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Archivio di novembre 2013

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Il pasticcio dell’ IMU e una sola certezza : i milanesi pagheranno più tasse di tutti

giovedì, 14 novembre 2013

Milano, 7 Novembre – Quando la toppa è peggio del buco. Questa è la situazione in cui la Giunta Pisapia si è infilata sull’Imu. Un vero pasticcio che da Settembre abbiamo denunciato su questo giornale. Il Bilancio 2013 del Comune di Milano è fondato su una entrata assolutamente incerta: 240 milioni provenienti dall’Imu sulla prima casa, calcolata con l’aliquota massima consentita dalla legge e cioè lo 0,6%.

Un vero e proprio gioco delle 3 carte che però sta per essere svelato nella sua debolezza. Infatti, se il Governo Letta manterrà l’impegno di esentare dal pagamento dell’Imu  le prime case, allora rimborserà al Comune di Milano una somma pari al gettito del 2012 (quando l’aliquota era 0,4 %) cioè 141 milioni. E così il Comune dovrà andare a cercare altri 100 milioni con nuovi aumenti di tariffe e di tasse.

Se invece, come fanno temere le parole di Saccomanni, l’IMU prima casa verrà mantenuta per la seconda rata, allora i proprietari milanesi pagheranno comunque più dell’anno scorso a causa del folle aumento del 50% previsto da Pisapia. Una eventuale seconda rata va calcolata così: infatti bisogna prendere l’intero  ammontare  dell’Imu 2013 sul proprio immobile e detrarre il 50% dell’Imu versata nel 2012.

Una vera mazzata se si considera che Milano ha subito 2 rivalutazioni catastali, una nel 2009, limitata ai quartieri di maggior pregio e una complessiva con Monti nel 2011.  Quindi  per aver provato a fare i furbi  sul  rimborso dell’Imu  da parte dello Stato, gli amministratori meneghini ci hanno messo nella condizione di essere quelli che pagheranno più tasse fra le città italiane.

Questo accade perché, nonostante il buco di  bilancio fosse noto a Marzo, non si è proceduto a fare nessuna revisione dei servizi erogati, nessun taglio alle spese superflue, nessun tentativo di recupero dell’evasione del trasporto pubblico, della morosità degli affitti,  della refezione scolastica.

E’ stato un atteggiamento irresponsabile della sinistra che ha sempre cercato di nascondere le dimensioni del buco di bilancio nella speranza che da Roma qualcuno coprisse i buchi. Ora purtroppo i nodi stanno venendo al pettine e chi governa questa città non potrà più scaricare le responsabilità su altri.

 

Il Comune fa appello ai privati ma il mercato snobba una giunta di incapaci

giovedì, 14 novembre 2013

Milano, 5 Novembre – La giunta Pisapia assomiglia sempre più alle sturmtruppen dei fumetti.
Tutti gli assessori ripetono gli stessi diktat , tutti fanno in maniera molto seria e compiaciuta  gli stessi annunci senza aver molto compreso il significato stesso delle cose che propongono.
Andiamo con ordine, facciamo un breve riassunto delle puntate precedenti.
Dopo aver inflitto dosi da cavallo di tasse ai milanesi ( + 736 milioni annui  rispetto alla Moratti) , dopo aver aumentato ogni tariffa, dopo aver imposto i divieti più idioti alle diverse categorie produttive, le sturmtruppen di Pisapia si rendono conto che , grazie al loro tassa e spendi, nelle casse comunali non c’e un becco di un quattrino.
A questo punto scatta l’idea magica , ripetuta da tutti gli assessori: facciamo appello ai privati. Già ma come?
E’ noto che la sinistra milanese è liberale più o meno quanto Mao o Lenin.
Pertanto a maneggiare parole come mercato , privato o addirittura sponsor sono imbranati e goffi come dei principianti.
Dunque non sanno che i privati possono si svolgere bene numerosi servizi pubblici ma lo fanno spinti da una molla che si chiama profitto, non per fare una foto con D’Alfonso o la De Cesaris, ne tantomeno per la gloria di Pisapia o della Carmela Rozza. La mancanza di questa cognizione basilare ha generato molti flop.
E’ andato deserto un bando per la gestione di un mercato a chilometro zero dove il guadagno era anche esso zero! E’ fallita l’idea di affidare ai privati il velodromo Vigorelli perchè non si consentivano attività redditizie. E’ fallito con grande scherno della De Cesaris il tentativo di scambiare il catorcio del palazzo comunale di Via Pirelli con una nuova sede offerta da privati. E’ sostanzialmente inapplicato  il Piano di Governo del Territorio che prevedeva che gli operatori privati realizzassero edilizia sociale per il Comune in cambio di noccioline.
Ora fanno persino tenerezza gli ultimi appelli. D’Alfonso chiede 25 milioni per restaurare i monumenti del cimitero Maggiore, l’Assessore ai Lavori pubblici Rozza chiede ai cittadini di versare 16 milioni di euro in cambio della targa  su un mattoncino.
Cari Assessori i privati vanno stimolati a intervenire prospettando opportunità economiche e autonomia gestionale non chiedendo aiuto dopo averli tartassati.

