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Sempre più diffusa la violenza immotivata e imprevedibile. Il Comune trascura il ruolo di droga e salute mentale

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Ieri un medico  è stato aggredito a colpi di accetta davanti al Pronto Soccorso del Policlinico San Donato. Qualche giorno fa sempre per futili motivi un uomo intervenuto per sedare una rissa in Corso Buenos Aires e stato accoltellato alla carotide. Si susseguono improvvisi atti di inaudita violenza per futili motivi o per scatti di follia. La vita di ognuno di noi e dei nostri cari può essere recisa dalle tante bombe umane che circolano nella metropoli senza freni inibitori, pronte a esplodere per un nonnulla, per un diverbio stradale, per un commento o anche per pura follia come accaduto al centro commerciale di Milanofiori un mese fa.
Vedo che il problema viene derubricato a cronaca e rimosso dalle emergenze della politica. La sinistra milanese ritiene anche il solo parlare di queste cose una strumentalizzazione e un voler seminare paura.
In realtà di fronte a questi fenomeni violenti e schizoidi il Sindaco e le istituzioni non dovrebbero voltarsi dall’altra parte.
Infatti ci sono un paio di cose da fare se non vogliamo mettere a repentaglio la nostra civile convivenza.
Primo: comprendere che moltissimi episodi di violenza ingiustificata, soprattutto quella notturna, hanno origine nel fiume di droga e di alcol che si consuma a Milano. Il Comune e, per la parte sanitaria, la Regione dovrebbero combattere le dipendenze di tanti giovani e meno giovani concittadini. Ma anche fare qualcosa in più per reprimere lo spaccio libero e illimitato che alimenta le tante persone sotto effetto di stupefacenti che vediamo circolare: tutti noi notiamo la pericolosità del traffico notturno indotta da guidatori senza limiti e la esasperata conflittualità che regna in ogni strada o piazza di movida. Si dovrebbe dunque, nell’interesse della società, coordinare una maggior repressione dello spaccio, che peraltro è gestito dalle mafie, e non, come fa la sinistra milanese, chiedere la liberalizzazione delle droghe, cosiddette leggere.
Secondo: affrontare il tema della salute mentale e della assistenza e della cura a chi soffre di queste patologie.  Superata, con la legge Basaglia, la stagione in cui le persone venivano rinchiuse in maniera disumana negli ospedali psichiatrici,  poco o nulla si fa per aiutare le famiglie che devono assistere, curare e vigilare su persone in preda a squilibri, schizofrenia, disturbi psichici. E così ci troviamo ad affrontare  atti inconsulti compiuti da persone alterate psichicamente che possono sfociare in tragedie.
Avete mai sentito il Sindaco e la sua maggioranza parlare di queste emergenze? Ecco perché siamo sempre più soggetti a imprevedibili rischi di aggressione.
Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media.  E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno.  E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.

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Source: Fabrizio c’è

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