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Non basta essere ” nuovi ” per governare insieme
Milano 26 Marzo – Con i numeri usciti dalle elezioni non c’è dubbio che bisognava fare accordi fra schieramenti contrapposti per eleggere i presidenti delle camere. Consentire però a Di Maio e Grillo di esercitare veti sui nomi è un’altra cosa. Un segno che si vuol passare dalle coalizioni con un programma definito, votate dagli italiani, a obiettivi tattici tutti interni al teatrino dei partiti: in questo caso far capire chi ha le carte in mano, chi può giocare su più tavoli.
Alla fine il risultato di questo primo azzardo non è drammatico: alla Presidenza del Senato va Elisabetta Casellati di Forza Italia, una parlamentare esperta ed equilibrata. Dio sa quanto ce ne sarà bisogno.
Alla Camera Presidente sarà Roberto Fico un grillino con le idee della Boldrini. Rassegnamoci a sermoni pallosissimi ma innocui.
Più pericoloso sarebbe invece se la Lega continuasse nel rapporto privilegiato coi 5 stelle sulla strada del Governo. Oggi il proposito deve essere quello di fare un governo breve per centrare 2 obiettivi: fare una legge elettorale con premio di maggioranza (in modo che dopo le prossime elezioni qualcuno possa governare) e disinnescare la mina delle clausole di salvaguardia che ci obbligano ad aumentare l’IVA.
Fare governi Lega/5Stelle con obiettivi più lunghi significa illudersi che basti esser “nuovi” per andare d’accordo. E’ qui che casca l’asino: dall’immigrazione al fisco, dall’agricoltura alla sanità, dalla sicurezza all’economia i 5 Stelle hanno idee diverse non solo da tutto il centro destra ma pure dalla Lega.
E non solo le idee ma anche gli interessi e i bacini elettorali: il movimento 5 stelle è diventato alle ultime elezioni una specie di Lega Sud e dovrà per forza difendere ogni rivolo di spesa e di sussidio che lì va o che lì è stato promesso.
Quindi quando si passerà dall’entusiasmo dei neofiti alla complessità dei provvedimenti da scrivere questa strana alleanza non potrà concordare su nulla.
Matteo Salvini ha solo da guadagnare nel mantenersi coerente alle promesse fatte agli elettori e nel respingere le lusinghe dei 5 stelle, che, come tutti i presunti rivoluzionari, sono così affamati di poltrone e potere da aver dimenticato i giudizi sprezzanti verso il centrodestra e in primis proprio verso Matteo Salvini.
Source: Fabrizio c’è