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L’idea classista della sinistra green: usa l’auto solo chi ha la casa nei quartieri alti

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Il Sindaco ha gettato un po’ d’acqua sul fuoco della ipotesi di chiudere il Municipio 1 alle auto.

La richiesta, ufficiale, del centrosinistra della zona centro è  però un rischio che aleggia nell’aria e verrà riproposta  perché le avanguardie del pensiero green torneranno a proporlo con la scusa della palese inefficacia delle misure prese fino ad oggi: i dati pubblicati oggi dicono in sostanza che Area B e C non migliorano l’aria, non diminuiscono il numero di auto in ingresso a Milano, sono inique socialmente  (ma a loro non interessa). Quindi i verdi cercheranno di inasprire i divieti e gli ostacoli alla circolazione, invece di percorrere altre strade come il potenziamento del trasporto pubblico, un piano parcheggi, l’innovazione tecnologica e logistica.

Questa proposta di chiudere il centro alle auto dei non residenti riflette però bene la logica classista ed elitaria di una sinistra così accecata dell’ideologia green da dimenticare i valori della solidarietà, del lavoro e della tutela dei più deboli.

Così come nell’800 si praticava il voto censitario, cioè per chi aveva disponibilità patrimoniali, oggi si vorrebbe introdurre il diritto alla circolazione selezionato per chi appartiene ai quartieri alti.

Non bastano le giuste isole pedonali nei pressi di monumenti e luoghi d’arte, si vuole vietare la circolazione in auto in una grande fetta di Milano dove tra l’altro sono concentrati moltissimi uffici e servizi pubblici, a coloro che non hanno il privilegio di possedere o affittare una casa da almeno 8 mila euro a metro quadro.

I cittadini milanesi della Bovisa o del Gratosoglio, che versano al Comune  le  stesse tasse e tariffe, e hanno lo stesso diritto  di frequentare il loro centro storico, le loro piazze, i loro ospedali, tribunali, teatri o anche di poter andare a lavorare, dovrebbero obbligatoriamente prendere il tram, mentre altri potrebbero circolare e inquinare in quanto residenti in quartieri alti.

Non c’è che dire. L’ideologia green ha reso ciechi coloro che un tempo si battevano per la parità di diritti e per la tutela dei lavoratori. Eppure per migliorare l’ambiente esistono strade più efficaci e socialmente più sostenibili che appiedare i meno abbienti e i più fragili.

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

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Source: Fabrizio c’è

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