copyright - Fabrizio De Pasquale
default-logo

Archivio di Giugno 2016

Posted On

In mille ad acclamare Parisi che vuole andare avanti

In mille ad acclamare Parisi che vuole andare avanti
Milano 28 Giugno – 1000 persone al Teatro San Carlo per Stefano Parisi. A testimoniare che la sua campagna ha  seminato più entusiasmo delle grigia figura di Beppe Sala. Soprattutto ha dimostrato che esiste un popolo di centrodestra e che dentro e fuori dai partiti vuole combattere per i propri valori.20160627_221215
E’ stato un evento autoconvocato, praticamente improvvisato.
Ma è servito a Parisi a lanciare alcuni messaggi. Il suo impegno in politica non finisce con la sconfitta di misura di domenica 19.
La sua opposizione a Sala sarà costruttiva, ma anche molto ferma sui valori. E poi sarà svolta non solo e non tanto a Palazzo Marino ma nei quartieri, nelle periferie, nella società civile.per parisi
Infine anche alcuni accenni alla questione Europa. Parisi ha sposato una linea di revisione di trattati e di sburocratizzazione molto simile a quella evocata dai Governi di Berlusconi, Blair e Cameron. Giusto per ricordare che Stefano Parisi può essere una risorsa anche per rigenerare il centrodestra a livello nazionale.
Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia


Sala fa una giunta tutta PD. Sembra di stare a Sesto San Giovanni

Sala fa una giunta tutta PD. Sembra di stare a Sesto San Giovanni

Milano 27 Giugno – Quando un Sindaco viene eletto al secondo turno col 51 % dei voti validi e non ha votato metà degli elettori la prima cosa intelligente da fare è mostrarsi aperto a quel pezzo di città che non ti ha votato.

Nella formazione della sua Giunta Giuseppe  Sala ha dato un segnale diametralmente opposto. Sala non ha voluto aprirsi alle competenze esterne, né alla società civile.  Abbiamo gli stessi assessori di Pisapia nei posti chiave: Maran (Urbanistica),  Majorino (Servizi Sociali), Rozza (Sicurezza), Granelli (Trasporti) e Del Corno (Cultura), Tajani (Commercio).
Il PD dopo aver commissariato Sala in campagna elettorale la fa da padrone in Giunta. Milano ha un monocolore PD degno del vecchio strapotere comunista a Sesto San Giovanni, anche se le urne  non  hanno  certo premiato  né il PD né la vecchia giunta.
Abbiamo poi 2 Assessori tecnici che sulla carta sono validi, Roberta Cocco (servizi civici  e digitalizzazione) e Robero Tasca (Bilancio). Poi rimangono puramente simbolici i ruoli di Emma Bonino e Gherardo Colombo: come consulenti faranno qualche intervista e scriveranno qualche relazione che verrà insabbiata negli scaffali di Palazzo Marino.
Ai radicali è stata riservato uno strapuntino misterioso degno delle loro giravolte: l’Assessorato agli Open data, un compito degno di un programmatore che finirà a Lorenzo Lipparini.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia


Milano fredda con Sala. Troppi nel centrodestra hanno votato una sola volta.

Milano fredda con Sala. Troppi nel centrodestra hanno votato una sola volta.

Milano 24 Giugno – 5 anni fa l’elezione di Giuliano Pisapia era stata salutata da ben altro entusiasmo. Piazza Duomo Arancione, Grazie Milano sui manifesti e una grandissima aspettativa nei 350.000 che l’avevano votato.

vittoria salaL’elezione di Giuseppe Sala ha suscitato invece un piccolo corteo notturno di militanti piddini a Palazzo Marino. Per il resto lo stesso scarso entusiasmo che Sala ha alimentato a sinistra in campagna elettorale. Mentre nella Milano orientata verso Parisi è palpabile una cocente delusione. Come è possibile, si chiedono nel centrodestra, che in città si respirasse una aria di grandissima critica per l’amministrazione Pisapia e che poi abbia prevalso Sala?

