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Arrestati 2 rapper. Per il Comune sono interlocutori per affrontare il disagio giovanile.

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Arresti domiciliari per Neima Ezza e Baby Gang, due  notissimi rapper che sono coinvolti in un giro di rapine e aggressioni ai danni di minorenni nei luoghi della movida milanese.

Ottimo il lavoro degli inquirenti: hanno scoperto che l’inclinazione alle rapine non era venuta meno con il successo, la notorietà e i guadagni. Forse i due  rapper volevano mantenere la coerenza fra quanto affermano nei loro brani e quanto praticano nelle loro notti brave. Forse la volontà di mantenere il ruolo di capobranco e di leadership in futuri movimenti e rivolte sociali li ha portati a compiere azioni che non trovano giustificazione nemmeno in supposte condizioni disagiate e prospettive economiche.

Pessimo è invece il messaggio che Beppe Sala e i suoi assessori mandano a quel mondo che incita  nei brani musicali e pratica nei fatti violenza, spregio per la legalità e le istituzioni, odio per la società italiana e le sue leggi.

A fine agosto Sala aveva ricevuto a Palazzo Marino il rapper Rondo da Sosa (all’anagrafe Mattia Barbieri), leader del collettivo Seven Zoo,  che si era reso responsabile, in data 12 luglio, insieme al collega Zaccaria Mohuib, cioè proprio il Baby Gang fermato nei giorni scorsi,  e a un gruppo di altri sette ragazzi, di una violenta sassaiola contro il titolare del locale Old Fashion, dell’aggressione al rapper Laioung e di incitamento ad aggredire le Forze di Polizia.

Sala avrebbe dovuto ricevere le parti offese: il gestore del locale e il rapper aggrediti, i poliziotti oggetto di sassaiola a San Siro, ma per loro non ha trovato tempo! E bravo il sindaco Sala! Continua a dedicare tempo e attenzione a chi infrange la legge e le buone norme del vivere civile.

Imperterriti, sia lui che il nuovo Assessore ai servizi sociali Bertolè, affermano che confrontarsi con i rapper significa  affrontare il disagio giovanile, ma sono pericolosamente fuori strada. Hanno scelto interlocutori sbagliati, che lanciano messaggi di odio non positivi o costruttivi. Siamo tutti d’accordo che fino ad oggi il Comune ha fatto nulla per aiutare i giovani che vivono nei quartieri periferici o le seconde generazioni della grande immigrazione dell’ultimo ventennio. Ma aiutarli significa realizzare progetti pomeridiani nelle scuole, aiutare le società sportive e le associazione culturali a erogare servizi e nuove opportunità, riempire di opportunità i pomeriggi passati a farsi le canne ai giardinetti, portare legalità e formazione in questi contesti. Non è certo lisciando il pelo ai rapper autonominati leader di rivolte etniche e sociali che si offre una prospettiva di integrazione e di crescita.  L’ansia di apparire moderno e di tendenza, l’ossessione per i social, gioca brutti scherzi al Sindaco che scambia i delinquenti per le vittime.

Sala aveva  anche sollecitato ALER a mettere a disposizione delle crew  alcuni spazi a S. Siro. Gli abitanti di San Siro, quartiere già in preda al degrado di occupazioni illegali di case popolari e teatro di numerosi eventi malavitosi, costretti all’imbrunire a rintanarsi in casa, ringraziano: la richiesta di ordine e legalità che sollecitano da dieci anni  non è manco stata affrontata dal Sindaco che invece si spende in prima persona per i rapper.

Il Sindaco considera l’incitazione alla violenza come una semplice tendenza musicale, manifesta indulgenza e comprensione nei confronti di personaggi che ricorrono alla violenza, con l’alibi di andare incontro al disagio giovanile. Non si rende conto che con il suo atteggiamento favorisce una rassegnata indifferenza verso  la violenza e il sorgere di enclave etniche come a Parigi, sottovalutando i segnali di potenziali rivolte giovanili.

 

L’articolo Arrestati 2 rapper. Per il Comune sono interlocutori per affrontare il disagio giovanile. proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

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