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Archivio di marzo 2015

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160 mila cartelle poco chiare. E i Vigili non aiutano.

lunedì, 30 marzo 2015

Milano 30 Marzo -E’ possibile che che Equitalia e Comune di Milano si alleino contro gli automobilisti per non dare risposte ai cittadini e incassare così anche somme non dovute?
E’quello che ho chiesto Giovedì scorso attraverso una interrogazione scritta a Granelli. La vicenda è quella delle 160.000 cartelle Equitalia relative alle infrazioni stradali fino al 2004. Nelle missive ricevute nei giorni scorsi si propone un pagamento ridotto vantaggioso, ma non è possibile capire a quale esatta violazione si riferisce la cartella. Se si chiede a Equitalia ti rimandano ai Vigili Urbani. Ma anche i Vigili di Via Friuli, dopo le solite attese, non danno risposte.
Per questo ho chiesto quali sono le istruzioni che sono state impartite ai Vigili Urbani che stanno agli sportelli di Via Friuli. Perché non forniscono risposte scritte o atti? Infatti le risposte ambigue ed evasive di Equitalia e dei Vigili Urbani di Via Friuli non consentono ai cittadini di capire se le cartelle ricevute sono errate, già pagate, o riferite ad altre persone.

Voglio capire perché i Vigili non rispondono e se l’Amministrazione ha conservato la documentazione relativa alle sanzioni elevate fino al 2004.

Questo atteggiamento elusivo non è giustificabile anche se parte del gettito riscosso con l’operazione Equitalia finirà nelle casse comunali.

Senza i chiarimenti del Comune, al cittadino non rimane altra scelta che pagare una sanzione forse non dovuta, oppure attendere una futura cartella Equitalia di importo quadruplicato senza nemmeno poter fare ricorso.

Il Comune deve essere il primo a rispettare la legge e a tutelare i diritti dei cittadini e dei contribuenti. Pisapia e Granelli concepiscono gli automobilisti, anche quando corretti, come un bancomat da cui attingere. Questa prassi porterà solo a logorare il rapporto di fiducia tra Vigili, Comune e milanesi, e avrà come effetto pratico quello di mettere a repentaglio il gettito delle sanzioni causa ricorsi, contenzioso e denunce alla Corte dei Conti.

Fabrizio De Pasquale,Consigliere Comunale FI

 

Museo delle Culture imbrattato prima dell’inaugurazione

sabato, 28 marzo 2015

Non deve meravigliare che anche il nuovo Museo delle Culture sia stato imbrattato ancor prima dell’ inaugurazione. E’ la logica conseguenza del lassismo e della complicità dell’Amministrazione Pisapia che finanzia e organizza tavoli con i cosiddetti street artist mentre non sostiene i volontari che ripuliscono la città.

La zona dei Navigli è pressoche tutta ricoperta da tag e graffiti e incredibilmente proprio le zone di decentranento 5 e 6 del Comune hanno addirittura finanziato i writers.

Milano si presenta a Expo come la città più imbrattata di Europa, mentre ancora non è partito l’appalto di pulizia dei graffiti degli edifici pubblici, più volte annunciato dalla Giunta.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale FI

 

Pisapia taglia nastri di opere volute da altri. Ma lui cosa lascerà ?

venerdì, 27 marzo 2015

Milano 27 Marzo – L’inaugurazione del bellissimo Museo delle Culture in Via Tortona ci ricorda ancora una volta che, prima di Pisapia, il Comune di Milano riusciva a fare sia manutenzione (che oggi non si vede), sia progettazione e investimenti in nuove opere.

Il Mudec fu pensato da Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura di Albertini, sotto cui si svolsero il concorso di progettazione, vinto dalla archistar David Chipperfield, sia la gara per i lavori. Il finanziamento dell’opera avvenne sia sotto Albertini, che sotto Letizia Moratti.

Alla Giunta Pisapia è toccato solo il compito di gestire le polemiche tra il progettista Chipperfield e l’impresa che ha realizzaato l’opera: qualche ragione, guardando il pavimento, l’archistar sembra averla.

Ma torniamo alla domanda iniziale e chiediamoci anche quali opere lascerà Pisapia? La M5 che inaugurerà fra poco fu voluta dalla Moratti e finanziata grazie ad Expo, voluto dal centrodestra e contestato allora da un bel pezzo di sinistra. Il quartiere dei grattacieli e Piazza Gae Aulenti fu avversato in tutti i modi dalla sinistra, con ricorsi al Tar studiati addirittura dall’attuale Vicesindaco.

