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Archivio di gennaio 2014

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Strane coincidenze a Milano

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano 27 Gennaio – Le coincidenze sono pazzesche . A volte poi quello che accade tra giornali, magistratura e politica mette veramente paura. Ti da l’idea di un paese a libertà vigilata.
Questa è l’ultima coincidenza accaduta a Milano. Venerdi il Presidente di una sezione del Tar emette un provvedimento di sospensione del provvedimento, dopo un ricorso che la Lega ha presentato per lesione dei diritti delle minoranza.
Come ricorderete a Luglio per approvare le nuove tariffe sulla sosta in Città ( aumenti a raffica tanto per cambiare) era scoppiato un gran macello in Consiglio Comunale, perchè la maggioranza,  impippandosene delle beneamate regole, aveva contingentato i tempi della discussione, forzando i tempi e invocando motivi di urgenza non proprio fondati, visto che poi le tariffe sono entrate in vigore dopo 6 mesi.
Forza Italia chiedeva l’intervento del prefetto, la Lega presenta un ricorso al Tar. Il giudice della 4 sezione, Adriano Leo, lo considera evidentemente non palesemente infondato e dunque ordina la sospensiva degli atti in attesa della delibera. Il Comune dovrebbe quindi tornare ad applicare le vecchie tariffe, almeno per il mese nel quale siamo in attesa di una decisione nel merito.
La Giunta di Sinistra, quelli che dicono che le sentenze si applicano e non si criticano, invece non la applica, sfidando cosi ricorsi e rimborsi degli automobilisti in caso di approvazione del ricorso. Boh, strano, pensa un ingenuo.
Ecco che ieri però, guarda che coincidenza, il Corriere, a firma del suo esperto di Procura, tira fuori una notizia su quanto deciso dallo stesso giudice in un altro provvedimento.
La Sea è stata multata per aiuti di stato a Sea Handling. Il Comune, proprietario di Sea, anzichè concordare con la commissione UE una soluzione che rimuova l’infrazione, fa causa allo Stato Italiano, che deve applicare materialmente la sanzione e chiedere 360 milioni alla Sea . E’ chiaramente una mossa per prendere tempo aspettando i tempi biblici della giustizia italiana.
Il giudice del Tar di Milano Adriano Leo ( lo stesso del ricorso sosta), forse eccede nei suoi poteri e annulla non il provvedimento dello Stato ma quello della UE. Comunque si tratta di una decisione che tutela l’interesse di Milano e dell’Italia. Partono delle indagini interne alla giustizia amministrativa per capire se c’è stato errore da parte di quel magistrato, ma la vicenda rimane sotto traccia.
Fino a ieri, guarda caso, quando il Corsera  lo sbatte improvvisamente in pagina 10 nazionale, tirando fuori una vicenda sepolta nei cassetti e che comunque non avrebbe cambiato il corso della vicenda Sea Handling. E’ chiaramente una coincidenza, ma dare torto al Comune di Milano al Tar porta sfortuna. Infatti non accade quasi mai, almeno dal 2011.

 

Le strade di Milano sono allagate e sconnesse ma il Sindaco pensa ad abbellire Piazza Scala

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 19 Gennaio – E’ incredibile che il Sindaco Pisapia parli della necessità di rifare, dopo Piazza Castello, anche Piazza Scala. Questo signore, nonostante guidi il Comune da 32 mesi, non conosce ne i bisogni della città, ne i tempi dell’amministrazione e continua a fare annunci slegati dalla concreta realtà.

Va bene che la proposta di cambiare Piazza Scala veniva da un personaggio molto influente a sinistra e sui giornali posseduti dalle banche, il Presidente di Intesa Giovanni Bazoli. Però in questi giorni i milanesi hanno altre emergenze da affrontare

Devono pagare una vagonata di tasse, di cui peraltro si fa fatica a scorgere la effettiva destinazione e utilizzazione. Non riescono ad avere informazioni su quanto pagare di mini Imu. E un quinto dei bollettini Tares inviati sono sbagliati, compreso quello di Giuliano Pisapia!

