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Archivio di luglio 2014

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Cara Rozza, ripulire i graffiti non è un evento, deve essere la regola

martedì, 15 luglio 2014

Milano 12 Luglio – Ieri l’Assessore ai pochi lavori pubblici del Comune di Milano, Carmela Rozza, ha convocato giornali e Tv alla Palazzina Liberty, un bell’edificio comunale che sorge nei giardini di Largo Marinai d’Italia, in zona 4.
La palazzina, che era stato totalmente imbrattata, come segnalato da questo giornale e da numerosi cittadini sui social media, è stata pulita e trattata con vernici proteggenti.

La ripulitura dei graffiti da edifici pubblici dovrebbe essere normalità e non evento mediatico straordinario.

Oggi a Milano costituisce un evento, con tanto di tv e Assessore, quella che dovrebbe essere la normalità: la ripulitura di un edificio comunale da parte del Comune.  Ci sono almeno 800 immobili comunali che andrebbero ripuliti per presentarci dignitosamente al 2015: Villa Litta, le scuole, gli uffici decentrati, i palazzi demaniali…

La scorsa amministrazione aveva stanziato fondi per pulire tutte le scuole e uffici pubblici. Questa amministrazione non solo non ha stanziato un euro per ripulire dai graffiti la città, ma ha fatto di peggio: attraverso i Consigli di Zona ( 2 /5/6 /8 )  finanzia chi imbratta ponti, monumenti e cascine con la scusa della street art, mentre non vengono agevolati né sponsorizzati da AMSA i volontari che ripuliscono ogni domenica pezzi di città.

 

Porta Venezia, prigioniera dei profughi da mesi, si ribella a Majorino e Granelli

martedì, 15 luglio 2014

Milano 11 Luglio – Maiorino e Granelli contestati dagli abitanti inferociti di Porta Venezia. E’ finita cosi l’assemblea di 200 persone che si è svolta ieri sera in Consiglio di Zona 3. E’ la fisiologica conclusione della rabbia di un quartiere che da mesi convive con la presenza di centinaia di profughi eritrei che bivaccano, dormono e fanno i loro bisogni tra via Lazzaretto, via Tadino, via Lazzaro Palazzi e i Bastioni di Porta Venezia.

E’ possibile che cio’ accada da mesi e il Comune non faccia niente? E’ possibile che i profughi stazionino da mesi e il Sindaco non abbia chiesto un intervento deciso della Questura per convincere i profughi eritrei ad andare, come i siriani, nelle strutture dei servizi sociali? E possibile che nessuno controlli gli strani movimenti tra negozi etnici e phone center presenti in zona e gli eritrei?

Majorino ieri ha lodato i negozi etnici e ha chiesto un Trattamento Sanitario obbligatorio per un consigliere di zona di minoranza. Poi , vista la malaparata, ha chiesto scusa.

Forza Italia attraverso il Consigliere Marco Cagnolati ha denunciato l’inerzia del Comune che in 9 mesi non ha mai contattato la questura.

In Comune Pisapia annunciava trionfante che il sottosegretario Manzione riunira’ un tavolo al Ministero degli Interni. Dopo 9 mesi il Governo Renzi ha partorito questo topolino.

Milano esce umiliata da un governo che ci lascia i profughi senza far nulla e con un Comune che non tutela la sicurezza e la salute dei suoi cittadini.

 

Pisapia affonda sotto il fango del Seveso

martedì, 15 luglio 2014

Milano 9 Luglio – Che Pisapia non fosse proprio uno statista lo sapevamo, ma ieri, mentre un quarto di città è finito sott’acqua, ne abbiamo avuto lampante dimostrazione.

Chiamato a rispondere in Consiglio Comunale, Pisapia pretendeva invece di dettare comodamente la sua versione dei fatti ai giornalisti, onde evitare le domande scomode dell’opposizione. Alcuni consiglieri di opposizione, Pietro Tatarella ( FI), Marco Osnato (FDI )e Morelli (Lega Nord) gli hanno impedito fisicamente di farlo e lo hanno obbligato ad affrontare il Consiglio Comunale.

