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Archivio di aprile 2014

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Paghiamo sempre piu tassa sui rifiuti. Amsa non ci spiega perché.

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 3 Aprile – A leggere il Corriere di stamane va tutto bene: Amsa si impegna a pulire di piu la citta’, presto avremo un impianto per l’umido e dall’ estero tutti vogliono copiare Milano.
Chi ha partecipato alla commissione pero’ ha visto un altro film.
A2A ha nascosto ancora una volta le sue intenzioni al Consiglio Comunale di Milano. Nonostante da 2 anni i milanesi svolgano diligentemente la raccolta dell’umido e nonostante generici annunci nel piano industriale,  non abbiamo ancora né un progetto, nè un costo, nè una localizzazione per l’impianto di compostaggio del’umido di Milano. Ciò vuol dire che almeno per ancora 4 anni i milanesi dovranno pagare nella Tasi il costo del trasferimento e conferimento del rifiuto umido a impianti di privati. Raccogliamo umido, ma poi non abbiamo l’impianto per trasformarlo.

Ancora più grave e’ poi il silenzio sul nuovo contratto di servizio Comune / Amsa, che in parte viene già applicato. Non sappiamo, a fronte di alcuni servizi in più previsti, quanti uomini e quanti mezzi in più saranno impiegati,  nè quante giornate di lavoro festivo supplementare verranno richieste. Si punta sull’effetto di penali che il Comune dovrebbe comminare ad Amsa. Un po’ come fare il solletico a una societa’ che riceve 290 milioni l’anno dal Comune. I milanesi che hanno subito aumenti del 33% della tassa rifiuti negli ultimi 2 anni meritano un servizio migliore, con piu uomini e piu mezzi.
Nascondere la localizzazione dei nuovi impianti per paura che la popolazione faccia le barricate contro, nascondere che non ci sono risorse e quindi si chiederanno ai lavoratori maggiori sacrifici sono piccoli espedienti di piccoli dirigenti . Anche se con grandi stipendi.

 

Ultima idea della sinistra: non ci sono i soldi, chiediamoli alla Regione

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 2 Aprile – Dopo 3 anni di governo di sinistra sono veramente tanti i nodi che vengono al pettine. Dalle moschee alle case per tutti, dal tram gratis agli anziani, alle periferie più vivibili, per finire al vigile di strada. Quante promesse si sono volatilizzate.

La sinistra che sognava la fantasia al potere scopre, dopo un po’, che per amministrare bene una metropoli ci vogliono prima di tutto i soldi.

E dove li troviamo ‘sti soldi si chiedono gli statisti del governo Pisapia, personaggi del calibro di D’Alfonso, Maran, Majorino. Nei primi 3 anni la risposta è stata semplice: nelle tasche dei milanesi, che fra tasse, tariffe, area C e multe hanno dovuto sborsare quasi un miliardo in più ogni anno..

Purtroppo però, nonostante i tanti soldi prelevati, la qualità dei servizi forniti non è migliorata: le ricette applicate dalla sinistra, tutte basate su vincoli, burocrazia e intervento pubblico, hanno steso anche una città dinamica come Milano. I soldi prelevati dalle tasche private finanziano una gigantesca quanto inefficiente macchina comunale, che brucia risorse e opportunità, disperdendosi fra tavoli, forum e consulenze ad associazioni amiche.

Oggi arriva l’ultima illusione di una amministrazione senza idee: non abbiamo soldi, chiediamoli alla Regione!

Ecco allora che la Regione, e i suoi soldini frutto di una sana amministrazione di 19 anni, viene invocata come partner per tutto: per risanare i conti ATM bisogna fonderla con Ferrovie Nord; per sistemare le case popolari senza metterci i soldi bisogna fare una società mista Comune-Regione, per risolvere la grana Sea ci vuole l’acquisto di quote da parte della Regione, per risanare il Pio Albergo Trivulzio bisogna aumentare il contributo regionale.

