copyright - Fabrizio De Pasquale
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Alle 11 di domenica mattina in Piazza Risorgimento era possibile assistere alla scena immortalata: un uomo fa i suoi bisogni in un aiuola tra bar, fermata Atm, gelaterie, panchine affollate..
Nella piazza stazionano e dormono alcuni senza fissa dimora, attirati  dalla mensa dell’opera San Francesco.
Anche ieri qualche residente si è lamentato del loro atteggiamento strafottente.
Se le istituzioni non intervengono però la cittadinanza è impotente.
Senza che la Polizia Locale faccia rispettare le elementari regole di civiltà o allontani chi le disattende, in città ogni forma di rispetto e di convivenza è destinata a saltare.
Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

L’articolo Milano, degrado senza rispetto proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

Traffico paralizzato in tutto il quadrante Est da Porta Vittoria a Piazza Repubblica per la chiusura al traffico di Corso Venezia dove è in corso la manifestazione nazionale contro la mafia indetta da Libera.
Purtroppo l’assenza di Polizia Locale che devia il flusso sta portando una incredibile paralisi del traffico con conseguenze anche sul trasporto pubblico.
Ancora una volta il Comune si disinteressa della viabilità abbandonando chi usa l’auto al proprio destino
Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

L’articolo Traffico e trasporto pubblico in tilt per corteo proviene da Milano Post.

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Ieri mattina i volontari di Wau (We Are Urban) hanno ripulito l’area verde che corre da Piazza Risorgimento a Piazza Dateo.
Capitanati dal Presidente Andrea Amato, più di 30 volontari hanno dimostrato tutto il loro impegno civico e ambientale ripulendo aiuole, panchine e aree verdi.
Ingente la raccolta effettuata. Più di 5000 cicche di sigarette raccolte e 17 sacchi di spazzatura riempiti con bottiglie, cartacce e rifiuti vari.
Grazie immenso ai volontari di Wau e tristi riflessioni su come viene curata una bella e storica area verde di Milano.
Da una parte occorre registrare ancora una volta l’inciviltà dei fruitori della movida che abbandonano di tutto nella piazze e nelle aree verdi, dall’altra gli effetti del degrado lasciato dai numerosi bivacchi sulle panchine del Corso.
E infine forse Amsa e il Comune dovrebbero potenziare il servizio di raccolta e pulizia.
Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

L’articolo I volontari di Wau ripuliscono Risorgimento, Indipendenza e Dateo proviene da Milano Post.

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Monica Romano, Consigliera PD di Milano, se la prende con alcuni siti e trasmissioni che filmano le borseggiatrici sui mezzi pubblici di Milano. Su Facebook Romano spiega che filmare è diffondere le immagini “è violenza”, “trasformare le persone in bersagli non è senso civico”. Segue richiesta al Sindaco e Atm di censurare le attività. Infine accusa chi filma  di squadrismo, perché  una spruzzatina di antifascismo è  buona per tutte le stagioni.

È l’ultima frontiera del politicamente corretto quella di prendersela con chi filma e segnala un fenomeno criminale. Non muovendo un dito contro chi pratica odiosi furti seriali.

Non sappiamo se ATM e Sindaco, che non fanno nulla per reprimere l’azione quotidiana delle borseggiatrici, seguiranno l’invito della esponente PD di impedire queste attività di civismo,  messe in pratica da giornalisti e comitati che il biglietto e le tasse le pagano,  a differenza delle borseggiatrici.

Premesso che segnalare alle autorità un fenomeno criminale seriale e consentire ai danneggiati di avere prove per sporgere denuncia è una azione meritoria e un esempio di senso civico, va chiarito alla Piddina che qui non c’è nessuna giustizia fai da te. Anzi si aiutano le istituzioni responsabili della sicurezza sui mezzi pubblici e la giustizia a compiere il loro dovere, garantendo il rispetto della legge e dei diritti individuali.

Forse però il PD ha così  frainteso la tutela dei diritti delle minoranze da trascurare che la lotta alla criminalità è un valore, perché rappresenta il diritto alla Giustizia per ogni individuo, anche il più debole. E che il cittadino che subisce un furto mentre viaggia in metrò non è un “ricco” punito da Robin Hood, ma semplicemente un lavoratore che non può permettersi l’auto o il taxi, un anziano, una donna o una persona fragile meno in grado di difendersi. Peraltro proprio Elly Schlei , di cui Monica Romano è stata una grande sostenitrice, ha subito una settimana fa un furto in treno e ha ricordato il trauma non solo economico ma anche affettivo e umano di chi viene derubato di oggetti e valori personali.