Qui ha fatto un intervento patetico. Si è rifugiato dietro i bollettini meteo che non prevedevano tanta pioggia a Milano, ha ribadito che è colpa dei Comuni lungo il Seveso a nord di Milano, ha promesso, come aveva fatto 3 anni fa in campagna elettorale, che adesso evitare le esondazioni diventerà una priorità. Ha chiesto scusa ma non si è assunto la responsabilità di una vera e propria alluvione in città, con macchine distrutte, interruzioni di energia, stazioni del metrò chiuse e disagi per il traffico e soprattutto tanta acqua, non proprio pulita, che invade case e uffici.

A leggere il suo programma, la questione Seveso andava risolta realizzando vasche di contenimento dell’ acqua a Milano e a nord, riaprendo alcuni canali in città, realizzando orti (?): era una priorità. In 3 anni però Pisapia non ha né stanziato un euro, né progettato alcunché di tutto ciò. Mentre la Provincia ha stanziato dei fondi e appaltato un pezzo del canale deviatore Olona, il suo Assessore Maran, sempre intento a giocare con biciclette e macchinine, non ha mosso un dito per portare a casa le opere idrauliche che dovrebbero contenere la furia del torrente Seveso in piena.

Ieri Pisapia lamentava il fatto che la Regione non chieda al Comune di Senago ( PD ) di realizzare una vasca di laminazione del fiume, quando lo stesso Comune di Milano non ha mai progettato e finanziato un analogo impianto al Parco Nord, cioè sul proprio territorio.

Una pagina comunque triste per la politica milanese, che non si è impegnata su progetti strategici per la sicurezza della città, che preferisce investire i fondi in iniziative immediatamente visibili tipo le piste ciclabili. Poi appena succede qualcosa di grave il primo riflesso è dire che è colpa di qualcun’altro. Quando c’era la Moratti le esondazioni erano colpa del Comune, ora sono responsabilità della Regione. Che statista il nostro Sindaco.

 

Nuova pesante esondazione del Seveso. Piazza Istria sembra il Gange. Ora Pisapia non ha piu alibi

martedì, 15 luglio 2014

Milano 8 Luglio – Piazzale Istria come il Gange. Il Seveso e’ esondato dopo un forte temporale stanotte. Complice la ora notturna ,la reazione di chi era addetto alle manovre idrauliche da compiere per evitare la piena, deve essere partita in ritardo. E la potenza della pioggia ha fatto il resto , replicando il caos di una settimana fa, ma toccando livelli piu alti

Cosi’ il traffico e impazzito in tutta la zona di Viale Zara, Viale Stelvio, Viale Suzzani e Sarca. Chiusa la Mm5 di Istria , chiuse per precauzione ad inizio servizio alcune stazioni della MM2 e MM1 , e scene da monsone indiano in tuta la zona Nord di Milano.

Per il momento non si conoscono i danni ma l’acqua si e’ alzata parecchio e questo lascia presagire allagamenti interni.

Non ci sono pero’ piu’ dubbi sul fatto che ora il Comune dovra’ dare priorita’ assoluta agli investimenti per le opere idrauliche per fermare la furia del Seveso prima che si immetta sotto terra a Milano. Non ci sono piu alibi, il ricordo di ben 2 allagamenti e’ fresco, e fra 1 o 2 settimane il Consiglio Comunale deve affrontare il piano delle opere pubbliche.

Bisognera’ tagliare un po di piste ciclabili inutili e ZTL e inserire investimenti sul deviatore e sulle fognature di Milano. E Pisapia sta per diventare Sindaco dell’Area metropolitana e non potra’ praticare lo sport preferito: lo scaricabarile.