Speriamo che Maroni capisca quanto strumentali siano certe proposte. Siamo certi che un secondo dopo aver incassato le risorse regionali, la Regione ritornerebbe ad essere, nell’immaginario arancione, quella rozza amministrazione leghista dedita alle peggiori pratiche corruttive di cielle. Visto che la sinistra si ritiene culturalmente e moralmente superiore lasciamola bollire nel suo brodo.

 

La proprietà privata non si abroga per regolamento

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 1 Aprile – Continua la battaglia per tutela della proprietà privata a Milano. Nel silenzio più assoluto di media e commentatori Pisapia e il suo vice De Cesaris portano avanti l’idea balzana di espropriare, temporaneamente ma senza indennizzo, anzi con una sanzione aggiuntiva, le aree e gli immobili che risultano abbandonate o inutilizzate da 5 anni. Il tutto con la prospettiva di assegnarle dopo a imprecisate finalità di interesse pubblico dietro cui intravediamo le ombre di Macao, Zam, Leoncavallo.

Forza Italia sta combattendo da sola per bloccare questo rigurgito di socialismo reale. Ha presentato 240 emendamenti e il regolamento edilizio procede l’esame con molta lentezza per i continui interventi in aula.

La sinistra ha messo il silenziatore. I suoi consiglieri non intervengono, mentre l’Assessore De Cesaris risponde stizzita a chi non apprezza il mostro giuridico da lei partorito. Tutte quelle realtà associative che dovrebbero protestare contro questa forzatura sono impaurite dalle ripercussioni che potrebbero derivare dal loro atteggiamento. Le decisioni o le non decisioni dell’ Assessorato all’Edilizia Privata o della Commissione per il paesaggio, possono mandare a rotoli imprese e studi professionali.

I grandi sacerdoti del pensiero liberale del Corriere, della Bocconi o di Assolombarda, sono distratti o ritengono la questione minore. Eppure non c’è libertà senza proprietà privata.

Per questo siamo orgogliosi di questa battaglia che alcuni consiglieri e alcuni architetti di Forza Italia, senza mezzi ma con tanta passione civile stanno portando avanti.

 

Mazzata sulla casa da Tasi e Regolamento edilizio: unici esenti i centri sociali

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 28 Marzo – Mentre sui milanesi stanno per abbattersi la Tasi e le nuove prescrizioni del Regolamento edilizio di Pisapia, c’è una categoria che è esente da ogni tassa o regola con gli arancioni: i centri sociali .

Della Tasi parleremo la settimana prossima anche se è certo che sulle seconde case pagheremo più del 2013. Per effetto del regolamento edilizio ogni condominio pagherà 30.000 euro in più.

Il conto e presto fatto: obbligo di verifica statica realizzata da professionista, realizzazione del fascicolo dell’immobile ( cioè dati che l’amministrazione dispone, ma vuole che glieli portiamo sulla scrivania), obbligo di sostituire le antenne satellitari individuali con quelle centralizzate, obbligo di rifacimento facciate e pulizie del marciapiede pubblico, adeguamenti vari e si arriva a 30.000 euro a condominio. Cioè una nuova tassa per ogni proprietario.

Ma, come detto, gli amici arancioni hanno sempre un occhio di riguardo per i centri sociali. Così tutte le proposte di Forza Italia per applicare agli immobili occupati tutte le verifiche statiche, di agibilità, di abitabilità, di igiene etc sono state bocciate. Cosi potra’ continuare l’inerzia del Comune rispetto a casi presenti e futuri: dallo Zam al Leoncavallo per finire alla pizzeria. Continuerà il rimpallo di responsabilità e gli sfortunati vicini di casa dei no global dovranno beccarsi molestie, concerti, disordine, senza che il Comune chieda per motivi di interesse generale lo sgombero.

La tanto sbandierata legalità in questo caso alla sinistra non piace. Ne c’è la speranza che qualcuno la faccia valere.