Poi c’è il problema delle strade allagate e dissestate, mentre un pezzo di sinistra sogna di riaprire i navigli e l’altra metà vuole indire un referendum per stabilire quale grande opera fare per lasciare il segno!

Tornate sulla terra ! Prima di riaprire i navigli bisogna riaprire le migliaia di tombini intasati, prima di chiudere piazza Castello bisogna chiudere migliaia di buche e numerose voragini presenti nelle strade milanesi.

Dopo 2 anni e mezzo di fermo dei Lavori Pubblici per incapacità della giunta Pisapia, si vedono i frutti della mancata manutenzione di strade e fognatura. Oggi è pericoloso circolare in auto, rischioso camminare, impossibile usare le 2 ruote. Quindi facciamo partire subito un piano di lavori stradali e fognari. Altro che referendum sulle grandi opere, bisogna fare subito manutenzione.

 

Tutti arrabbiati per la monnezza sulle strade. Maran svicola

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 14 Gennaio – Anche ieri problemi per l’ineffabile Assessore Maran. La Commissione Mobilità e Ambiente di Palazzo Marino ha criticato in maniera praticamente unanime i disservizi che si sono verificati nei primi giorni dell’anno nella raccolta dei rifiuti.

Come è noto Amsa quest’anno voleva far svolgere a capodanno sia la raccolta dei rifiuti differenziati (sacco trasparente), sia la pulizia dei rifiuti stradali. Si è scoperto ieri che i tutti i sindacati avevano diffidato l’azienda dal fare il primo servizio, perché non era previsto ne da contratto, ne da accordi sugli straordinari e quindi si sarebbe fatto fatica a coprire tutti i turni. L’Azienda per far fare l’annuncio del nuovo servizio a Maran ha tirato dritto e così è finita con i condomini che hanno messo fuori i sacchi trasparenti che sono rimasti per piu giorni sulle strade in attesa che Amsa riuscisse a ritirarli.

Le immagini di Milano con tanta monnezza per le strade fanno sempre male e tutti i partiti hanno denunciato il disservizio. Si è scoperto tra l’altro che l’ azienda aveva avviato procedimenti disciplinari contro i lavoratori che non si erano presentati al lavoro, nonostante che, come già detto, il turno non fosse previsto dal contratto o da altri accordi.

Incredibile ma vero, la giunta di sinistra consente comportamenti antisindacali contro i lavoratori! Roba che se l’avesse fatto la Moratti ci sarebbero state le barricate.

Ieri si è dovuto prendere atto di quanto l’opposizione sostiene da mesi.
A fronte di un aumento del contratto tra Amsa e Comune di 46 milioni in 2 anni, coperto dalla stangata di Tares ( prima Tarsu ) che i cittadini stanno pagando, Amsa non ha assunto un uomo in più, ne fatto investimenti per nuovi mezzi. Però pretende, per far contenta la sinistra ambientalista, di fare la raccolta dell’umido, che al momento è inutile perché non abbiamo l’impianto per smaltirlo. Così si distaccano uomini e mezzi dalla pulizia delle strade e dei cestini e la città è più sporca.

Maran, poverino, ha tentato di difendersi dicendo che nel nuovo contratto di servizio inserirà delle sanzioni per Amsa: peccato che essendo un’ azienda posseduta da A2A, che è controllata dai Comuni di Milano e Brescia, alla fine eventuali sanzioni le pagheranno i cittadini con la Tari, la nuova Tares. Meglio che torni a giocare con biciclette e pipistrelli antizanzara!