 

Mazzata sulle seconde case. Forza Italia ottiene esenzione Imu per le abitazioni date in comodato. Bocciato l’invio dei moduli a casa.

martedì, 15 luglio 2014

Milano 24 Giugno – Milano ha fissato le aliquote Tasi e Imu. Vota a favore la sinistra, contro Forza Italia e Lega. Il conto sulla casa, che pagheremo il 16 ottobre e poi a Dicembre, sarà salato. Se nel 2010, quando c’era solo Ici su seconde case, a Milano pagavamo 303 milioni di euro, nel 2013 abbiamo pagato 594 con l’Imu, quest’anno pagheremo tra Tasi e Imu 776 milioni di euro.

Vediamo perché. Sulla prima casa si paga la Tasi, che è al massimo cioè al 2,5 per mille e che non ha detrazioni di legge a differenza di Imu. Il Consiglio Comunale ha introdotto detrazioni per 22.000 famiglie a patto che abbiano reddito sotto i 21000 Euro e un un emendamento Lega e Fratelli d’Italia migliora gli sconti di 20 euro a figlio. Chi sta sopra quel reddito pagherà più che in passato.

Sulle seconde case, uffici, capannoni, negozi c’è un aggravio di spesa del 7,5% anche rispetto allo scorso anno. Questo dipende dal fatto che alle già altissime aliquote Imu sulle seconde abitazioni si aggiungerà uno 0,8 in più di Tasi. Quindi, ad esempio, per una abitazione su cui si pagava aliquota del 10,6 per mille, si pagherà l’11,4 per mille. Per gli immobili con contratto registrato si passerà dal 9,6 per mille al 10,4. Per gli immobili locati ad imprese artigiane dal 8,7 per mille al 9,5. Una bella mazzata insomma, nella città che secondo il Sole già pagava di più.

Fra le poche buone notizie possono festeggiare le 12.000 famiglie milanesi che vivono in una casa ceduta in comodato da genitori o figli.
E’ passato l’emendamento di Forza Italia che assimila a prima casa le abitazioni cedute in comodato: quindi costoro pagheranno la tasi al 2,5 e non l’Imu all’11,4. Unico limite, voluto dalla Giunta, i beneficiari non devono superare i 15000 di reddito annuo Isee. Approvato anche un emendamento di FI che chiede di rafforzare sportelli informazioni e centralino.

Bocciata invece la richiesta di Forza Italia di spedire i moduli per il pagamento a casa dei contribuenti. Per Pisapia siamo tutti sudditi e dobbiamo faticare anche per pagare un mucchio di tasse.

 

Milano è oramai la città dei rave party e non del lavoro

martedì, 15 luglio 2014

Milano 22 Giugno – Ieri pomeriggio la parte est di Milano e’ rimasta paralizzata da quello che , secondo il Sindaco, era un importante evento politico e culturale: la Milano street parade. Senza una motivazione del genere è impossibile essere autorizzati a fare un corteo che sconvolge il traffico di mezza città. E cosi sotto il cappello della Festa della Musica, patrocinata dal Comune, ha trovato posto Artes2014 – street parade
Il rave party itinerante che ha fatto il giro della città, dalla Stazione a Piazza Leonardo da Vinci con musica a palla e contorno di giovani strafatti che urinavano ovunque era autorizzatissimo, con tanto di scorta dei Vigili al seguito ! !
I casi sono 2 : o sotto Pisapia regna l’anarchia più totale e nessuno ( né i Vigili, né gli Assessori competenti) ha valutato gli effetti del corteo allucinogeno sul traffico del sabato pomeriggio, oppure chi governa questa città ritiene che la vocazione di Milano sia non più il lavoro ma l’ideologia dello sballo, dei perditempo, dei giovani mantenuti per non far nulla.

Anche ieri pomeriggio gli interessi di chi lavora e produce hanno dovuto inchinarsi a chi passa da un evento a un corteo, a chi insozza la città e disturba la quiete pubblica. Questa è la rivoluzione arancione e se i milanesi non si svegliano, come tutte le rivoluzioni, lascerà un cumulo di macerie.