Non vengono francamente in mente opere e progetti se non alcune sgangherate piste ciclabili e la demenziale chiusura di Piazza Castello. La M4, il Teatro Lirico, il Vigorelli, il restauro del Parco Trotter rimarranno sogni nel cassetto almeno per altri 5 anni.

Eppure le tasse comunali sono cresciute del 133%. La realtà è che la sinistra non ha saputo attivare entrate straordinarie, legate alla vendita del patrimonio comunale, non ha saputo coinvolgere il privato, partner sempre più essenziale in tempi di bilanci asfittici, e non ha avuto idee, come Expo, per ottenere finanziamenti statali o comunitari verso grandi progetti. E poi la sinistra milanese è troppo attratta dall’effimero radicalchic, per pensare a case popolari, asili, parchi, metropolitane.

Se il popolo ha fame diamogli cibo vegano.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale FI

 

Appena messa la quarta Maran scopre di non poter partire. MM4 cantieri aperti e lavori fermi

mercoledì, 25 marzo 2015

Milano 25 Marzo – Da febbraio molte aree verdi lungo la futura linea 4 del metrò sono recintate: via Lorenteggio, Piazza Frattini, Corso Indipendenza, Viale Argonne.

Nonostante l’entusiasmante slogan coniato da Maran, “Milano mette la quarta” è tutto fermo da più di un mese. La MM 4, che fu approvata a Luglio 2011 e che doveva essere pronta per Expo, non ha cominciato nemmeno gli scavi, se non su Viale Forlanini.

Molti cittadini adesso sono impossibilitati ad attraversare le strade e ad usufruire del verde. Ma all’interno delle recinzioni non si muove fogli , nessun lavoro. In Viale Argonne gli anziani isolati da un mercato rionale hanno addirittura fatto partire una petizione.

Cosa è successo? Semplice. L’ineffabile Assessorato alla Mobilità ha fatto partire una campagna di comunicazione e ha ordinato di prendere in consegna le aree alle aziende, sistemando delle recinzioni, prima di inviare in Soprintendenza i progetti della Mm4 nelle sue ultime versioni.

Quindi ora siamo in attesa che i progetti vengano approvati e, si spera, che vengano introdotte mitigazioni soprattutto nel taglio degli alberi. Nel caso di Foppa/Solari addirittura i progetti non sono pronti perché è in corso una serrata trattativa tra il comitato e Maran, su come evitare disagi e distruzione del parco.

Nel frattempo, sine die, i residenti rimarranno privati di giardinetti e aiuole. Che problema c’è? Tanto nella filosofia di Maran gli errori di programmazione del Comune li scontano i milanesi.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale FI

 

165 mila euro per ogni Rom che trova lavoro

domenica, 22 marzo 2015

Ieri la rappresentante della comunita Rom Diana Pavlovic ha contestato le politiche messe in atto dal Comune per i Rom. Per loro non sono sufficienti gli 817.000 Euro spesi dal Comune e i 5,6milioni di Euro spesi dal Ministero degli Interni su Milano.

Francamente non si capisce cosa chiedano ancora in una situazione in cui 22.000 famiglie milanesi sono in attesa di un alloggio e migliaia di anziani vivono con pensioni minime di 516 euro, per non parlare del migliaio di sussidi tagliato dai Servizi Sociali.

Però un dato interessante la Pavlovic lo ha fornito. Mettendo insieme i milioni di euro spesi per integrare e avviare al mondo del lavoro i Rom col numero di appartenenti ai campi che hanno trovato un lavoro, si arriva alla iperbolica cifra di 165.000 Euro. Solo 9 persone su una comunità di 3.000 uomini e donne accampate a Milano hanno trovato un lavoro nel 2014.

Un vero e proprio fallimento della scommessa buonista di Pisapia e Granelli che puntava a far lavorare i Rom per integrarli. Questa strategia buonista ha purtroppo comportato un costo sociale enorme per Milano. L’aumento da 1500 a 3000 rom ha portato conseguenze visibili in tutta la città: piazze e strade trasformate in latrine, lavavetri agli incroci e mendicanti in metrò, il record negativo di essere la città con più furti di appartamento.

Sono convinto che se il Comune avesse puntato di più sulla legalità, sui controlli, sugli sgomberi senza preavviso, sulla tutela dei minori, oggi sarebbero di più i rom che si sarebbero cercati un lavoro onesto.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale FI

 

Aumenta di nuovo la tassa rifiuti. Con scuse ridicole.

sabato, 21 marzo 2015

Milano 21 Marzo – Si può dire tutto di Pisapia ma non che gli manchi il coraggio di aumentare le Tasse. E’ di ieri l’annuncio che la Tari, ultimo nome della tassa rifiuti aumenterà mediamente del 3%. Questo aumento è dovuto al fatto che il conto che Amsa presenta al Comune per tenere pulita la città, raccogliere e smaltire i rifiuti è aumentato ancora di 8 milioni.