 

Chiudere Piazza Castello non serve a nulla ma è tanto ecochic

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 12 Gennaio – Ieri si sono riuniti all’Acquario Civico gli stati maggiori della sinistra milanese.
Siccome, alla fine della riunione, bisognava far vedere che qualcosa si era quagliato ecco scodellate 2 sesquipedali cazzate, di quelle che si sparano al Bar Sport: la chiusura al traffico di Piazza Castello e un referendum per decidere come spendere i soldi incassati dalla vendita di un pezzettino di A2A.
Essendo tutte quelle teste riunite all’Acquario il governo di Milano, queste 2 boutade saranno forse pure attuate. Vediamole dunque.
La chiusura di Piazza Castello rientra nel filone dell’effimero da salotto ambientalista : sono atti che non modificano di una virgola l’inquinamento ma fanno tanto ecochic. Come AREA C, le domeniche a piedi e le piste ciclabili dipinte col pennello, farebbero parte di una mobilità che viene battezzata con la parola magica “sostenibile”, ma in realtà rompe le scatole a chi lavora e mantiene l’economia cittadina. Quel che è certo è che vi sarà congestione in Foro Bonaparte e Via Cusani, che saremo tutti costretti a giri tortuosi per attraversare il centro cittadino e che i ciclisti continueranno a passare per il Parco perchè è piu bello.
Il referendum su quali opere finanziare è invece la degna conclusione di un Sindaco e una maggioranza che non decidono nulla, perchè sono intrisi di cultura assemblearista! Sebbene ci siano un Sindaco e un Consiglio Comunale eletti e pagati per decidere, ogni opera pubblica ha bisogno di tavoli, confronti, ascolti, monitoraggi …Quindi il referendum sarà un ulteriore fattore di ritardo nelle realizzazione di opere pubbliche che, non a caso, in questi 2 anni e mezzo latitano.

Insomma questa è la giunta dell’effimero e del futile. Le vecchie amministrazioni di sinistra predicavano casa, scuola e lavoro, qui si inneggia agli orti, alla bici e al menu vegano.

Ma fino a quando i milanesi sopporteranno chi si  trastulla con l’ecochic, mentre mancano lavoro, sicurezza, e futuro?

 

Milano 2013: più tasse, meno servizi e tante cose “de sinistra”

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 31 Dicembre – Siccome é tempo di bilanci proviamo a capire quali sono state le cose più importanti fatte da Pisapia nel 2013.

Se il bilancio è di tipo economico la risposta è pressochè scontata: sono aumentate tutte le tasse! Giusto ieri chi è lavoratore dipendente si è visto prelevare dallo stipendio una bella somma (lo 0,8 del reddito annuale) per effetto della addizionale IRPEF , ma c’è n’ è per tutti . Dalle famiglie (mini IMU prima casa e TARES, tutte aumentate piu che altrove), alle imprese (IMU seconde case e Cosap ai massimi storici), dai turisti (tassa di soggiorno quadruplicata), ai passi carrai tutto è stato tassato senza eccezione.

Anche molte tariffe sono aumentate, naturalmente ben oltre il tasso di inflazione : dall’abbonamento ATM alla sosta, dall’acqua potabile al canone degli orti , dagli affitti commerciali alle tombe. Nulla è stato trascurato per sodddisfare la fame di soldi della grande macchina comunale. Quest’ultima nei programmi di Pisapia dovrebbe seguire il cittadino dalla culla alla morte, incaricandosi anche di educarlo e rieducarlo.

Tutto ciò fa parte dell’ideologia di sinistra e c’è poco da scandalizzarsi. Al piu’ si può evitare di votarli la prossima volta. Veramente innovativo è invece l’elenco delle priorità cui gli Arancioni si sono dedicati senza risparmio.

Al posto di case popolari, scuole e periferie, che erano un classico della vecchia sinistra e sono invece rimasti al punto in cui li lasciò la Moratti, abbiamo avuto il registro delle coppie di fatto e tante fantastiche piste ciclabili disegnate col pennello. Un’altra conquista indiscutibile sono stati il menu vegano e quello etnico per i piccoli che frequentano le mense scolastiche. Fra poco poi si potrà addirittura sottoscrivere il proprio biotestamento e quindi non arrabbiamoci se ci vogliono 10 mesi per avere la carta d’identità elettronica.