L’unica arma per ribellarsi a questa dittatura dei prepotenti è utilizzare il proprio voto per mandare a casa questi incapaci

 

Il Comune padrone a casa nostra: prosegue la battaglia di Forza Italia contro il nuovo regolament​o edilizio

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 27 Marzo – Da una settimana Palazzo Marino sta esaminando il nuovo regolamento edilizio. E’ un documento importante che stabilisce come costruire, mantenere e ristrutturare gli immobili.

Abbiamo già tante volte detto che la sinistra ha preparato  un enorme ammasso (150 pagine rispetto alle 70 di prima) di norme dirigiste che stabiliscono ogni aspetto della vita quotidiana: dall’acqua dello sciacquone, a come favorire i nidi sui tetti. Poi ci sono norme che solo dei comunisti potevano pensare : esproprio dell’area o dell’immobile abbandonato da 5 anni, obbligo di ospitare le biciclette di non residenti all’interno dei palazzi, divieto di realizzare serre sulle terrazze, solo per fare alcuni esempi.

Un unico filo conduttore : il cittadino è un suddito che, oltre a pagare tasse sempre crescenti sulla casa, deve fare sulla sua proprietà tutto ciò che ordina il Comune. Peccato che il Comune sia, nella realtà quotidiana, il peggior proprietario e amministratore di condominio della città.

Forza Italia, purtroppo in estrema solitudine, sta conducendo una battaglia contro questo nuova limitazione alla libertà e allo sviluppo economico.

Ha presentato 240 emendamenti per correggere gli articoli. Sono tutte proposte che si ripromettono di far risparmiare soldi e tempo  ai proprietari, ai commercianti e alle imprese, alla luce anche del momento economico.

Ieri abbiamo ottenuto una prima vittoria : con l’ approvazione di un nostro emendamento, si è sancito il principio che negli immobili vecchi, in caso di piccoli interventi, non vi è il contestuale obbligo di rispettare le norme di legge sulla accessibilità, fermo restando che la fruibilità deve rimanere obiettivo di chi progetta l’intervento.

Oggi e nelle prossime settimane la battaglia  continua.

 

Pisapia contestato farfuglia numeri a casaccio

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 22 Marzo – Ieri un ragazzo di una scuola superiore ha contestato il sindaco. Era in corso una conferenza sulla legalità con un po’ di scuole. Un evento pensato per preparare il terreno alla ridiscesa in campo del Pisapia buono e onesto.
Il ragazzo, con un gran dose di coraggio, si è messo a urlare ciò che pensava di Pisapia. Imbarazzo e tentativi di tappargli la bocca. Poi il pacato Pisapia ha tentato la carta del confronto sul palco per rimediare la frittata.
Anche li però il Sindaco non è stato convincente e la platea si è divisa tra buu e applausi, disperatamente coordinati da insegnanti e organizzatori dell’evento.
Pisapia non ha risposto all’accusa di occuparsi troppo dei campi Rom mentre la gente muore di fame. Lui d’altronde è convinto di ciò che fa il Comune per mantenere i nomadi.
Poi di fronte alle accuse molto secche del ragazzo su biglietto del tram aumentato e Imu raddoppiata, ha farfugliato alcuni dati assolutamente sballati. Sul tram ha detto che il biglietto, rispetto alla rete che abbiamo a Milano, costa meno che in Italia. Certo, peccato che le metropolitane e la rete le hanno fatte i tuoi predecessori e tu hai solo raddoppiato biglietti e abbonamenti dopo aver promesso il contrario.
Infine sulle tasse Pisapia ha sciorinato la solita, totale, ignoranza dei numeri del bilancio. Milano ha voluto far la furba ed è la città che ha pagato più Imu di tutte sulla prima casa. Milano fa pagare il massimo di addizionale Irpef a chi guadagna piu di 20.000 euro.