Amsa dovrà garantire pulizie straordinarie della città durante il semestre Expo. In tutti i paesi del mondo questo tipo di spese sono a carico del Governo che ospita l’evento.

A Milano, grazie all’inettitudine di Pisapia e alla furbizia di Renzi, saranno i contribuenti milanesi a dovere pagare per tenere pulita la città invasa da turisti e per smaltire i rifiuti prodotti da visitatori asiatici o africani.

La tassa ha vari coefficienti per cui ristoranti, esercizi e imprese pagheranno fino al 9%, mentre i single avranno aumenti ridotti.

E’ il terzo aumento sulla tassa, che prima si chiamava Tarsu e poi Tares, voluto da Pisapia dal 2012 ad oggi. Complessivamente i rifiuti grazie al Sindaco arancione costano il 25% in più. Con questo ultimo aumento la differenza di pressione fiscale Pisapia /Moratti è del +116%.

Siccome però i milanesi protestano in maniera ancora sommessa, la Giunta si permette pure di prendere per i fondelli i suoi contribuenti. Leggete la fantozziana difesa dell’ Assessore Balzani: la Tari costerà di più perché aumentano un po’ i rifiuti prodotti e c’e’ la ripresa. Ma allora perché negli anni scorsi, quando la spazzatura prodotta calava al ritmo del 10% annuo, abbiamo avuto aumenti anziché tagli alla tassa rifiuti?

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale FI

 

Il Comune che taglia 1000 alberi, devasta il Sempione, lascia in mano al degrado i giardini pubblici, ora vuol mettere becco nei giardini privati

giovedì, 19 marzo 2015

Milano 19 Marzo – Incurante del degrado e della pericolosità che caratterizza i parchi cittadini, assente nel tutelare i parchi storici e nell’impedire il taglio di un migliaio di piante di alto fusto, la Giunta Pisapia ha pensato di affrontare i problemi del verde con la solita logica di sinistra : c’è un problema, facciamo un regolamento. Così nasce la proposta di un ennesimo nuovo regolamento, quello del Verde.

Da 7 pagine della vecchia edizione si passa a 38 pagine di norme e divieti. Questi però riguardano i cittadini che usano il verde e la proprietà privata, mentre il Comune sarà sempre libero di tagliare piante e di curare male il proprio verde e le aree cani.

Per tutelare il verde cittadino ci vorrebbero più controlli sull’uso improprio dei parchi (grigliate, vandalismi, spaccio) e un fermo no a interventi devastanti come la colata di cemento al Parco Sempione.

Soprattutto il Comune dovrebbe fare buona amministrazione esigendo standard migliori di manutenzione dalle aziende che hanno la cura del verde (l’appalto ordinario di global service è scaduto da 9 mesi). E poi investire risorse nei parchi. Le precedenti giunte avevano ampliato il verde da 13 a 18 milioni di metri quadri, l’attuale non ha finanziato un solo euro di investimento.

In compenso il Comune di Milano si mette a fare il “legislatore” interferendo nelle leggi a tutela della proprietà privata e della progettazione professionale. Attraverso il nuovo regolamento il Comune metterà il becco anche nel modo in cui i privati coltivano i vasi e nelle aree verdi private, vieterà anche le semplici partite di pallone nei parchi, il pattinaggio nei laghetti milanesi(!), proteggerà gli alberi con nidi di uccelli e mammiferi. In un articolo, il 14, ci si occupa di sanzionare chi cattura gli insetti, mentre in molti parchi si spaccia e le donne non possono camminare da sole.

Insomma l’ennesima follia arancione, la solita volontà di educare i cittadini e obbligarli a sobbarcarsi nuove spese, mentre dal Parco Trotter al Parco delle Cave aspettano le promesse di Pisapia di investire sul verde in città.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

Pisapia smentisce Renzi : per colpa sua aumentiamo le tasse

lunedì, 16 marzo 2015

Milano 16 Marzo – Ricordate il mantra renziano che le varie Serracchiani e co ripetono impettite? Siamo il primo governo ad avere abbattuto le tasse, recitano, mentre chi ascolta si domanda sempre perché lui paga di più.

Ora ci pensano Pisapia e Balzani, Assessore al Bilancio di Milano, a smentire Renzi. Se le tasse comunali sono aumentate del 115 %, da 630 a più di 1 miliardo e 400 milioni, è colpa del Governo che ha tagliato i trasferimenti, dicono gli arancioni e i Pd milanesi.