Insomma attorno al nuovo Sindaco regna un atteggiamento diffidente. D’altronde ciò è normale in una città dove il 49% non ha votato e dove Sala ha preso la metà dei voti di chi ha votato, pressappoco un quarto degli elettori.
L’assenza del periodo di cosiddetta “Luna di Miele ” renderà ancora più arduo governare Milano per Sala. Tra l’altro Mr Expo deve la sua vittoria al secondo turno alla potente macchina organizzativa del PD, e questo limiterà ogni sua eventuale discontinuità con Pisapia.
La percentuale di votanti cosi bassa in una città dove tradizionalmente va alle urne tra il 70 e l’ 80 % degli elettori, dove il senso e l’orgoglio civico sono piu diffusi che ne resto d’ Italia, dimostra come la cinica scommessa di Renzi abbia avuto ragione: votando al primo turno durante un ponte e al secondo a giugno inoltrato, con le scuole chiuse, con molte mamme e nonni fuori Milano, gli elettori si sono ridotti ed è stato più facile far prevalere il voto di apparato sul voto di opinione.
La sensazione del centrodestra di essere maggioranza della città, smentita dalle urne, si spiega col fatto molti suoi elettori del primo turno non sono tornati a votare al secondo, vanificando così il recupero di elettori ” vacanzieri”  del primo turno, e anche un parziale contributo di elettori grillini che pure c’è stato, visto che  Parisi ha preso 26.000 voti in più al secondo turno.
Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia

Ennesimo rave al parco Lambro

Ennesimo rave al parco Lambro

Milano 21 Giugno – Attorno al Parco Lambro ai cittadini, Sabato sera, è stato negato il sonno.  Non è la prima volta che succede, rave party non autorizzati, che intervallano serate infinite di alcol e rumore, impediscono alla gente normale, ai lavoratori ed ai cittadini, di dormire la notte.

I vigili sostengono di essere intervenuti, ma probabilmente gruppi di partecipanti al rave si sono comunque dispersi nel parco per proseguire fino a mattinata inoltrata la baldoria. Visto anche un gazebo e tanti giovani strafatti transitare domenica mattina da Piazza Udine.

Questo è uno dei tanti esempi di periferia abbandonata a se stessa, senza ordine né sicurezza. Soprattutto è un esempio di quella movida stracciona, senza permessi, senza rispetto per il decoro, esentasse, che tanto piace alla sinistra.
Fabrizio De Pasquale

In pochi votano e una minoranza ideologica continuerà a comandare a Milano

In pochi votano e una minoranza ideologica continuerà a comandare a Milano
Milano 20 Giugno – A caldo provo una grande delusione per una vittoria mancata per poco. Una fortissima preoccupazione per altri 5 anni di disastri annunciati.
Grazie a Stefano Parisi le elezioni di Milano sono state combattute e non abbiamo assistito all’umiliante spettacolo tra chi le spara più grosse tra Renzi e i grillini. Grazie a Stefano Parisi molta gente non ha dovuto vergognarsi nel sostenere i vessilli del centrodestra, ma anzi ha potuto nettamente scegliere una proposta liberale e popolare. Da qui dovrebbe cominciare la rigenerazione di quello che, per sintesi, chiamiamo centrodestra.
Ora cominceranno le polemiche tra i capipartito per dire che è colpa dell’altro e che il tal partito ha preso lo zero virgola più dell’altro. Non mi interessano queste miserie politiche.
Mi interessa ricreare una coalizione che sappia raccogliere la maggioranza dei voti e governare. A Milano come in Italia. Per far questo lo schema giusto è quello adottato a Milano e rappresentato da Parisi. Non certo le divisioni di Roma e Torino.
Dopo di che c’è tantissimo da fare ancora. A Milano come nel resto d’Italia. Il 50 % degli elettori non va a votare. La stragrande maggioranza dei giovani non  vota.  Anche stavolta l’elettore di centrodestra è più difficile da portare al seggio al secondo turno. Come si riparte? Bisogna investire prima di tutto sulle idee e sulla cultura, poi servono partiti più radicati e organizzati e poi, naturalmente,  servono anche nuovi leaders.
Con percentuali così basse di votanti i partiti più organizzati e quelli che distribuiscono mance elettorali vinceranno sempre.
Quanto a Milano le prospettive sono pessime. Una minoranza eletta da 260mila elettori cercherà di imporre la sua ideologia a una grande città di 1 milione e 300 mila abitanti. Per di più con un Sindaco che, da candidato, ha mostrato di farsi tirare a destra e soprattutto a manca senza una propria visione politica.
Il popolo che vota è sovrano, quello che non vota non può lamentarsi.
Fabrizio De Pasquale