La sinistra Woke della Milano illuminata, ha proprio perso il suo ruolo storico di difensore dei ceti deboli: scambia la tutela delle minoranze (anche le borseggiatrici lo sono e qualora fossero Rom lo sono doppiamente) per il diritto di fare attività criminali indisturbati senza comprendere il danno alla comunità e ai ceti più deboli che una città con criminalità fuori controllo produce.

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

L’articolo La Consigliera PD: “Chi segnala le borseggiatrici seriali fa violenza”. Povera Milano succube del politically correct proviene da Milano Post.

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A Milano non passa giorno senza che un lavoratore Atm venga aggredito, un anziano derubato, o che ci sia qualche lite violenta tra sbandati. Non fa notizia. Poi accadono fatti di cronaca cosi clamorosi che richiamano l’attenzione dei media nazionali. E tutti scoprono la Milano fuori controllo, dove si può essere accoppati e aggrediti per un telefonino  o  molestati di giorno anche in centro.

E così anche il Sindaco Sala è costretto ad affrontare l’emergenza sicurezza, che di solito la sinistra considera solo speculazione elettorale della destra, mostrando la siderale distanza che la separa dai bisogni reali dei cittadini .

Quando non può negare il problema, il Sindaco pratica il suo schema preferito: lo scaricabarile!

“La competenza è del Questore…ho chiesto più uomini al Ministro etc etc…”

In realtaà servono misure strutturali. Infatti sta venendo al pettine il fatto che la città ospita migliaia di clandestini, recidivi nella illegalità magari già con foglio di via ma mai espulsi. Sono senza fissa dimora che occupano tutti gli edifici incustoditi o le aree degradate. Senza lavoro né integrazione è inevitabile che, alterati da alcol o stupefacenti, diventino “bombe umane “, che  rappresentano  un pericolo per chiunque si trovi sulla loro strada.

Sappiamo chi ha praticato e ancora reclama la politica dell’accoglienza illimitata, non selettiva,  che alimenta racket di scafisti e un futuro di stenti. Questa politica  ha scaricato soprattutto sulle città centinaia di migliaia di disperati che finiscono inevitabilmente o a spacciare o a vivere di espedienti. Milano, con tutta la retorica sulla accoglienza della sinistra e le tavolate planetarie di Majorino, è stata l’epicentro di questa immigrazione senza integrazione e senza prospettive, che genera disperati, squilibrati e manodopera per la criminalità.

Ora è necessario che il centrodestra,  che a Milano è opposizione ma è al Governo nazionale e regionale, non si limiti a denunciare l’inerzia del Sindaco nel gestire la polizia locale e nell’intervenire nei luoghi di degrado.

Occorre dare più sicurezza ai cittadini chiedendo a Prefetto e Questore varie misure. In primo luogo occorre raddoppiare i CPR, centri per il rimpatrio, dove collocare quelle persone che le forze dell’ordine fermano senza permesso di soggiorno (e se le fermano è perché hanno messo in pratica comportamenti illeciti). Questo eviterebbe la libera circolazione di tanti espulsi sulla carta che diventano “bombe umane”.

Poi si può rafforzare la “sicurezza di vicinato”, ovverosia la collaborazione tra comitati di residenti e Forze dell’Ordine. Infine si devono rafforzare la lotta allo spaccio e la sicurezza e il controllo sul trasporto pubblico e i quartieri di edilizia popolare. Queste cose si possono fare anche con un Sindaco “Ponzio Pilato” e renderebbero Milano più sicura.

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

L’articolo La Milano fuori controllo di Sala è un banco di prova per il centrodestra al governo proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

Beppe Sala finalmente ci è arrivato anche lui. Ha capito che Milan e Inter si stanno organizzando per fare ognuno il proprio stadio. E fra qualche anno il Comune rimarrà proprietario dello stadio di San Siro, chiuso, inutilizzato e da mantenere con un costo 10/15 milioni l’anno.