Un Sindaco onesto che non conosce i conti della propria città può fare veramente molti danni. E al Dal Verme un ragazzino ha fatto capire a chi siamo in mano.

 

Il Sindaco non governa e lascia che scioperi e disagi li affrontino i cittadini

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 21 Marzo –  Ieri sciopero dei taxi.  Mercoledi sciopero dei trasporti pubblici  e  Martedi quello delle mense scolastiche.  tanti i disagi per i cittadini, per le famiglie, soprattutto per chi lavora.
I giornali  li  raccontano ma non si pongono una domanda semplice semplice: c’era qualcuno che poteva e doveva fare qualcosa per evitare questi scioperi  e i conseguenti disagi?
In teoria ci sarebbero un Sindaco e degli Assesori che dovrebbero fare ogni tentativo per scongiurare gli scioperi, incontrando le varie categorie, affrontando le questioni sul tappeto .

La giunta Pisapia non si assume la responsabilità di affrontare i problemi e lascia che i disagi li affrontino i cittadini. Gli arancioni sono concentrati su quelle che, secondo loro, sono oggi  le priorità:  genitore 1 e genitore 2 , piste ciclabili, moschea. E i problemi veri marciscono.

Da manuale il caso dello sciopero dei Taxi:  è da maggio 2013 che Forza Italia ha formalmente invitato l’Assessore Maran a effettuare controlli sulle attività illegali di Uber  e ad affrontare tutte le questioni che possono migliorare il servizio in vista di Expo.

L’Assessore ha snobbato la questione da buon radical chic, bollandola come corporativa. Per lui 5500 imprese familiari valgono meno di una holding che versa le tasse in  Olanda. Ora, a frittata fatta, fa marcia indietro ma i taxisti  non si fidano.

Quanto al trasporto pubblico è assurdo che milanesi e pendolari debbano sorbirsi una via crucis ogni 20 giorni. Siccome i lavoratori sono da 7 anni senza contratto e hanno tutte le ragioni per protestare, Pisapia deve  pressare il Governo Renzi affinché sblocchi il contratto. E siccome i conti di Atm sono messi meglio ( per ragioni storiche) di quelli di Genova o Messina, proponga da subito almeno delle integrazioni al contratto nazionale per disinnescare la questione a Milano.

Cosi fanno i Sindaci che si assumono le responsabilità. E comprenda che è arrivato il momento di farlo.

 

Nuova follia arancione : 300 posti auto in meno in Tortona – Solari

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 20 Marzo – Associazioni e consiglio di zona 6 hanno progettato una nuova zona 30 all’ora: Tortona – Solari. Sull’onda della commozione per la morte di un ragazzino di 12 anni che andava in bici in Via Solari si è stabilito che tutta la zona tra il parco Solari e Piazza Napoli diventerà 30 all’ora salvo le vie Bergognone e Solari.

La giusta preoccupazione per la sicurezza stradale accoppiata alla logica tipica della sinistra del” facciamo vedere che ci muoviamo”, ha prodotto un progetto velleitario e sbagliato.

Il risultato lo pagheranno i cittadini di Via Tortona, Via Stendhal, Via Cola di Rienzo, via Moisè Loria e via Lanino che si ritroveranno 300 posti in auto in meno sui marciapiedi per fare posto a delle piste ciclabili che dovrebbero consentire di raggiungere le scuole della zona in bici.

Di fronte alla domanda mia e di altri su dove parcheggeranno le auto la risposta di Maran è stata come sempre che bisogna cambiare abitudini. In alternativa si potrà, in un lontano futuro parcheggiare, a pagamento, all’Ansaldo. Altrimenti si arrangino e rinuncino alle auto.

Cosi verranno spesi 1.600.000 Euro di tutti noi. Si renderà la vita più difficile ai residenti senza risolvere le questioni sicurezza: è inutile fissare il limite di velocitàa 30km/ h se poi i vigili non lo fanno rispettare nemmeno a 70!