Milano sceglierà la libertà e la sicurezza

Milano sceglierà la libertà e la sicurezza
Milano 18 Giugno – Votare domenica 19 giugno è un gesto da 5 secondi. Una croce su Parisi o su Sala. Cambia però il futuro dei prossimi 5 anni.
Se vogliamo tenerci la Milano dei furti, del degrado, delle occupazioni, dei centri sociali, delle banlieu di SanSiro, Via Gola e Giambellino, dei venditori abusivi, della movida stracciona, Sala è perfetto. Mr Expo raccoglie al secondo turno le stesse identiche sigle di Pisapia e confermerà alcuni assessori che sono un simbolo dei disastri di questi anni. Il Maran nemico delle auto e dei parcheggi, inventore di fesserie abissali come Piazza Castello chiusa o le ciclabili deserte di via Tortona e distratto controllore dei cantieri M4. O il Majorino, Assessore attento più ai migranti che agli anziani, convinto che il volontariato e l’associazionismo siano dei sudditi che devono sottostare agli ordini dei burocrati dei Servizi Sociali. Per non parlare di Granelli, Assessore alla Sicurezza che ha trasformato i vigili urbani in guardoni di autovelox anziché in presidio per la sicurezza.
Se invece crediamo che la storia e il futuro di Milano siano  fondati sul lavoro, sull’iniziativa del privato e del volontariato, sulla integrazione nel rispetto delle regole non ci sono dubbi: bisogna votare Stefano Parisi e mandare in soffitta i 5 terribili anni di Pisapia, ma anche di Limonta, De Cesaris, Rozza e D’Alfonso.
Non sarà semplice riportare sicurezza oggi in una Milano spesso fuori controllo. Ma se metti la legalità, il rispetto delle regole e il presidio del territorio come tua priorità forse ce la puoi fare. Se invece la tua convinzione è che la paura è indotta da Salvini, che i migranti economici da accogliere e sfamare sono un fenomeno irreversibile, che la moschea è una priorità del Comune, beh allora è proprio impossibile garantire sicurezza ai cittadini.
E infine chiediamoci. Tutte le tasse, i regolamenti e la burocrazia aggiuntiva che la giunta di sinistra ci ha appioppato hanno migliorato la nostra qualità della vita, i nostri servizi sociali, hanno soddisfatto il bisogno di nuovo lavoro e nuove case? No, hanno semplicemente ricreato a Milano il modello fallimentare per cui il privato cittadino è spogliato del frutto del suo lavoro  e deve sempre recarsi in ginocchio davanti a un ufficio pubblico.
skyline-di-porta-nuova_26080476041_o
E allora diciamolo che Milano ha bisogno sopratutto di libertà economica, di meno tasse, di liberare le migliori energie. E Stefano Parisi è la persona giusta per realizzare questa gigantesca semplificazione amministrativa e una nuova visione politica liberale e popolare.
Dopo il primo turno molti milanesi hanno riacquistato la fiducia in un cambiamento possibile. E questo nonostante che i poteri forti della città e Renzi stiano mettendo in gioco tutto il peso della loro influenza.
Milano però è la città più libera d’Italia e lo dimostrerà domenica premiando il coraggio di Stefano Parisi.
Fabrizio De Pasquale

Quanto è piccina la politica che lascia le periferie in mano ai delinquenti

Quanto è piccina la politica che lascia le periferie in mano ai delinquenti
Milano 18 Giugno – Ieri abbiamo pubblicato la lettera di una lettrice di San Siro che spiega benissimo che cosa succede nelle case popolari (clicca qui per la lettera)
Di seguito pubblichiamo il commento inviato dall’assessore Rozza:
Le case Aler cioè Azienda regionale Lombarda sono di Regione Lombardia cioè Forza Italia e Lega, non del Comune, gli sgomberi Pisapia li ha fatti nelle case del Comune. La Regione Lombardia le sue case le ha abbandonate.    
Carmela Rozza
Fabrizio De Pasquale risponde:
Fino all’ultimo giorno l’Assessore Rozza porta avanti come un disco rotto la sua giustificazione: le case gestite da Aler sono sotto la competenza della Regione. Piccola giustificazione di piccoli politici che sanno solo scansare i problemi e se ne fregano di come devono vivere le persone per bene costrette a convivere con degrado e delinquenti nei quartieri popolari.
Il Sindaco è per legge il responsabile della sicurezza dei cittadini. A lui competeva richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine affinché fossero impedite nuove occupazioni e fossero prevenute, con i necessari sgomberi, la formazione di vere e proprie enclave, dove non c’è più legge e legalità.degrado periferie
ALER e Regione dovranno impegnarsi affinché vengano reperite risorse per riqualificare, dal punto di vista edile, i quartieri popolari e vengano accelerate le operazioni di ripristino degli appartamenti vuoti.
Ma prima di spendere un euro pubblico, per evitare che venga subito distrutto o vandalizzato ciò che sistemiamo a spese della comunità, bisogna riportare legalità ed estirpare la presenza di delinquenti, racket e abusivi nelle case popolari.
Ed è ciò che Pisapia non ha voluto fare. Ed è ciò che Sala non farà avendo nella sua coalizione le stesse persone che hanno difeso sempre gli abusivi: i centri sociali e alcuni comitati inquilini.
Fabrizio De Pasquale