Questa incombente fregatura era prevedibile già 5 anni fa quando le squadre cominciarono a porre il tema della necessità di uno stadio moderno. Le società, orfane dei vecchi patron milanesi Berlusconi e Moratti, devono mantenersi con stadi efficienti, multifunzionali e da loro gestiti. Sono rimaste 5 anni in attesa di una risposta dal Sindaco sul loro progetto di fare insieme un nuovo comune stadio a San Siro. E con loro hanno atteso di capire qualcosa anche investitori stranieri, imprese, progettisti. Nessuno ha capito ancora oggi quale sia il convincimento di Sala, il quale ha cercato di rimpallare la responsabilità su Milan&Inter, Soprintendenza, Governo, persino cittadini con l’inutilissimo dibattito pubblico costato 200.000 euro. Francamente sarebbe stato meglio che il Sindaco, soppesati gli interessi in campo, dicesse di si o di no in tempi da paese moderno.

E invece con il Comune a fare ammuina per 5 lunghi anni (e chissà per quanti altri anni ancora), le società hanno deciso di trovarsi loro un terreno privato e realizzare il proprio stadio. Soluzione tra l’altro meno costosa che costruire sull’Area comunale accanto all’attuale stadio Meazza, dovendo farsi carico della demolizione o della rifunzionalizzazione di San Siro.

Sinceramente pensavo che Sala aspettasse la riconferma elettorale per decidere e invece…. Pur essendo stato confermato nel 2021 col doppio dei voti del centrodestra  ha continuato ad aver paura dei veti dei verdi e traccheggia. Potrebbe usare investimenti privati per riqualificare un intero quartiere ma teme di essere accusato di speculazione e così preferisce lasciar perdere questa opportunità. Nemmeno però ha avanzato un piano alternativo per ammodernare il vecchio stadio.

La vicenda è una perfetta metafora della Milano di Beppe Sala.

La città, grazie ai privati e a scelte illuminate compiute da vecchie amministrazioni, continua a essere vivace, laboriosa e attrattiva per giovani e investimenti. Però non è governata. E così se c’è da attendere qualche risposta dal Comune, i privati cittadini devono aspettare tanto, nelle piccole come nelle grandi cose: dai tempi per far la carta d’identità a quelli per una concessione urbanistica o commerciale. Quando poi c’è da decidere o realizzare opere pubbliche, come il nuovo stadio o le metropolitane, i ritardi possono superare i 10 anni come nel caso della M1 per Monza: per la M4 se tutto va bene saranno 7 anni di ritardo. L’unica “ grande opera” per cui sarà ricordato Sala sono le ciclabili disegnate coi pennelli. Attenzione però che anche per loro ci possono volere 2 mandati, come nel caso della interminabile ciclabile di Via Monterosa, lunghezza 600 metri, misteriosamente in cantiere da 7 anni.

La vicenda di San Siro dunque non deve preoccupare  solo gli sportivi ma tutti i milanesi. Bisogna essere consapevoli che, senza  un Sindaco e un governo che decidono, la nostra città non può giocare nella serie A della competizione fra grandi metropoli europee

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

L’articolo Sala tentenna e Milano perde opportunità. Cosa ci insegna la vicenda San Siro proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

In molti sostengono che proprio mentre Milano è stata amministrata dalla sinistra si è affermata la tendenza a farla diventare una città per soli ricchi.

Un esempio da manuale della assenza di politiche sociali del Comune arriva dalla gestione delle case popolari. Come è noto, le 64.000 case popolari sono a Milano gestite in parte da Aler , che fa capo a Regione Lombardia, e in parte a Mm che fa capo al Comune di Milano.

Mentre Regione si è posta il problema delle bollette che sarebbero aumentate a causa del caro energia, non così è avvenuto al Comune sotto la gestione Sala.

Accade così che mentre le 36.000 famiglie inquiline Aler, grazie a un finanziamento straordinario di Regione di 23 milioni, hanno avuto le spese condominiali sostanzialmente stabili nel 2022, per le 28.000 famiglie inquiline di Mm si è materializzata una legnata da 2/300 euro aggiuntive.

In questi giorni, appena superate le elezioni, nelle case comunali sono stati consegnati agli inquilini dei bollettini che contengono le spese aggiuntive:  il caro bolletta energetica è stato interamente caricato sulle spese condominiali che Mm richiede agli inquilini Erp.

Scaricare su nuclei familiari con redditi molto bassi le conseguenze della bolletta energetica impazzita è un controsenso: si rischia di caricare 300 euro  in più (solo per fine 22) a famiglie che dovrebbero pagare canoni di affitto da 120 Euro e già alle prese con la crisi. Il rischio è quello di vedere esplodere una morosità già a livelli di guardia.

La domanda è d’obbligo: se non si protegge dal caro bollette chi vive nelle case popolari,  che politiche sociali intende praticare la sinistra che governa Milano?

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

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Source: Fabrizio c’è

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