 

I depositari della cultura fanno fallire teatri e musei . Addio promesse di restaurare il Teatro lirico

giovedì, 14 novembre 2013

Milano, 1 Novembre – Cultura, sapere, impegno. Quante volte abbiamo sentito queste parole in bocca a esponenti della sinistra. Ci hanno raccontato cosi tante volte dell’impegno della sinistra per la cultura che quasi credevamo anche noi alla storiella che la cultura e’ di sinistra, mentre quegli analfabeti della destra avrebbero messo a repentaglio  l’esistenza del patrimonio artistico e culturale italiano.
Accade poi che la sinistra quella vera, dal PD a Sel va a governare Milano, la città capitale del teatro, capitale della musica e una delle città col sistema museale più ricco e articolato. E cosa succede?
Succede che la Scala e il Piccolo Teatro, 2 eccellenze mondiali, hanno i bilanci a rischio per scelte improvvide delMinistro PD Massimo Bray, che mettono a rischio l’apporto dei privati alla più grande fondazione lirico sinfonica italiana e trattano il Piccolo come un ufficio Anagrafe, come ha amaramente detto il Direttore del teatro, Sergio Escobar.
Chiude per impossibilità di pagare l’affitto lo Spazio Forma dedicato alla fotografia, rimane lettera morta la casa museo di Alda Merini, rimangono senza sede i burattini dei fratelli Colla e viene abbandonato il progetto del Museo d’arte contemporanea a citylife.
Ma e’ sul Teatro Lirico che si consuma la vera malaparata, il Teatro e’ chiuso dal 2000 perché sono falliti i bandi per trovare un gestore privato che ne finanzi il restauro. Pisapia annuncia in pompa magna che il Teatro di via Larga riaprirà nel 2015. Poi nel 2016. Poi si scopre che il restauro a carico del Comune non è nemmeno previsto nell’elenco delle opere da finanziare.
A questo punto l’Assessore Rozza comunica che il Teatro sta per andare in malora e ci vogliono 16 milioni subito. I compagni nicchiano. Forza Italia si dichiara disponibile a votare  a favore purché ci sia un piano per farne uno spazio polifunzionale per l’arte gestito in maniera imprenditoriale.
Insomma i depositari della cultura stanno facendo chiudere per fallimento musei e teatri nonostante la più grande spremitura fiscale del secolo a danno dei milanesi.
Partita a spron battuto con una mostra su Dario Fo a Palazzo Reale costata al contribuente 300.000 Euro, la giunta di sinistra ha scoperto che anche per fare cultura ci vuole amministrazione oculata e capacita’ di attirare privati. Si proprio quei privati e mecenati che nel programma di Pisapia venivano considerati come i mercanti nel tempio.

