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Archivio di ottobre 2010

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Il tassista aggredito a Milano

martedì, 12 ottobre 2010

L’episodio accaduto domenica in via Antonini ha scatenato il tic parolaio della politica, sicuramente il peggiore. Di fronte a una città colpita dalla violenza brutale e gratuita di un bullo di periferia si sono ascoltate dichiarazioni di ogni tipo. Salvini, specialista nelle sparate ad uso giornalistico, ha proposto di armare i tassisti ma stavolta non è stato preso sul serio nemmeno dai suoi. La sinistra , ed in particolare i suoi candidati da salotto che non sanno dove sia ubicata Via Antonini, ha subito sentenziato che è il fallimento delle politiche sulla sicurezza del centrodestra. Come se esistessero rimedi alla follia di uno che decide di spaccare la testa a un automobilista che investe un cane scappato e ti chiede scusa! Questo per capire la statura degli uomini che la sinistra vorrebbe mettere a governare la metropoli. Quanto alle proposte alla fine la sinistra ha calato l’asso: inutile la repressione ( che peraltro non si è mai vista abbastanza ) ci vuole la prevenzione. Cioè per impedire i delitti bisogna cambiare la società. Spontanea sorge la domanda : e i cittadini nel frattempo? In mezzo a tanto fiorire di dichiarazioni una semplice osservazione: quello che serve è una giustizia che funzioni e la certezza della pena per chi si macchia di questi reati. Se non ci fosse la sensazione di impunità che aleggia in Italia sui tanti comportamenti illegali che non vengono manco più denunciati ( vandalismi, minacce, spaccio, piccoli furti etc) certi bulli di periferia e certe sopraffazioni quotidiane che caratterizzano alcune zone fortunatamente limitate della metropoli non sarebbero così spavaldamente visibili. Quindi la ricetta per limitare queste aggressioni è l’effettività della pena, l’efficienza della giustizia e una magistratura più attenta al rispetto delle leggi da parte di ogni cittadino e meno propensa ad applicare astratti teoremi politici. E impegnamoci tutti affinchè la vergogna dell’omertà e delle contestazioni ai poliziotti e ai giornalisti rimanga una piccola eccezione in una città civile , capace ancora di indignarsi e di denunciare ogni illegalità.

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