Meno male che un gruppo di cittadini si è ribellato e nei prossimi mesi insieme all’ opposizione darà battaglia in zona e in Comune

 

Lo smog c’è sempre. Le misure di Maran non servono

giovedì, 3 aprile 2014

19 Marzo – Oggi sarà una giornata campale per gli automobilisti milanesi e i pendolari. Sciopero dei mezzi e cantieri aperti produrranno ingorghi e arrabbiature.
E’ arrivato però il momento che l’automobilista milanese protesti contro il vero responsabile del peggioramento della mobilità: la giunta Pisapia e la sua ideologia antiauto.
Nonostante area C e tutte le altre misure antiauto, lo smog sale appena arrivano un po di giorni asciutti di fila. Ztl, zona 30 all’ora, piste ciclabili, restringimenti, caro parking in superficie e no parking sotto terra, rendono difficile spostarsi e lavorare, ma non spostano di una virgola l’inquinamento atmosferico.
Un tempo poi quando la situazione polveri era a tale livello il Sindaco chiamava il Prefetto per chiedere il differimento dello sciopero o la precettazione. Oggi lo sciopero dei mezzi pubblici determinerà un aumento notevole delle polveri, ma nonostante le motivazioni di tutela della salute che si potrebbero invocare Pisapia si è guardato bene dal tentare di differire lo sciopero. Quindi tutti i lombardi non devono usare le auto zero3, ma il loro sacrificio è reso inutile dallo sciopero.
Non ce la abbiamo con i tranvieri che hanno il contratto scaduto e hanno diritto a protestare. Certo lo sciopero colpisce altri lavoratori mentre i ministri se ne stanno tranquilli a Roma.
Ma il vero problema è avere un Comune che governa e fa atti concreti: oggi la richiesta di precettazione e differimento dello sciopero, domani fare il teleriscaldamento, dopodomani comprare auto e bus elettrici per le aziende comunali, basta provvedimenti spot effimeri.

 

Pisapia finanzia gli imbrattatori e prende in giro chi pulisce

giovedì, 3 aprile 2014

Milano 16 Marzo – Non deve meravigliare che Milano sia una delle città più imbrattate del mondo e che i turisti, non assuefatti come noi agli scarabocchi, chiedano subito il perché di tale scempio.

Le ragioni sono tante : educazione civica inesistente a scuola e poca pure nelle famiglie, una giustizia che trascura il fenomeno, una certa benevolenza da parte di media e politica nei confronti di tutto ciò che ricorda il 68′ e le rivoluzioni.

Anche il Comune ha provato ad affrontare i graffitari! Con Albertini  il Comune stanziava qualche milione l’anno per ripulire gli edifici pubblici e con la Moratti Amsa offrì anche la prima pulizia agli edifici privati che poi avrebbero pagato un canone agevolato. La guerra non era stata vinta ma si era a buon punto, fra repressione da parte dei vigili e Atma.

Oggi invece Milano è l’ultima città al mondo dove il graffitismo è più che mai vivo e non pochi sono i graffitari che da tutta Europa raggiungono la nostra città, considerata quella dove si può fare tutto senza rischiare nulla.

Pisapia ci mette del suo! Pensate che giovedì il Consiglio di Zona 6 ha finanziato con 3.050 Euro la manifestazione Bridge Art, che consiste nell’imbrattare 2 ponti sul Naviglio Pavese. Due ponti che, per inciso, i residenti da tempo chiedono di rendere più sicuri e a misura di anziano.

Quando invece i volontari dell’Associazione Antigraffiti chiedono, per le pulizie domenicali che effettuano su edifici pubblici e privati di Milano, di avere contributi per acquistare vernici e solventi la risposta è sempre che non ci sono fondi. Fondi e spazi che ci sono invece per mostre di street art.

Giuliano è proprio un Sindaco che il degrado lo vuol combattere solo a parole

 

 

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