Approvato anche un indispensabile regolamento contro le pubblicità sessiste, Milano si è finalmente dotata di una “casa delle Donne” e di una “casa dei diritti”, senza tralasciare un campo rom modello in Via Lombroso. Ma è a fine anno che Pisapia ha fatto il botto. E’stato annunciata addirittura un’ aiuola con l’orto aromatico in Piazza Duomo. Proprio quello che tutti si attendevano, da Quarto Oggiaro al Giambellino.

Altro che quegli illetterati del centrodestra che pensavano alla sicurezza, agli anziani, al verde. Questi sono i bisogni che, nella Milano arancione del 2013 , meritano di essere soddisfatti! Coi nostri soldi.

Come sprecare un milione e 600 mila euro del Comune. E speriamo sia solo incapacità

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 30 Dicembre – Quando si amministrano 2 miliardi di entrate tributarie versate dai poveri contribuenti milanesi bisognerebbe essere oculati e spendere al meglio questi soldi.

L’episodio che segue dimostra il contrario e su questo ho presentato un’interrogazione perché desidero che chi ha sbagliato paghi.

Dunque nel 2010 viene assegnata con gara la fornitura per 3 anni dei buoni pasto da fornire a 15.000 dipendenti comunali.Vince la societa Accor. Pur essendo noto da 3 anni che l’appalto scadeva a fine giugno 2013, il Comune non predispone alcuna nuova gara e si fa cogliere impreparato: a questo punto è necessario prorogare il contratto col vecchio fornitore, che ora ha cambiato ragione sociale chiamandosi Eden Red , mese in mese per erogare i buoni pasto ai dipendenti. Siamo arrivati e fine anno senza che la gara sia partita e quindi se tutto va bene avremo un nuovo aggiudicatario a metà 2014. Fin qui un caso di mancata programmazione.

Nel frattempo però si scopre che da Aprile 2013 la Consip, la centrale di acquisto pubblica che mette a disposizione di istituzioni ed enti locali dei contratti quadro per la fornitura di servizi, ha selezionato con gara un fornitore che potrebbe garantire al Comune un servizio di ticket restaurant con uno sconto del18% rispetto al contratto con Eden Red.

Quindi utilizando il fornitore individuato Consp si poteva riparmiare il 18% che applicato al valore di un anno di contratto ( da luglio 2013 a giugno 2014 ) fanno 1.600.000 euro.

Sorgono numerose domande: perché il Comune non ha predisposto per tempo una gara per la nuova fornitura? Perché non si avvale del fornitore individuato da Consip, analogamente a quanto accaduto ad esempio per le attività di manutenzione su immobili, dove si utilizza la società Romeo?

E speriamo sia solo incapacità…

 

Il Comune vende un pezzo di A2A ma il sistema di governance non convince

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 18 Dicembre – Il sindaco Pisapia ha spiegato in commissione che il comune di Milano insieme a quello di Brescia intende vendere il 5 per cento delle azioni di A2A. Quest’operazione consentirebbe, pur mantenendo la maggioranza assoluta delle azioni e quindi il controllo, di recuperare tra i 75 e gli 80 milioni a testa per Milano e Brescia.

