Da 22 ore e’ in corso una seduta fiume per l’approvazione della delibera con la quale si autorizza il Comune a vendere il suo pacchetto azionario nella societa’ Milano Serravalle ( il 18,60%) in modo congiunto con le quote della Provincia ( 52,90 %) che le possiede tramite la holding ASAM.
Il Sindaco Pisapia e l’Assessore Tabacci lo scorso anno a Ottobre aveva messo all’asta il 29, 75 % delle azioni Sea che erano state acquistate dal fondo d’investimento F2I, unico offerente che aveva messo 1 euro più della base d’asta.
Oggi Pisapia vuole approfittare del fatto che la Provincia deve vendere le sue quote di Serravalle e quindi si puo’ mettere insieme all’asta il pacchetto di controllo della societa’ Spuntando un buon prezzo per le azioni del Comune che prese in se non valgono molto.
Infatti su questo punto anche le opposizioni sono d’accordo. I contrasti nascono dal fatto che insieme con queste azioni si mette in vendita una quota variabile di altre azioni Sea. Variabile perché il Comune ha di fronte 2 strade per quotare in borsa la quota minima di azioni che la legge consente di collocare, cioè il 25%. In entrambi i casi, siccome Pisapia deve tener fede all’impegno assunto dalla sua coalizione di non cedere il controllo della maggioranza (50,01 %) e quindi si dovrà procedere a un aumento di capitale che la scopo di diluire le quote del socio privato F2I.
Se anche la Provincia decide di vendere in borsa le sue quote di Sea, cioè il14,56, l’aumento di capitale dovrà coprire il 10,40 del flottante.
Se la Provincia non vendera’, cosa molto probabile visti i tempi strettissimi, il comune di Milano vendera’ l’8,10% delle sue quote e il resto del flottante sara’ reperito con aumento di capitale.
Pisapia ha motivato l’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno quando il comune non volle andare in borsa , dicendo che ora il clima di borsa e’ più favorevole e l’immagine dell’Italia e’ migliorato perché non c’e più Berlusconi!
Carlo Masseroli intervenendo al nome del PDL ha detto che e’ stata la paura delle indagini in corso sulla cessione a F2I a spingere il Sindaco verso la quotazione per dimostrare che il Comune non e’ prono verso F2I.
Solo dopo una richiesta scritta di De Pasquale sono stati forniti alcuni documenti degli ascidie e alle 10 del mattino , con voto a maggioranza si e’ deciso di contingentare i tempi di discussioni, impedendo di fatto ai consiglieri di illustrare i propri emendamenti.
Sia PDL sia Lega non sono contrari a vendere le quote e hanno addirittura proposto che il Comune rinunci a essere maggioranza. Lamentano la brevita’ dell’esame della delibera , 2 commissioni appena e una seduta fiume di 24 ore .” Soprattutto prima di vendere bisogna definire quali sono gli interessi della città, “ha detto De Pasquale PDL,” dal punto di vista aeroportuale, quinta prima stabiliamo, attraverso meccanismi di mercato come la differenziazione delle tariffe e della tasse di atterraggio e decollo , le diverse funzioni di Linate e Malpensa e cominciamo a fare gli interessi di Milano e non quelli , di volta in volta, di Alitalia o di alcune compagnie straniere. poi cerchiamo di destinare i proventi di questa alienazione non per comprare aeroporti in altre citta’ , come detto dal presidente Bonomi, ma per riqualificare le periferie della citta’ .
E in atto una corsa contro il tempo perché la Sea ha comunicato che oggi e’ l’ultimo giorno utile per arrivare alla quotazione entro 2012 .
Fabrizio De Pasquale