 

Nasce al Portello la piazza Gino Valle. De Cesaris la inaugura. Rizzi: E’ merito dei privati e della vecchia giunta.

martedì, 15 luglio 2014

Milano 16 Giugno – Nasce al Portello piazza Gino Valle, la più grande di Milano, dedicata al “padre” storico del progetto, insieme alle vie Aldo Rossi e Ignazio Gardella: tre illustri architetti e designer del Novecento i cui nomi sono legati, da oggi, a un’area simbolo delle grandi trasformazioni urbanistiche di Milano. Altra novità: l’inaugurazione del bassorilievo di Emilio Isgrò “Grande Cancellatura per Giovanni Testori”, realizzato quest’anno e donato al Comune appositamente per la nuova piazza Gino Valle, in modo da dare un’impronta caratteristica e unica nello spazio che da viale Scarampo sale fino all’imbocco della passerella ciclopedonale.
“Una nuova grande piazza a Milano, un segno forte di innovazione nel cuore del Portello, quartiere della trasformazione e del cambiamento – ha detto la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, intervenuta ieri all’inaugurazione.
Gli ha risposto Alan Rizzi , consigliere di Forza Italia: ” Siamo felici, insieme a Barbara Berlusconi e a tutti gli sportivi che visiteranno il Museo del Milan, per l’inaugurazione della nuova piazza Gino Valle al Portello, “quartiere della trasformazione e del cambiamento” così come lo ha definito oggi la vicesindaco De Cesaris. Siamo felici della grande ammirazione che destano una piazza e un quartiere tutto realizzato dall’amministrazione di centrodestra con il coinvolgimento dei privati e delle firme più prestigiose dell’architettura. I nuovi quartieri di Milano, celebrati nel mondo come esempio di eccellenza urbanistica, penso al Portello e a Porta Nuova, sono le ultime cose belle che si sono fatte a Milano. Dopo c’è stato il deserto. Siamo felici anche per il Vicesindaco De Cesaris che oggi ha potuto fare la sua passerella inaugurale, senza però citare chi ha fatto il nuovo Portello con una visione, un’apertura al mondo e una capacità realizzativa di cui questa giunta e’ sprovvista.

 

Il Demanio fa lo sconto al ristorante degli Assessori

martedì, 15 luglio 2014

Milano 14 Giugno – In Via Marino, accanto alla sede del Comune di Milano, c’è un ottimo ristorante con alcuni tavolini fuori. E’ frequentato da Assessori, consiglieri e dirigenti comunali. Fin qui è tutto normale ma c’è un dettaglio che non lo è.

Come molti locali e negozi vicini alla Galleria, alla scadenza del suo precedente contratto, nel 2008, si è dovuto beccare una legnata di aumento dell’affitto da parte del proprietario, che è il Comune. Il ristoratore, grande lavoratore e persona simpatica, ha protestato e si è rifiutato di pagare il canone di 280.000 euro l’anno. Il Comune, che, come è noto, è un pessimo amministratore del patrimonio, lo ha tenuto in casa iniziando però una causa per liberare l’immobile.

Arrivato nel 2011 Pisapia, cui il ristorante ha dedicato un indimenticabile risotto arancione, il Comune, settore Demanio, ha cominciato a cincischiare più del solito fin che qualche giorno fa ha approvato in Giunta una bella transazione col ristorante. Proprio quella Giunta di cui molti componenti sono soliti pranzare in quel ristorante.

Un bello sconto del 20% sul passato, motivato, pensate un po, col rischio di non trovare un nuovo inquilino in tempo per il 2015! Anno in cui, par di capire, mancheranno i luoghi dove mangiare a Milano! Dunque il Demanio ha acconsentito un rinnovo del contratto per 18 anni, e uno sconto del 10% sul futuro perché bottega storica ( meno di molte altre per la verità ). In realtà uno sconto perchè nel frattempo certi prezzi sono insostenibili e i valori di mercato stanno scendendo.

Non c’è l’abbiamo col ristoratore che ha fatto i suoi interessi. C’è l’abbiamo con quei moralisti dei miei stivali che prima si indignavano per un nonnulla e adesso si gonfiano la pancia fino a non vedere il ridicolo e assurdo privilegio concesso al ristoratore del Palazzo.