Penso che sia una cosa giusta, visto il forte indebitamento del nostro comune ed anche per rimpolpare le scarse risorse di cui disponiamo per fare investimenti. Naturalmente sarebbe molto meglio se il comune cedesse anche una quota maggiore di questa azienda, poiché non è assolutamente necessario nel 2013 che un ente locale sia nel business della produzione e della distribuzione di energia. Ma questi sono ragionamenti impossibili da sviluppare finché Milano sarà governata da SEL, Pisapia e compagni. Per il momento accontentiamoci di questo 5%.
Le note dolenti di questa delibera riguardano però il nuovo statuto della società, la cosiddetta governance. Negli ultimi anni A2A è stata retta dal sistema duale. C’era un consiglio di sorveglianza e un consiglio di gestione di 11 membri ciascuno. Ora si dovrebbe costituire un solo consiglio di amministrazione di 14 membri. Ma il vero problema di questo nuovo statuto è che diventa difficile il processo decisionale, perché molti poteri passano dal management al consiglio d’amministrazione. Questo è negativo per una società che deve avere una catena di comando agile perché deve competere con altri colossi dell’energia, che sono strutturati con forti concentrazioni di potere nelle mani dell’amministratore delegato. Inoltre molti dubbi solleva una norma che consentirebbe ai consiglieri di amministrazione di essere anche consulenti della società.

Milano capitale delle Tasse ma è difficile pure pagarle

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 13 Dicembre – In Italia non solo si pagano troppe tasse ma e’ anche complicato pagarle. Sull’Imu, la cui seconda rata scade Lunedi 16 Dicembre esistono per ogni Comune di Italia infinite aliquote che sono anche la conseguenza di differenti regolamenticomunali sull’Imu. Solo da qualche giorno sono pubblicati sul sito di ogni comune le diverse aliquote da versare.

A Milano le uniche certezze sono che siamo la città che pagherà sia  in assoluto (1 miliardo ) che pro capite: questo grazie alla politica tassa e spendi di Pisapia e al tentativo di fare i furbetti con lo Stato aumentando l’Imu sulla prima casa quando il Governo aveva già deciso di non farla pagare.

Quindi dovremo pagare un supplemento di Imu 2013 sulla prima casa entro il 18 gennaio 2014: un versamento che dovrebbe aggirarsi tra i 200 e gli 80 euro a seconda del tipo di abitazione.

Ma come ho ripetuto decine di volte in Consiglio Comunale, esiste pure il problema di come si pagano le tasse. In Italia esiste una legge (212 del 2000) denominata Statuto del Contribuente. E’ violata ogni anno ripetutamente dallo Stato e dai Comuni senza che la Corte Costituzionale intervenga. Ad esempio stabilisce che non si possono riscuotere tasse prima di 3 mesi dal momento in cui sono state istituite. Il principio che si vuole tutelare è ovvio, ma Comuni e Stato se ne fregano e ti avvisano 10 /15 giorni prima che tu debba pagare e che debba accantonare dei soldi.

Nel caso di Milano ho fatto notare agli Assessori al Bilancio che si sta creando un ingorgo di cartelle tributarie, spesso sbagliate  e che gli uffici non possono reggere la mole di richieste di informazioni .

Entro il 16 bisogna pagare non solo Imu seconda rata ma anche Tares che è una tassa nuova , che si basa su criteri diversi e che Pisapia ha aumentato del 35% in 2 anni e quindi è normale che i contribuenti disorientati chiedano informazioni.

Ma è giusto trattare i contribuenti milanesi, tra l’ altro i più generosi e corretti d’Italia da sudditi, obbligarli a spendere altri soldi per andare al Caf o dal commercialista, fargli arrivare la cartella poco prima che scada il tempo per pagarla? E magari mandarla pure sbagliata?

Sapevamo che la sinistra è capace solo di tassare. Ora sappiamo che la sinistra che governa Milano non è capace nemmeno di organizzare la riscossione.

 