TAX DAY, la vera liberazione di Milano sarà il 19 Giugno!!! In cinque anni 3 miliardi di tasse in più!!

TAX DAY, la vera liberazione di Milano sarà il 19 Giugno!!! In cinque anni 3 miliardi di tasse in più!!

Milano 17 Giugno – Ieri il Governo invitava a festeggiare il mancato pagamento della TASI sulla prima casa.

A Milano la vera liberazione per i contribuenti sarà mandare a casa la sinistra che in questi anni ha aumentato la pressione fiscale del 113%.

Ogni anno i milanesi hanno pagato oltre 700 milioni di tasse in più rispetto all’epoca Moratti, quando il totale delle entrate tributarie ammontava a 600 milioni. Oggi siamo a 1380.

Sommando i cinque anni di pressione fiscale aumentata, si arriva a circa 3 miliardi di tasse in più, considerando che alcune sono state aumentate subito, quelle sulla casa, altre nel 2013, i rifiuti e la Cosap, altre ancora nel 2014 come l’addizionale Irpef.

Leggendo il programma di Sala e vedendo con quale umiltà si accosta a Balzani, Majorino e Maran, è facile prevedere che, qualora vincesse Sala, la politica del tassa e spendi non cambierebbe e la spesa corrente continuerebbe a crescere.

Per questo il 19 giugno è la grande occasione di cambiare ed è il giorno decisivo per dire stop alla spremitura fiscale del milanesi.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia.


 

I radicali voteranno Sala che considerano ineleggibile

I radicali voteranno Sala che considerano ineleggibile
Milano 16 Giugno – Il 12 maggio 2016 Marco Cappato, leader dei Radicali Milanesi, presenta un esposto per denunciare che Giuseppe Sala è ineleggibile. Il 12 Giugno 2016 Cappato decide di apparentarsi con Giuseppe Sala candidato Sindaco.
Di giravolte in politica se ne vedono tante ma questa è notevole! Non pensiamo di esagerare se indichiamo la motivazione più probabile della improvvisa conversione di Cappato e radicali nella possibilità di rimanere in Consiglio Comunale.
Ma quello che fa più ridere è che Cappato nell’ultimo anno ha contestato tutte le decisioni della Giunta Pisapia, dal Bilancio alla delibera sugli Scali ferroviari. Cappato contestava anche la totale assenza di informazioni su Expo e sui suoi conti nel Consiglio Comunale. In più Cappato lamentava di essere stato turlupinato da Pisapia e De Cesaris sulla questione dei Navigli: Cappato era presidente di una commisione che per 5 anni non è riuscito a ottenere un euro da Pisapia per riaprire i Navigli.
E adesso Sala, cambiando il programma già depositato, ha riproposto la riapertura dei Navigli. Con quali soldi non si sa, ma oggi l’importante è raccogliere voti e poi tornare a litigare.
Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia

Le idee confuse di Sala sui Navigli

Le idee confuse di Sala sui Navigli
Milano 14 Giugno – Alla sinistra milanese manca la dimensione economica e quella temporale. Per questo quando governa una città concreta e laboriosa come Milano accadono disastri.
Esemplare di tutto ciò è l’annuncio ricorrente  di riaprire i Navigli.
Il 13 giugno 2011 viene approvato (dal 38% dei votanti) un  referendum consultivo comunale che chiedeva la riapertura dei Navigli. Viene istituita una commissione consiliare, presieduta dal radicale Cappato, che ha il compito di seguire l’attuazione di questa e altre proposte referendarie.
In 5 anni Pisapia e compagni non hanno stanziato un euro per realizzare questa promessa. Si è solo pagato uno studio di fattibilità che fissa in 400 milioni il costo preventivo dell’opera. Peraltro esistevano finanziamenti straordinari legati a Expo, ma sono stati usati per realizzare la sistemazione della Darsena e per le Vie d’acqua, che poi saranno bloccate proprio dal Commissario Expo Giuseppe Sala, per non contraddire  l’opposizione degli ambientalisti.