Non si accorgono di accusare implicitamente le decisioni del Governo Renzi e di quello Letta in materia di tasse locali.

Pisapia ci ha sicuramente messo del suo, mettendo ai massimi tutte le aliquote per coprire una spesa fuori controllo. La spesa corrente con Pisapia è aumentata il doppio del taglio dei trasferimenti. E in cambio non ha dato alcun nuovo servizio ai cittadini, mentre abbondano contributi ad associazioni politicamente vicine al centro sinistra.

Poi c’è l’incapacità di battere i pugni col governo amico del PD milanese. Pensate che dovremo subire un ulteriore aumento della tassa rifiuti (Tari) del 3% per pagare le pulizie straordinarie di Amsa per Expo.

Così l’aumento medio rispetto all’epoca Moratti arriverà al 25%. E i milanesi pagheranno una spesa che dovrebbe essere a carico dello Stato.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

 

Non ci sono più case popolari nemmeno per gli sfrattati

domenica, 15 marzo 2015

Milano 15 Marzo – Per quasi un secolo uno dei vanti della città di Milano è stato quello di non lasciare mai nessuno per strada. In caso di sfratto esecutivo o altri casi particolari e documentati, il nucleo familiare veniva protetto attraverso una corsia preferenziale. A queste situazioni, classificate come casi in deroga, veniva assegnato un alloggio senza seguire la graduatoria dei bandi ordinari.

Anche questa tradizione di civiltà è stata distrutta dalla amministrazione Pisapia, sempresfrattopronta a parlare di diritto alla casa ma incapace di trovare concretamente le soluzioni. L’amico Giovanni Esposito, Consigliere di Zona 6, ha dovuto portare in televisione una famiglia con 4 bambini che viveva in un furgone, affinché il Comune esaminasse il caso. Peraltro al momento nemmeno l’intervento di Majorino e Benelli ha determinato l’assegnazione di una casa.

E’ successo che il contingente di alloggi destinato a questi casi è drasticamente calato.
Nei giorni scorsi in commissione Demanio il Comune di Milano ha fornito numeri drammatici circa la sua capacità di assegnare alloggi a chi ha diritto ad un alloggio Erp.

Se nel 2011 erano stati assegnati in un anno 1304 alloggi, nel 2014 sono stati 866 con un calo del 35%. Il calo degli alloggi disponibili rispetto al 2011 è stato sia di Aler (40%) che del Comune (20%) . E’ il frutto sia delle occupazioni di alloggi liberi che è esploso con la giunta Pisapia, si delle difficoltà di Aler e Comune a ristrutturare gli alloggi sfitti. In particolare ai casi in deroga ne sono stati assegnati 216 anziché i 437 dell’anno prima.

Per evitare che decine di sfrattati e di famiglie in difficoltà vengano lasciate per strada, cosa mai accaduta prima a Milano, è necessario che il Comune torni a investire per costruire o reperire nuovi alloggi. Purtroppo anche in questo caso sparare contro Aler non serve a dare case ai bisognosi.

Fabrizio De Pasquale  Consigliere Comunale di Forza Italia

 

I rom passano da 1500 a 3000. I tentativi di sgombero saranno forse aumentati ma sono meno efficaci

giovedì, 12 marzo 2015

Milano 12 Marzo – Ieri il Corriere ha scritto che sotto Pisapia vi sarebbero stati più sgomberi di insediamenti rom abusivi. Non so se vi sia malafede o imperizia, ma è una lettura sbagliata. Secondo Naga, ente no profit che assiste i nomadi, ci sono oggi 3000 rom a Milano. Nel 2010 ce ne erano 1500 secondo la prefettura. 1500 Rom in più con la sinistra al governo della città.

Questo dato di enorme aumento è confermato dalla esperienza che ogni milanese può fare agli incroci delle strade e in metropolitana.

Quindi l’alto numero di sgomberi citato da Naga è in realtà il numero di allontanamenti tentato dai Vigili Urbani con le nuove procedure più soft volute dall’Assessore Granelli.

Semmai quei numeri dimostrano che gli sgomberi con preavviso fatti effettuare da Granelli sono meno efficaci di quelli disposti in passato da De Corato.

Quanto all’inclusione, i continui ritrovamenti di refurtiva dentro il campo nomadi di Via Lombroso, voluto da questa Giunta e presidiato addirittura dai Vigili Urbani, attestano il suo palese fallimento: senza far rispettare la legalità il Comune non potrà mai ottenere integrazione.

Fabrizio De Pasquale  Consigliere Comunale di Forza Italia

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