Il bilancio è approvato ma Milano perde

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 18 Novembre – Alle 2,05 di stanotte e stato approvato il Bilancio 2013 del Comune. Facciamo un breve elenco di cosa contiene: soprattutto tasse e aumenti tariffari.
Aumenta l’addizionale IRPEF; la pagheranno tutti coloro che hanno un reddito annuo di 21.000 euro (veri ricchi  secondo Pisapia), versando lo 0,8 dei propri guadagni.
L’Imu viene portata al massimo di legge per la prima casa (0,6) e la seconda casa (1,06). Meno male che il defunto PDL ha tenuto duro e quindi non la pagheremo sulle prime case.
La Tares, tassa sui rifiuti, è aumentata di 20 milioni, un bel 10% in più dopo che già lo scorso anno era aumentato del 13%. La tassa di soggiorno quadruplica, da 8 a 29 milioni; è vero che la pagano i turisti, ma deprime gli alberghi in cambio di progetti fumosissimi.
Il Cosap, Canone occupazione suolo pubblico, raddoppia le entrate previste (da 29 a 57 milioni) e peserà duramente su tante categorie di imprese che ogni giorno lavorano duramente: bar, ristoranti, traslochi, ponteggi, manifestazioni temporanee, mercati ambulanti.
Altri sacrifici ai cittadini derivano dagli aumenti tariffari nel servizio di trasporto pubblico: 80 milioni in 2 anni, prima l’aumento del biglietto, poi quello degli abbonamenti. C’ è poi “Area C” che pesa 26 milioni e ulteriori aumenti per parcheggi e tariffe dell’acqua.

La spesa corrente è aumentata colpevolmente per finanziare iniziative effimere ed ideologiche, gli investimenti sono insufficienti anche solo per fare manutenzione del patrimonio esistente e  sono molto minori rispetto alle amministrazioni di centrodestra. Non si è riuscito a vendere ne immobili ne società partecipate . Queste ultime producono meno utili e sono chiamate a prestare risorse al Comune.

Nel sociale si riduce lo stanziamento per gli anziani, ma non quello per le politiche dell’ immigrazione. Per la sicurezza calano gli straordinari dei vigili e dunque non meravigli che aumentino i piccoli episodi di microcriminalità.

Alla voce “più” si possono iscrivere solo piste ciclabili, unioni di fatto e poco altro.

Questo bollettino di guerra può sembrare esagerato o di parte, ma presto le cartelle esattoriali di Imu, Tares, Cosap e il prelievo Irpef si incaricheranno di far capire ai milanesi in che guaio si sono cacciati affidando Milano a una giunta di incapaci e comunisti.

Fabrizio De Pasquale

 

Non basta dare la colpa ad Aler per realizzare nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica

giovedì, 30 gennaio 2014

Milano, 14 Novembre – In una città  dove 23000 famiglie sono in lista d’attesa per la casa, dove interi quartieri popolari cadono a pezzi per l’assenza di manutenzione, dove regnano occupazioni abusive e fortissima morosità, che dovrebbe fare chi governa ? Dovrebbe mettere in campo una politica pungola-casa a largo raggio. Ad ascoltare invece le due Assessore all’Urbanistica e alla Casa della seconda metropoli italiana, c’era da disperarsi.

La politica della casa, secondo la sinistra che governa questa città da 2 anni e mezzo, consiste nel dare sempre la colpa ad Aler. L’emergenza casa invece non sarà mai risolta finché non si offrono soluzioni concrete: case destinate all’affitto per i redditi più deboli e abitazioni in proprietà alle giovani coppie a basso costo.

Le scelte sbagliate di questa Giunta aggravano il problema: il PGT disincentiva la realizzazione di nuovi alloggi in convenzionata . E’ deludentissimo il risultato del fondo destinato alla residenza pubblica, alimentato dai contributi di chi costruisce edilizia privata (pochissimi rispetto al passato), che peraltro viene speso per fare manutenzione dell’esistente e non per costruire nuove case. Non si punta sulla convenzionata, non si vuole praticare la politica dei riscatti delle case popolari e così, al ritmo di 600 nuovi alloggi di residenza sociale realizzati in 2 anni e mezzo, non si potranno mai affrontare né le difficoltà delle 23.000 famiglie in lista di attesa, né l’emergenza di chi è senza tetto e si vede scavalcato dalle più di 500 nuove occupazioni dell’ultimo anno. Non esiste alcun sostegno alle giovani coppie che devono chiedere mutui.

 

 

 

 

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