Bene, dopo 5 anni di nulla, il Candidato della sinistra Giuseppe Sala lancia di nuovo la proposta di riaprire i Navigli! E come? Attraverso un referendum da tenersi nel 2017!

copertura-naviglio-senato tra gli anni '20 e '30

copertura-Naviglio-via Senato tra gli anni ’20 e ’30

Come sempre le anime belle della sinistra glissano sul problemino di dove trovare le risorse per fare ciò. Non ci sono i soldi per finire la M4, bisogna trovare prima i fondi per risanare 20.000 alloggi popolari, ma loro sognano di rimettere le lavandaie in Via Senato, magari con un cantiere di una ventina di anni.
Quanto al secondo problemino, cioè dove deviare il traffico pubblico e privato attualmente ospitato dalla cerchia dei Navigli e da via Melchiorre Gioia, la risposta è quella classica di Maran, futuro assessore di Sala: chi ha l’auto si arrangi, per noi è sbagliato usarla.
Intanto lanciamo l’idea, facciamo un referendum, per i soldi poi si vedrà!
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia


Le mosse della disperazione di Mr. Expo

Le mosse della disperazione di Mr. Expo
Milano 13 Giugno – Un giorno Sala se la prende con Salvini, un altro con la Gelmini, infine ieri ha attaccato Parisi. Mister Expo non sa scaldare i cuori con progetti suoi e ripete in maniera meccanica le battute che gli ispirano i suoi spin doctor.  Rimane il problema di sempre: perché lo hanno scelto se il messaggio che deve recitare è la continuità con Pisapia? La sua coalizione fatta di Assessori uscenti continua a ripetere ” va tutto bene, Milano è cambiata in meglio, la poca sicurezza è una invenzione della destra becera”.
Questo messaggio cozza con la realtà di tasse, degrado e scarsa sicurezza e dunque fa poca presa soprattutto nelle periferie.
Ecco le mosse della disperazione: la proposta di un referendum sui Navigli. Ma se l’amministrazione non ha realizzato nemmeno il 10% degli obiettivi dei precenti referendum (fra cui la riapertura dei Navigli) come può impegnarsi a fare referendum? E come fa a tirare fuori 600 milioni che servono per il sogno della riapertura dei Navigli quando oggi mancano le risorse per riqualificare le periferie e terminare la M4?
Boh! Sala ha proprio preso a modello Renzi. Meno male che Milano è molto più libera dell’Italia soggiogata dal grande chiacchierone.
 Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia

La rassegnazione della sinistra contro degrado e illegalità

La rassegnazione della sinistra contro degrado e illegalità
Milano 11 Giugno – Quale è la cosa che mi piace meno della sinistra che governa Milano? Il senso di ineluttabilità con cui affrontano degrado e decadenza della città.
Ogni volta che qualcuno si lamenta di immagini di degrado come queste, quale è la reazione di Sala e PD?
Ti dicono “è solo propaganda, non si può fare niente, dovremo convivere con fenomeni migratori per decenni”. E in effetti il loro Governo Renzi non ha veramente fatto nulla sul piano internazionale per frenare gli sbarchi e gli arrivi di migranti che per il 90% non sono rifugiati politici. E fa specie vedere la indifferenza e la rassegnazione con cui, secondo la sinistra, i milanesi dovrebbero sopportare il progressivo degrado della loro città, ben rappresentato da immagini come questa di Viale Molise.
A partire da Sala per scendere a Majorino e compagni, scene come questa non sono un problema. Per loro sono il costo necessario da pagare alla società multietnica, il prezzo che, senza protestare, dovremmo corrispondere alle “risorse” che da tutto il mondo raggiungono senza freno l’Italia.
Per loro è impensabile che i vigili facciano valere la legge verso rom e migranti che vanno sempre compresi e giustificati in ragione dei danni storici praticati dall’occidente cattivo contro il terzo mondo. Impensabile capire che le risorse sempre più ridotte del nostro stato sociale non ci consentono di mantenere chicchessia e di dar loro alloggio, vitto e assistenza. Impensabile capire che se non fai rispettare le regole elementari di civiltà e legalità,  si ingenera in tutti la convinzione che questa  civiltà e legalità è oramai al termine della sua storia.
Non si può fare niente, è ineluttabile ti ripete la sinistra. E invece si può cambiare e mandare a casa la politica della rassegnazione contro illegalità e degrado.
Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia

