Dai milanesi solidarietà concreta. Dal Comune di Sala solo promesse, ritardi e odiosi distinguo sul reddito
Un mese fa l’incendio in Via Antonini della Torre dei Moro. A trenta giorni di distanza i residenti hanno voluto ricordare e fare il punto.
Famiglie che hanno perso tutto, dai vestiti ai documenti, ai PC e che hanno la prospettiva di attendere 4 anni per rientrare a casa confidavano in una solidarietà che, come sempre, c’è stata dai privati, dalle parrocchie, dal quartiere. Non c’è stata invece dal Comune di Beppe Sala, tutto chiacchiere e distintivo.
Uno si aspetta che l’istituzione Comune, a cui versiamo 1,4 miliardi di tasse l’anno, sappia porsi come garante per le settanta famiglie che vivevano nella Torre e le aiuti in attesa che si definiscono le responsabilità e i rimborsi dei danni subiti. Invece no, prevale l’ideologia e la burocrazia ottusa.
E’ una vergogna che ad un mese dell’incendio il comune non abbia ancora trovato una sistemazione abitativa per gli inquilini della torre incendiata, pur disponendo di 30.000 alloggi e uno sterminato patrimonio.
Veramente ottusa é la teoria per la quale il Comune vuole aiutare solo coloro che hanno redditi bassi che danno diritto alla casa popolare. Forse che se hai un reddito da 50.000 euro questa tragedia non la senti?
Il Comune dovrebbe garantire l’esenzione dal pagamento dei servizi e tasse comunali a questi concittadini sfortunati che potranno ritornare nella loro casa solo fra parecchi anni e che avranno giustizia chissá quando.
Noi chiediamo che la Giunta non si trinceri dietro scuse e ritardi e offra una soluzione abitativa a tutte le famiglie che ne hanno bisogno.
Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.
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Source: Fabrizio c’è