
Per cambiare tutto ciò bisogna mettere in minoranza questa compagnia, impegnandosi e andando a votare.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

La Rozza dà i numeri ma Pisapia non ha fatto né grandi né piccole opere

venerdì, 4 marzo 2016

Milano 4 Marzo – Carmela Rozza si è messa a urlare più del solito ieri in commissione. Voleva rispondere alle critiche mie e di De Corato. Ma non serve a niente urlare, bisogna guardare la realtà.

Rozza dice che il suo assessorato ha preparato tanti progetti di manutenzione e di lavori pubblici che potranno essere realizzati da qui al 2018. Non c’è nulla di straordinario in tutto ciò ha risposto l’opposizione. Ci mancherebbe altro che tecnici e uffici pagati da tutti smettessero di lavorare perché ci sono le elezioni e dopo cambia la giunta.

Il problema è un altro: a differenza della Moratti che lasciò il grande progetto di Expo, le metropolitane già finanziate, Garibaldi Repubblica in costruzione, Pisapia non lascia nessun grande progetto nei cassetti.

Non sappiamo cosa fare sui terreni di Expo salvo sul 10% dove ha deciso Roma e non Milano. Non è stato deciso niente per scali ferroviari e caserme, né per Ortomercato  e Stadio.

Quanto alla ordinaria manutenzione di cui mena vanto la Rozza è tutta da vedere. Se nelle scuole qualche intervento è stato fatto (ma gli edifici sono tanti e c’è ancora tanto arretrato da fare), molto si è dilapidato per marciapiedi, ciclabili, ed eliminazione dei parcheggi dai parterre (una vera fissazione di questa Giunta!).

Ma, cara Assessore Rozza, cosa  è stato invece fatto nelle case di proprietà comunale? Cosa è stato fatto per tombini e fognature che si intasano a ogni pioggerellina? Cosa è stato fatto per palestre e impianti sportivi (al Palalido hanno pure fatto scappare Armani! )? Cosa è stato fatto al Lirico che doveva essere pronto nel 2015? O nella M4 che doveva essere pronta per Expo? E nei parchi, primi fra tutti il Trotter o il Parco delle Cave, perché non avete fatto nuovi interventi?

Carmela Rozza può urlare quanto vuole, ma l’eredità di Pisapia è sotto gli occhi dei milanesi.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

Per i cantieri M4 meglio sconti fiscali a Giugno che rimborsi chissa quando

martedì, 1 marzo 2016

Milano 1 Marzo – Per la sinistra commercianti e contribuenti sono sempre sudditi. Pur sapendo da 4 anni che gli esercizi commerciali lungo i cantieri di M4 subiranno gravissimi disagi, la Giunta ha cominciato a ragionare ora su possibili bandi per erogare fondi e rimborsi. Ma perché il loro cervello burocratico e statalista non riesce a pensare soluzioni più semplici, quali ad esempio le esenzioni o gli sconti fiscali? Perché obbligare i commercianti a compilare moduli, produrre certificazioni, doversi far aiutare da qualche professionista, quando basterebbe che il Comune stabilisse un elenco di vie e numeri civici e le tipologie di contribuenti cui applicare gli sconti?
Tra l’altro in questi giorni le commissioni stanno discutendo le delibere Tasi, IMU e Tari per il 2016.

Forza Italia chiede di predisporre fin da quest’anno le esenzioni totali per i negozi costretti alla inattività e le riduzioni fiscali per quegli esercizi commerciali che dovranno subire gravi disagi per la presenza di cantieri M4.

Come promesso nelle scorse settimane a comitati e residenti, chiediamo che sia fissato subito un provvedimento di sconti fiscali sulla Tari, sulla Tasi e sulla IMU oltreché Tosap e Tassa pubblicità per gli esercizi commerciali che dovranno convivere fino a 7 anni con cesate di cantiere, traffico deviato e visibilità ridotta.

In questo modo si farà qualcosa di concreto da subito, visto che la prima rata delle tasse si paga a fine giugno. Altrimenti con i bandi proposti da Balzani e D’Alfonso il rischio calende greche c’è. Il Comune deve prima approvare il bilancio (fine aprile), poi pubblicare i bandi, poi attendere 60 giorni per ricevere la documentazione, poi valutare le domande e infine effettuare in 90 giorni i mandati di pagamento, il tutto salvo ricorsi. Con questo sistema, il Comune riuscirà a rimborsare qualcosa fra un anno, quando magari i negozi avranno dovuto chiudere o svendere.

Abbiamo inoltre chiesto subito una Commissione Consiliare per avere il quadro delle somme che il Comune dovrà aggiungere al preventivo del progetto M4, considerando le varianti, i fondi per i rimborsi e le misure per diminuire l’impatto ambientale.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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