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Esclusivo: a Linate Vigili e telecamere di Milano invadono il territorio di Segrate. Milano ricorre sapendo di aver torto

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Come può un Comune cercare sempre di barare e di violare le regole contro i propri cittadini? È quello che accade a Milano da quando governa la sinistra. Per il Comune conta più incassare in modo più o meno lecito piuttosto che rispettare i patti col cittadino contribuente.
L’ultima puntata del disprezzo verso i diritti del singolo cittadino è la vicenda delle multe a Linate.
Fino al marzo 2013 era in vigore una convenzione tra i Comuni di Milano, Segrate e Peschiera per la quale sulle strade interne all’aeroporto di Linate ed in particolare nel piazzale di accesso e parcheggio dello scalo operavano i vigili del Comune di Milano pur appartenendo il piazzale al territorio del Comune di Segrate.
Scaduta la convenzione Milano non ha pensato a rinnovarla col consenso degli altri comuni ma ha cercato una strada più bizantina: ottenere l’incarico di sanzionare per violazioni del Codice della strada attraverso una ordinanza di Enac, ente che deve vigilare sugli aeroporti ma non sulle strade. Addirittura sulla base di questa ordinanza sono state installate telecamere per sanzionare chi passava da una corsia preferenziale. Telecamere per sanzionare il passaggio su rampe dove per 70 anni si caricavano o scaricavano amici e parenti in arrivo o in partenza.
Questa prassi e le centinaia di migliaia di multe generate da verbali e tecamere non poggiavano su una convenzione legittima ma su una forzatura giuridica (come se le Fs potessero decidere il traffico in piazza Duca d’Aosta).
Così  numerosi automobilisti sanzionati hanno fatto ricorso sulla attività extraurbana e non autorizzata dei ghisa di Milano e ottengono sentenze favorevoli dai Giudici di pace.
Si arriva così al 31 maggio 2018 quando in Prefettura si incontrano per dirimere il problema alla presenza del Prefetto Lamorgese i 3 Comuni (Milano, Segrate e Peschiera) e il direttore dell’aeroporto (Enac).
Qui il Prefetto impone di condividere oneri (personale di vigilanza) e proventi dalle multe ai 3 Comuni. Nel frattempo Segrate rivendica di sapere quante multe hanno inviato i vigili di Milano, mentre il Vicesindaco di Milano Scavuzzo ammette, a verbale, che le sanzioni emesse dai vigili milanesi fuori territorio sono nulle. Da quel momento il Comune sospende l’invio di verbali.
Qui viene il bello. Nonostante queste affermazioni del Vicesindaco il Comune affronta lo stesso il giudizio di secondo grado, perdendolo. Non contento il Comune, naturalmente a spese del contribuente, decide di ricorrere in cassazione. Qui perderà per i motivi che il Vicesindaco ha già dimostrato di sapere.
Così facendo  si cerca però  di dissuadere i cittadini dall’ottenere giustizia e il Comune di Milano difende, male ma con le unghie, il malloppo indebitamente arraffato : i verbali di sosta vietata sono circa 25.000, quelli delle telecamere sono 83.000, fanno più o meno un bottino fra i 12 e i 15 milioni considerando le penalità accessorie.
Ho presentato una interrogazione per capire chi ha deciso di fare il furbo con gli automobilisti e di turlupinare il Comune di Segrate. Considerando quanto ci costerà in spess legali, danno erariale per le risorse impegnate impropriamente e rimborsi, questo soggetto dovrebbe dimettersi.
Fabrizio De Pasquale

Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.

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Source: Fabrizio c’è

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