Il nuovo progetto di Piazzale Loreto non considera la viabilità
Presentazione del progetto “Reiventing Cities” per ridisegnare Piazzale Loreto e nuova applicazione delle utopie antiauto sulla pelle dei milanesi.
L’impressione è che il Comune abbia detto ai progettisti “fate un bel progetto ma non studiate la viabilità perché la mobilità privata nel 2026 non esisterà più”.
Come sempre Maran e compagni confondono i loro desiderata ideologici con la realtà che vede dopo 10 anni di bastonate la gente servirsi di auto e moto per gli spostamenti.
Così si spiega il Progetto, privo di ogni funzionalità viabilistica. Piazzale Loreto attualmente è concepito in modo che il traffico sull’asse Nord Sud non interferisca con quello est ovest. Il progetto vincitore crea invece un ring quadrato all’interno del quale confluiranno obbligatoriamente tutti i mezzi pubblici e privati. Essendo quadrato e non circolare avrà bisogno di semafori e di svolte molto impegnative, con sicuro effetto congestionamento.
E con un contorno del genere chi andrà a prendersi il fresco nell’aiuola? Si poteva prevedere la piantumazione della stessa quantità di alberi senza snaturare un nodo essenziale della mobilità e del trasporto pubblico milanese, con caos e code che si rifletteranno su Viale Monza, Buenos Aires, Porpora, Brianza e Abruzzi. Tra l’altro tutto il progetto è reso economicamente sostenibile dall’inflazione di ulteriori superfici commerciali in una area già satura.
Siamo alle solite: Sala cerca l’effetto “rendering” e ci consegna una città imbottigliata nel traffico e nello smog.
Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.
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Source: Fabrizio c’è