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La rielezione di Mattarella è figlia del parlamento senza maggioranza eletto nel 2018

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La rielezione di Sergio Mattarella è figlia di un parlamento dove nessuno ha la maggioranza. Come si ricorderà alle ultime elezioni politiche nel 2018 i grillini furono il primo partito, il centrodestra la coalizione con più seggi ma nessuno aveva i numeri per governare da solo.

Da qui i Governi gialloverdi,  M5S +PD e ora il Governo Draghi che è un governo di unità nazionale.

Allo stesso modo per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica la situazione era bloccata: la sinistra voleva Draghi e ha scartato ogni nome proposto dal CDX. C’era il rischio di passare settimane senza che nessuno raggiungesse quota 505 voti perché nessuno schieramento da solo possedeva tutti quei grandi elettori.

La rielezione di Sergio Mattarella lascia l’amaro in bocca perché certifica un sistema bloccato, dove si rimandano le scelte e  si chiede ad un 85 enne di fare un secondo settennato.

Però fuori  dal teatrino delle parti e delle dichiarazioni non c’era alternativa numericamente possibile.

Se bisogna trarre una lezione dalla vicenda del Quirinale bisogna fare in modo che alle elezioni del 2023 vinca uno schieramento, centro destra o sinistra che sia, per evitare le alchimie e i compromessi, spesso deludenti, di quando nessuno ha voti per comandare.

Il centrodestra, non deve dilaniarsi su chi ha tradito o chi ha fatto il king maker: non aveva i numeri per imporre un candidato. Deve invece giocare per vincere come coalizione, perché solo quello conta, non la percentuale del singolo partito. La continua concorrenza tra Meloni e Salvini, anche in fasi istituzionalmente delicate come la nomina del Capo dello Stato, fa danni, fa solo il gioco della sinistra.

L’articolo La rielezione di Mattarella è figlia del parlamento senza maggioranza eletto nel 2018 proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

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