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Archivio di aprile 2013

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Imbrattato pure il Duomo. Il Comune non muove un dito

sabato, 27 aprile 2013

Nella zona più monitorata e più presidiata  di Milano , Piazza Duomo, qualche imbecille e riuscito a imbrattare anche il monumento simbolo  di Milano.

Finora l’idiozia dei vandali non si era spinta fino a questo punto. la furia dei writers aveva toccato l’arcivescovado e la Scala. Ma il Duomo no.

E successo Giovedì, forse approfittando della calca per il 25 aprile. La sigla della tag non e’ conosciuta e questo fa pensare che si sia trattato di un pendolare dei graffiti. Uno di quei molti giovani europei che, avendo saputo che a Milano non si rischia nulla, hanno deciso di utilizzare Milano come teatro per le loro scorribande.

i graffiti sono un fenomeno in declino in tutte le metropoli del mondo ma a Milano, dove non sono mai stati debellati, negli ultimi 2 anni sono riesplosi approfittando del lassismo e della disattenzione della nuova amministrazione.

La ricetta per combattere i graffiti e’ articolata: servirebbero educazione civica nelle scuole, una azione repressiva basata su indagini non complicatissime, stante la abitudine a promuoversi sul web dei writers, una collaborazione tra istituzioni e magistratura affinché quest’ultima colga la dimensione sociale del fenomeno e non trascuri i processi. E poi il Comune dovrebbe agevolare la ripulitura , fornendo servizi scontati e sostenendo i volontari che ogni domenica si dedicano a pulire.

Non e’ una guerra facile e nemmeno in passato la Moratti e De Corato potevano vantarsi di averla vinta. Ma con Pisapia si sono fatti passi indietro: i vigili anti degrado sono stati orientati verso altri tipi di operazioni e non sostenuti con mezzi tecnologici; Amsa non pulisce più nemmeno le scritte ingiuriose; ATM manda in giro treni completamente insozzati di scritte. Non parliamo poi della totale libertà di imbrattamento  di cui godono manifestazioni e centri sociali. Il Comune da 2 anni non finanzia la pulitura degli edifici pubblici.

E’ normale che non pulendo e non punendo più nessuno, la citta’ e’ oramai sommersa da scritte.Un edificio su 3 e’ vandalizzato e alcune zone, ad esempio i navigli, sono devastate.

Cosi quella scritta sul Duomo rappresenta la vittoria del vandalismo ignorante su una città che e’ sempre stata la capitale del senso civico.

 

Il loro sacrificio, la nostra libertà.

venerdì, 26 aprile 2013

Nel fiume di parole che le celebrazioni del 25 Aprile si portano dietro c’e sempre una grave dimenticanza.

Si parla sempre poco dell’impegno per liberare l’Italia da parte degli alleati. Senza l’impegno di Americani , Inglesi e altri contingenti alleati, la storia avrebbe avuto un altro corso. Anche a loro deve andare un pensiero riconoscente quando celebriamo la liberazione dell’Italia dal nazi fascismo.

Qualche anno fa , in occasione di un 25 aprile, sono andato a vedere il cimitero delle truppe del Commonwealth a Milano, in via Cascina Bellaria, nel parco di Trenno a Milano, dove sono sepolti 417 soldati inglesi e di altri stati del Commonwealth morti nella seconda guerra mondiale. Uno dei 400 cimiteri di guerra Usa o Commonwealth dove sono custodite le spoglie di decine di migliaia di ragazzi e di uomini che hanno combattuto sul fronte italiano e che le loro nazioni non hanno dimenticato ( tra l’altro questi luoghi sono sempre più curati di tanti nostri monumenti).

Guardando quelle lapidi semplici ma ordinate , leggendo i loro epitaffi, ho pensato a quegli uomini morti combattendo per la libertà di un paese non loro e sepolti a tanta distanza dalle loro famiglie. Mi sono venuti i brividi a pensare a quanti oggi si professano antiamericani, o anti occidentali, pur godendo di una libertà  che ci e’ stata consegnata dal sacrificio di almeno 75.000 soldati alleati. Il loro sacrificio e’ valso la nostra libertà, non dimentichiamolo mai.

 

L’ultima di ATM: tagliare 180 alberi in Via Mac Mahon

giovedì, 25 aprile 2013

La proposta e’ già stata illustrata in una commissione della Zona 8, davanti ai residenti inviperiti.

Bisogna abbattere 180 grandi olmi in doppio filare che da 50 anni crescono in Via Mac Mahon. Le loro radici deformano il manto stradale delle corsie stradali ma soprattutto  comportano continue manutenzioni ai binari del tram che invece corrono in sede protetta al centro dei 2 filari.