Nuova sinistra renziana, vecchi vizi: demonizzare l’avversario.

Nuova sinistra renziana, vecchi vizi: demonizzare l’avversario.
Milano 8 Giugno – Siamo entrati in possesso di una mail inviata dalla dal Comitato Beppe Sala “Noi x Milano” a candidati dei municipi Giovedi 5 maggio, circa un mese prima delle elezioni.IMG-20160607-WA0005

Come si può leggere la preoccupazione principale dello staff di Sala è attaccare l’avversario sui social media. Anziché valorizzare le cose fatte da Pisapia o le proposte di Sala, lo staff di Sala si preoccupa di organizzare una imboscata su facebook a Stefano Parisi. In pratica questa manovra dovrebbe  falsare  il “sentiment” dei social. E far apparire che la più grande preoccupazione dei frequentatori di Facebook  siano 2 questioni che invece sono francamente minoritarie nelle preoccupazioni dei milanesi: il candidato Pavesi o la dichiarazione dei redditi di Parisi che è stata tranquillamente pubblicata sul suo sito all’atto della candidatura.

Quello che fa specie è che lo staff di un candidato cosi english, cosi istituzionale (è stato commissario di Governo), rappresentante di una sinistra renziana  2.0, che vuole presentarsi come cool, smart e positiva, poi adotti tattiche tipiche del vecchio comunismo trinariciuto come la denigrazione dell’avversario.
E poi scusate ma falsando le domande della rete questi signori falsano anche la percezione dei problemi della gente. E le domande che la gente si pone  non sono il candidato Pavesi o la dichiarazione dei redditi, ma forse cosa faranno Parisi e Sala sulla sicurezza, il lavoro, le periferie. Gli strateghi di Sala si fanno un grande autogol. Al netto del fatto che Stefano Parisi ha sempre tenuto un comportamento non aggressivo nei confronti del suo concorrente.
Fabrizio De Pasquale

Un risultato che rafforza la speranza di cambiare

Un risultato che rafforza la speranza di cambiare
Milano 7 Giugno – Nonostante le gufate degli exit polls e la furbata renziana del voto nel ponte il primo turno delle elezioni comunali è finito in pareggio.
Parisi ha compiuto una impresa memorabile, considerando che qualche mese fa si diceva che il Sindaco lo si sceglieva votando alle primarie !
Milano si è dimostrata città libera dai condizionamenti dei soloni dei giornali e dalle televisioni monocolore dell’epoca renziana. Le periferie poi hanno spernacchiato la retorica di Pisapia sulla città cambiata, e 5 municipi  su 9 sono finiti al centrodestra
Milano può veramente essere il luogo di nascita di un nuovo centrodestra. Il successo di Forza Italia  è il segnale che con candidati credibili e un buon lavoro territoriale si può battere una sinistra sempre più lontana dai bisogni del popolo. Senza esagerare con l’estremismo, ma partendo sempre dalle domande degli elettori: sicurezza, lavoro, buongoverno.
Ora ci attende una grande prova. Riportare a votare gli elettori di domenica 5 fra 2 settimane e portare a votare il 19 chi non era ai seggi lo scorso ponte.  Un primo banco di prova per capire se il centro destra è veramente unito almeno a Milano o no.
Fabrizio De Pasquale Consigliere Comunale di Forza Italia