Proporrò che un analogo sconto venga praticato a tutti quegli inquilini del Comune che hanno avuto la sfortuna di firmare i contratti durante la bolla immobiliare e fino al 2008 , e che hanno sempre onorato il pagamento dell’affitto. O estendiamo a tutti le condizioni o è un privilegio inaccettabile.

 

Maggioranza irresponsabile: ordinanze sulla movida rinviate alle calende greche

martedì, 15 luglio 2014

Milano 10 Giugno – Ieri la maggioranza, in maniera irresponsabile, ha rimandato le ordinanze sulla movida alle calende greche. I residenti delle zone Ticinese, Arco della Pace, Sant’Agostino, Corso Como sono dunque da oggi, e chissà fino a quando, privi di ogni tutela giuridica nei confronti del rumore e del degrado, alla mercè della buona o cattiva educazione di chi frequenta le notti milanesi.
Facciamo una breve cronistoria per capire che pasticcioni governano Milano
La Giunta Pisapia ha chiesto al Consiglio Comunale di esaminare la delibera 162, Regolamento sui pubblici esercizi, solo un giorno prima che scadessero le ordinanze.
Per di più la maggioranza ha presentato un maxiemendamento che riscrive del tutto la delibera all’Assessore D’Alfonso. Ieri su Repubblica l’Assessore risponde e spara a zero sulla sua maggioranza, comportandosi da incendiario. Ciò determina l’ennesimo rinvio dei suoi provvedimenti. Con la tipica ipocrisia, il Capogruppo del Pd spiega che era necessario dare la precedenza al Bilancio, di cui fino ad oggi la maggioranza si è disinteressata.
Forza Italia era pronta a votare un ordine del giorno per aumentare i vigili che contrastano l’abusivismo e le molestie notturne, per dotare di fonometri l’amministrazione e per chiudere prima i negozi “frigo market”, veri colpevoli del degrado e del disordine di tante piazze. C’era la possibilità di fare un buon lavoro per la città, ma ancora una volta i ritardi e l’improvvisazione della maggioranza hanno danneggiato Milano

 

Meglio i controlli delle grida manzoniane

martedì, 15 luglio 2014

L’Assessore D’Alfonso, quello della ordinanza anti gelato, ha partorito un’altra genialata con la quale, secondo lui , mettere ordine alle zone della movida. Un regolamento che individua come zone rosse alcune vie dove oggi si concentra la movida (colonne San Lorenzo, Arco della Pace, Ticinese, Navigli, Brera) e stabilisce dei punteggi per fare in modo di selezionare in base alle caratteristiche chi può aprire e chi no.
In pratica, dopo che i buoi sono scappati, cioè che sono stati aperti decine di esercizi pubblici uno accanto l’altro, si vorrebbero limitare le nuove licenze.
E’ una idea contorta che non risolve i problemi della movida e impedisce di creare nuove imprese o di trasformare le vecchie.
Oggi i problemi denunciati dai residenti di quei quartieri sono altri: rumori e schiamazzi, venditori abusivi di alcolici che consentono anche a minorenni di ubriacarsi con pochi euro, sosta selvaggia, vetri e lattine abbandonate e orinatoi a cielo aperto.
Anziché scrivere grida manzoniane bisogna per esempio mandare ogni sera un po’ di vigili a impedire che vengano suonati i bonghi alle Colonne di S. Lorenzo. Oppure sequestrare la merce ai venditori abusivi di alcolici, oppure dotare i vigili di fonometri per accertare il rispetto delle norme sull’inquinamento acustico. La giunta che ha schierato 120 vigili ogni giorno in Piazza Castello non lo fa, lascia che Via Vetere o Piazza Sant’Agostino diventino orinatoi a cielo aperto.
Si può far convivere i diritti dei residenti con la possibilità che la nostra città, che deve poter attrarre giovani da tutto il mondo, offra opportunità di gita notturna. Basta far rispettare le norme che ci sono attraverso i vigili e non scrivere centinaia di pagine di nuove norme che complicano la vita agli onesti e non toccano i furbi.

 

 

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