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Milano ancora sommersa dei graffiti. Il buonismo del Comune confonde il vandalismo con l’arte

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Ancora una volta i vandali hanno colpito la casa natale di Alessandro Manzoni nella centralissima Via Visconti di Modrone.

Non c’è tregua per il vandalismo a Milano. Tra l’altro nelle più grandi metropoli occidentali il graffitismo si è incanalato o è stato indirizzato verso le remunerative forme di street art che alimentano gallerie e collezionisti privati, lasciando in pace immobili e spazi urbani.

A Milano invece pullulano le Tags e altri inqualificabili scritte che deturpano il patrimonio pubblico e privato e offrono una immagine di degrado  della città.

Perché Milano va in controtendenza verso questo fenomeno vandalistico oramai spentosi altrove?

Perché qui nulla è stato fatto per riportare legalità e affrontare queste primordiali forme di vandalismo. Terminata l’amministrazione Moratti il Comune non ha più investito un euro per ripulire i palazzi pubblici né vi sono più agevolazioni fiscali o abbonamenti ridotti per chi vuole mantenere pulite le facciate degli edifici privati.  È  stato progressivamente smantellato il Nucleo dei Vigili per il Decoro Urbano che svolgeva indagini per colpire i gruppi o crew che agiscono di notte. Non parliamo poi di scritte  a contenuto politico che centri sociali e cortei studenteschi disseminano come cavallette.  E dire che non ci vuol molto a ricostruire sui social le gesta di queste bande di teppisti.

E soprattutto il danno di immagine alla città e al patrimonio è notevole: Atm spende 5 milioni di euro l’anno per ripulire treni e bus imbrattati, secondo Assoedilizia ci vorrebbero 80 milioni per ripulire tutte le facciate imbrattate.

Il solito lassismo delle anime belle che governano la nostra città e che giustificano ogni illegalità che ha trasformato Milano nell’ultima città martoriata da graffiti. Addirittura molte bande vengono dall’estero per imbrattare indisturbati o addirittura utilizzare facciate messe a disposizione dal Comune.

Ecco perché in questo clima di grande buonismo e comprensione culturale può capitare che vengano imbrattati il Duomo, la Scala o la casa del Manzoni, in pieno centro e senza che nessuna autorità senta il bisogno di affrontare il problema.

L’articolo Milano ancora sommersa dei graffiti. Il buonismo del Comune confonde il vandalismo con l’arte proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

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