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Sala critica lo smartworking ma gli uffici comunali sono chiusi. Cittadini e imprese aspettano
Ho sollevato più volte il problema del pessimo smartworking che il Comune impone ai suoi dipendenti. Palazzo Marino non fornisce PC o smartphone e il server del Comune non garantisce sicurezza e circolazione dei documenti. Quindi il lavoro agile dei Comunali diventa difficile e si traduce in problemi per chi aspetta risposte. Uffici chiusi, pratiche ferme, telefoni che squillanti a vuoto… un bel freno a Milano che deve ripartire.
Sala come al solito dice una cosa e ne fa un altra. Aveva fatto scalpore la sua battuta sulla necessità di tornare a lavorare in ufficio (“temo l’effetto grotta”), ma poi di fronte alle proteste della sinistra ha fatto una indecorosa marcia indietro.
Non si è presentato in Consiglio comunale mentre il PD bocciava la richiesta di Forza Italia di ritornare al lavoro in ufficio. Poi ha criticato il Governo e il Ministro Dadone perché vogliono obbligare i dipendenti pubblici a svolgere per il 50% il lavoro da casa.
Alla prova dei fatti però Sala sta facendo peggio della Dadone perché a Milano lavora in ufficio solo il 30% dei comunali: polizia Locale, educatrici, servizi civici e poco altro per un totale di 4000 dipendenti su 15000 , meno del 30%.
Insomma come sempre parole, annunci. Mentre i cittadini che sono in attesa di risposte da mesi aspettano…..
![Fabrizio De Pasquale](https://www.milanopost.info/wp-content/uploads/2018/02/2018-01-22-22-27-21-921-1-150x150.jpg)
Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.
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Source: Fabrizio c’è