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Milano, affrontare la questione sicurezza o tirare a campare con gli annunci?

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Bene ha fatto il Questore a disporre Sabato sera tanti controlli nei luoghi della Movida. Ma la quantità di persone fermate e la droga sequestrata sono solo la punta di un iceberg che andrebbe affrontato così ogni sera e non una tantum.
 
Quanto a Sala, lui invece pensa di cavarsela con qualche annuncio e pensa che poi tutto si aggiusterà. Non è così.
Sindaco e sinistra sono convinti che gli episodi di violenza delle ultime settimane siano casi isolati, da collegarsi all’insofferenza giovanile per le restrizioni da Covid. Pensano che sull’argomento ci sia una  strumentalizzazione  politica del centrodestra. E per questo pensano di cavarsela con qualche annuncio: “assumeremo in 2 anni 500 vigili” oppure “chiederò più uomini alla Lamorgese”.

Cose giuste ma fatte coi tempi e la lentezza  burocratica di chi non avverte la gravità del momento. Non a caso è stata affidata la delega della Sicurezza all’Assessore Marco Granelli, famoso per i tempi lunghi, specialista nel minimizzare e nel fare comunicazioni sprezzanti del ridicolo sui social : “tutto a posto in Piazza Duomo ” la notte di Capodanno, oppure “sono a prendere un gelato in Gae Aulenti” il giorno dopo gli accoltellamenti .

Se guardiamo la cronaca degli ultimi giorni è chiaro che non sono eventi occasionali ma una costante in crescendo:  l’altro ieri i un giovane derubato e aggredito vicino al Politecnico Bovisa, nei giorni scorsi la banda delle catenine arrestata, gli accoltellamenti in piazza Gae Aulenti, il ragazzo col machete, il palpeggiatore seriale etc.

In realtà la questione è molto più grave e profonda di come sembra: si saldano la gigantesca emergenza educativa italiana, la enorme diffusione di droghe e alcolici a Milano di cui alla politica sembra non fregar nulla, il disastro di una accoglienza illimitata ma senza integrazione, la sottovalutazione di tutte le forme di illegalità diffusa sul territorio.

Dunque il primo passo sarebbe avere tutta la politica, sinistra compresa, consapevole delle dimensioni dei fenomeni criminali innescati dalla miscela emergenza educativa, eccessiva offerta di droga, illegalità diffusa e non contrastata.

Essere consapevoli significa pensare al futuro di Milano e alla sicurezza dei nostri figli quando giustamente escono a divertirsi. E poi salvare le attività economiche dalla sopraffazione e dalle gang, il patrimonio pubblico dal vandalismo e dal degrado, le donne da molestie e violenze.

Non è un problema di destra o di sinistra, di ricchi o di poveri, di italiani o di immigrati: l’anarchia e la violenza incontrollata e dopata della Milano notturna è un rischio per tutti.

Serve un nucleo specializzato. Serve sgomberare i rifugi e poi anche capire che ha fallito con servizi sociali e integrazione.

L’articolo Milano, affrontare la questione sicurezza o tirare a campare con gli annunci? proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

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