 

Aler, i problemi veri e la propaganda della sinistra

giovedì, 14 novembre 2013

Milano, 31 Ottobre – Un milanese su 6  vive in affitto in una casa popolare. Tanti  quartieri  che fanno una città’ . Una volta erano il simbolo della conquiste dei lavoratori, che coronavano  il sogno di avere una casa. Oggi sono il luogo di molti conflitti : tra italiani ed extracomunitari, tra regolari e abusivi, tra morosi e paganti.
Ieri il nuovo commissario di Aler , il Prefetto Gianvalerio Lombardi, ha incontrato la commissione Demanio del Comune. L’Aler ,che un tempo si chiamava IACP, e’ proprietario di 37000 alloggi di edilizia residenziale pubblica e ne gestisce 27.000 che appartengono al Comune.
L’ex Prefetto e’ stato chiaro. Il deficit di 78 milioni di Euro di Aler Milano deriva 50 milioni di morosità e dalle tasse sulle case che incredibilmente il Comune di Milano fa pagare con aliquota massima all’Istituto. La propaganda di sinistra che vorrebbe questo deficit determinato da malgoverno e consulenze e’ ridicola e infantile.
I problemi sono altri . Ormai quasi meta’ inquilini non paga il canone, vuoi per la crisi ma anche perché fanno i furbi e presumono di scamparla sempre: un po’ per disattenzione del gestore , un po’ perché la giustizia italiana ha tempi biblici.
Poi vi sono le sempre più frequenti occupazioni abusive. Pisapia sta pagando le cambiali alla sinistra no global che lo ha votato e ha drasticamente dimezzato il numero degli sgomberi in flagranza di occupazione ( da 590 a 231). Questi interventi ai tempi della Moratti avevano prosciugato le nuove occupazioni , mentre rimanevano più di 2000 occupanti abusivi storici, quelli cioe’ che sgomberare ci vogliono forza pubblica, assistenti sociali ,medici etc. Tutto ciò mentre 23.000 famiglie attendono di avere un alloggio popolare in affitto.
Le soluzioni, tutt’altro che facili, passano dal fatto che ognuno svolga il suo ruolo seriamente. Aler faccia una vera guerra legale ai morosi e renda agibili gli appartamenti sfitti più in fretta,il Comune faccia rispettare la legalità agli abusivi e la Regione faccia una buona legge che eviti le discriminazioni al contrario contro gli italiani e faciliti i riscatti, l’acquisto da parte degli inquilini.

 

Spaziopoli, ovvero come la sinistra regala spazi pubblici alle associazioni amiche

giovedì, 14 novembre 2013

Milano, 25 Ottobre – Nuova puntata di   “spaziopoli” , la scandalosa sequela di spazi comunali o pubblici concessi in comodato ad associazioni che orbitano nella sinistra.

La settimana scorsa una simpatica cerimonia alla presenza delle assessore De Cesaris e Benelli ha suggellato un nuovo regalo: la Sogemi, la società comunale che dovrebbe gestire i mercati comunali, ha deciso di concedere in comodato gratuito per 3 anni  una palazzina in Viale Molise 62 all’Associazione Temporiuso.net.

Per fare cosa? Chiunque volesse capirlo può leggere il sito della associazione.  Il succo però è ospitare gratis associazioni della zona e studenti che realizzano mostre o dibattiti. Insomma parafrasando Nanni Moretti , il Comune , tramite Sogemi, sostiene chiunque voglia fare cose e vedere persone!

Tanta vaghezza e spensieratezza nel gestire risorse pubbliche mal si concilia però con un Comune che deve prelevare dai contribuenti milanesi un miliardo e mezzo di tasse comunali  e con il bilancio comatoso della Sogemi.

Questa società ha appena aumentato del 20% le tariffe di affitto dei box alle imprese ortofrutticole , non ha i fondi per risistemare padiglioni che cadono a pezzi, e dovrebbe pure ristrutturare i 15000 metri quadri dell’ex Macello: un’area dove doveva nascere la città del Gusto e dove invece oggi c’e Macao , che nessuno si sogna di far sloggiare, e, appunto, la suddetta palazzina adibita al riuso.

E così dopo la casa dei Diritti in Via De Amicis, la casa delle Donne in via Marsala, ecco un nuovo spazio da concedere in comodato gratuito ad associazioni amiche. Tanto a tappare i buchi delle casse comunali ci pensano i milanesi tartassati.

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