Un sindaco diverso da Pisapia è un sogno che si può realizzare

Milano 4 Giugno – La città è vuota e il disegno di Renzi di contenere i danni grazie all’astensionismo si capisce ancora meglio.
Il clima piovoso magari non induce chi è rimasto in città all’ottimismo.
Però sognare si può. Si può sognare di avere un Sindaco più attivo e determinato di Pisapia. Io poi sogno un primo cittadino che sappia chiedere al Governo di restituire ai milanesi una parte delle ingenti tasse che versiamo a Roma. Non un uomo che deve tutto a Renzi, che prende ordini dal leader PD e dunque sarà sempre col cappello in mano a credere negli annunci del pifferaio magico.
Sogno un Sindaco che sia consapevole di essere per legge il primo responsabile della sicurezza dei cittadini. E quindi ogni mattina chiama prefetto e questore per esigere che la legalità sia ripristinata in città, contrastando con tutti i mezzi le occupazioni abusive, l’accattonaggio, i racket, lo spaccio e la prostituzione, il commercio abusivo. Non un Sindaco che media con i centri sociali o che giustifica col “bisogno” atti illegali.
Sogno un Sindaco che capisca come il lavoro sia l’anima di Milano. E dunque bisogna favorirlo, rendere più semplice creare nuove attività, spingere i giovani a provare a mettersi in proprio.
Non vessarlo con regolamenti, carte bollate e tasse spropositate.
Infine sogno un Sindaco che sappia come è cambiata la povertà a Milano, che affronti in primis il problema dei 50enni senza lavoro e degli anziani senza assistenza familiare. Che dia priorità ai bisogni delle famiglie e delle persone per bene che hanno lavorato per anni a Milano.
Sogno un Sindaco che non fa il furbo con i propri cittadini inviando cartelle scadute, ma che invece esercita la sua forza contro i portoghesi dei mezzi pubblici e i vandali e i graffitari.
Mi sono svegliato e ho capito che quel Sindaco dinamico per Milano, veloce come chi lavora nella innovazione tecnologica, autorevole perché scelto fuori dai partiti , è Stefano Parisi.
Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia

Sala non funziona, Renzi la butta in politica per non perdere Milano

Sala non funziona, Renzi la butta in politica per non perdere Milano
Milano 1 Giugno – Esaurito ogni tentativo di rianimare il candidato Sala, il PD gioca la carta Renzi.
Giuseppe Sala non accende quel pezzo di sinistra nostalgica, giustizialista, post comunista che alligna nel PD milanese. Per di più non ha detto mezza frase per distinguersi dall’operato della Amministrazione Pisapia. Anzi fa campagna tutti i giorni con gli uomini simbolo della vecchia Giunta. Insomma non sfonda al centro dove invece Parisi ha recuperato tanti consensi.
Ecco che allora arriva Matteo Renzi per buttare tutto in politica nazionale. I giornali e le tv in estasi raccontano le sue visite a Don Rigoldi e alla Coldiretti: normale tanto leccaculismo dopo che lo stesso Renzi ha imposto in 2 anni piu cambiamenti di direttori di quasiasi altro premier italiano.
Veniamo ai messaggi del Premier. Il primo è la ripetizione dell’unica ideuzza che gli spin doctor di sinistra hanno tirato fuori in campagna elettorale: attenti che di la c’è Salvini.
Poi le elezioni di Milano che diventano l’antipasto del referendum sulla riforma istituzionale voluta da Premier. Renzi lo immagina come un plebiscito a favore suo e quindi anche il voto a Beppe Sala è un pro o contro il Governo Renzi. Attenzione, sebbene molti italiani non nutrano grandi speranze nel Governo Renzi, non sono pochi però i gonzi di centro destra che alle europee del 2014 votarono Renzi per paura che cadesse il Governo e che succedesse chissà quale scatafascio.
Allora chiariamo una cosa: il 5 giugno si vota per decidere quale sindaco e con quale programma governare Milano. E se Renzi ha a cuore Milano anziché fare retorica sulla bellezza di Milano decida una volta per tutte cosa fare del post Expo, visto che abbiamo perso un  anno in attesa che lo Stato cacci fuori i soldi.
Ci ritorni un po’ del tesoretto fiscale che Milano versa allo Stato. Ci dia la deroga per assumere i vigili che mancano. Faccia quegli interventi di politica estera che blocchino il flusso di migranti sulle coste italiane che per un quarto finiscono poi a Milano. Parli con atti di governo, non faccia solo campagna elettorale.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

Il PGT del Comune è un ritorno al socialismo reale: Forza Italia ottiene 40 modifiche in difesa della proprietà privata

Il PGT del Comune è un ritorno al socialismo reale: Forza Italia ottiene 40 modifiche in difesa della proprietà privata

Milano 1 Giugno – La casa e la proprietà  privata sono di nuovo nel mirino dei nipotini di Stalin che governano Milano. Non contenti di avere alzato l’IMU al massimo sulle prime e seconde case, dopo aver approvato un piano regolatore che ha paralizzato ogni attività edile, causando licenziamenti e fallimenti nel settore edile e immobiliare, ecco che la mente giuridica del Comune, il Vicesindaco, ha partorito l’ultima trovata: un nuovo regolamento edilizio che, anziché fissare dimensioni o distanze minime, pretende di espropriare i proprietari di case e aree che rimangono inutilizzate!

Sembra una barzelletta ma è proprio cosi. L’articolo 12 del regolamento edilizio, a proposito di aree ed edifici in disuso ove la mancata cura arrechi disagi o pericoli a chi risiede nelle vicinanze, non si limita a prevedere, come accade oggi, l’ingiunzione del Comune a intervenire e l’obbligo per il privato di rimborsare le spese di ripristino. Prevede espressamente che in questi casi l’immobile entra nella disponibilità del Comune che lo può assegnare per finalità pubbliche a terzi. In più un privato che tiene in disuso un’area o un immobile non potrà chiedere nuovi permessi di costruire.

Si potrebbe dire, va bene, ci penseranno il Tar o la Corte Costituzionale a sanzionare una così manifesta negazione del diritto alla proprietà privata, stabilito dalla Costituzione all’Articolo 42. Dopo la sentenza del Tar Brescia che obbliga quel Comune a prevedere una moschea, non c’è da fidarsi molto del buon senso dei giudici amministrativi.

Bisogna piuttosto confidare nella reazione di quanti, imprese, professionisti, operai, col mattone ci vivono o di quanti, e sono tantissimi, al mattone affidano i propri risparmi e non vogliono farseli sequestrare da qualche burocrate comunale,
Per di più sono regole macchinose, che produrrebbero aggravi ulteriori di tempo per le risposte, che spaventerebbero gli investitori stranieri, senza neppure risolvere alcun problema di degrado: è noto che il Comune non ha i soldi per intervenire manco sulle sue proprietà.
Insomma il solito pensiero debole di chi vuole combattere la povertà facendo diventare tutti poveri. La solita ricetta di Pisapia, che alla Milano dinamica e sorretta dal privato vuole sostituire una Milano abulica dove il Comune stabilisce anche come i bambini devono giocare in cortile .

Forza Italia ha condotto una battaglia senza tregua al nuovo regolamento edilizio. In 13 commissioni e 8 sedute di Consiglio Comunale abbiamo tutelato i valori e gli interessi per cui gli elettori ci hanno votato: difesa della proprietà privata, semplificazione delle procedure, libertà di iniziativa e di impresa, apertura al progresso tecnologico e alla competenza dei professionisti, attenzione al risultato e non al formalismo.
Poiché tuttavia, con l’adozione del PGT era necessario approvare un nuovo piano regolatore e non era possibile mantenere il vecchio, oltre che votare contro un provvedimento che non ci piace, abbiamo cercato di modificarlo il più possibile costringendo la maggioranza a venire a patti. Abbiamo ottenuto l’approvazione di 40 emendamenti, che vanno tutti nella direzione di risparmiare soldi per le famiglie e lungaggini per professionisti e imprese.
Le modifiche più importanti sono: l’introduzione del contraddittorio tra tecnici e commissione del Paesaggio (ex edilizia), la possibilità di sospendere i termini delle concessioni edilizie in caso di sopravvenuta scoperta di terreno da bonificare, la deroga per 3 anni a centralizzare le antenne negli edifici già esistenti, l’ampliamento dei soppalchi, la possibilità di realizzare bagni ciechi e balconi più grandi, la possibilità di cucine senza canne fumarie ma con apposite apparecchiature per l’aspirazione, l’abbassamento dei vespai (sotto i loft). Inoltre sono semplificate la documentazione x i cambi di destinazione e la realizzazione di scale interne. Infine cade l’obbligo di pulire la neve dai marciapiedi, cosa peraltro possibile, che ricade in un compito per il quale versiamo ad Amsa 290 miliini l’anno di tassa rifiuti.

 

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

About the Author

Leave a Reply

*

Powered by keepvid themefull earn money