Il progetto e’ di ATM . Alla riunione era presente a prendersi rimbrotti e polemiche, l’Assessore Maran che al momento pare propenso ad assecondare il progetto. Alcuni residenti promettono azioni clamorose se le motoseghe dovessero presentarsi sotto gli olmi che caratterizzano i 2 km di via Mac Mahon , da Piazza Diocleziano a Piazza Pompeo Castelli.

In effetti sembra una delle tante scelte un po balzane di ATM cui l’Assessore non osa opporsi. Maran , ossessionato dalle piste ciclabili, e’ gia’ passato alla storia per la geniale soluzione per condizionare i vagoni del metro’: aprite i finestrini disse in quella occasione mettendo fuorigioco attempati ingegneri  e tecnici del trasporto pubblico.

Abbattere  180 alberi storici appare eccessivo in una città sempre alla ricerca di verde, aria pulita e tutela del paesaggio urbano. Alcuni propongono di sollevare i binari di 10 cm creando una soletta che metta al riparo i binari dalle radici. Altri propongono di spostare i binari nelle corsie più esterne.Altri ancora di di sostituire

Quello che e’ certo e’ che il caso non ha ancora conquistato gli onori della cronaca. Ai tempi della Moratti per 3/4 alberi da abbattere in prossimita di qualche parcheggio si costituivano subito comitati a tutela del verde, aizzati da professionisti della protesta politica e assistiti da legali dal cavillo pronto. Solo ieri si e’ svegliata Italia Nostra ma gli intellettuali e gli artisti dall’appello facile si sono tenuti alla larga da Via Mac Mahon. Eppure non e’ la prima volta che Maran manda le motoseghe: in Viale Abruzzi, Via dei Mille e Corso indipendenza sono già stati abbattuti 40 alberi ufficialmente malati e poi ricordiamo l’episodio di Ferrante Aporti.

In questo caso pero la sproporzione dell’intervento e’ tale che , appena la questione arrivera’ in Commissione a Palazzo Marino e verra’ conosciuta dall’opinione pubblica, ATM e Maran dovranno battere in ritirata

 

Il partito di Repubblica ha perso il Quirinale ma quanti danni ha fatto

martedì, 23 aprile 2013

In Italia esiste un grosso macigno che impedisce il cambiamento in politica. Si chiama partito di Repubblica. Non si presenta alle elezioni, ma condiziona pesantemente quanti votano per i partiti di sinistra.

Questo partito ha dettato la linea ai molti leader di sinistra che si sono succeduti a sinistra negli 30 anni. E Repubblica che stabilisce cosa e’ nuovo e cosa e’ vecchio, cosa e’ morale e cosa no no, cosa e’ di sinistra e cosa aiuta la destra. Poi le avanguardie, orientate da Repubblica  vanno in piazza o sulla rete e Repubblica stessa ne da una rappresentazione come se fossimo di fronte all’intero popolo di sinistra. E il gioco e’ fatto, al Veltroni o al Bersani di turno non rimane che cavalcare questa onda o trovarsi mezzo partito vero contro.

Dopo le ultime elezioni il giornale fondato da Scalfari se ne e’ impippato dell’anomalo risultato elettorale e soprattutto della assoluta priorità che il nostro provato paese si desse un governo. No il problema prioritario era sempre Berlusconi. Dunque cosa serve più all’Italia? Un governo che faccia 4/5 cose condivise o continuare la guerra di trincea che da 30 anni il gruppo De Benedetti Repubblica conduce a Berlusconi? Buona la seconda, alla faccia di tutta la retorica che lo stesso quotidiano ci ha ammannito in questi anni sui mercati che ci guardano, sulla responsabilità che il Cavaliere dovrebbe dimostrare.

In nome di questa guerra che certamente qualcosa e’ valsa al suo editore ( De Benedetti ha intascato per sentenza 570 milioni di euro proprio da Berlusconi), Repubblica ha deciso : e più importante l’ineleggibilita di Silvio che il lavoro per i giovani, piu’ urgente il conflitto di interesse che pagare i debiti dello stato alle imprese. E meglio passare 60 giorni senza governo piuttosto che discutere con quegli impresentabili votati non si sa perché da 10 milioni di Italiani.

E cosi Rep.  ha stabilito che Marini e’ vecchio e Prodi e’ giovane, che Silvio e’ unfit mentre Vendola e Grillo sono 2 statisti che l’Europa ci invidia. E il benpensante di sinistra straccia la tessera se Bersani di fronte alla realtà dei numeri cerca un compromesso.

La cultura dell’odio e nichilista , questo  nuovismo senza valori e senza idee propalato da Repubblica e moltiplicato dagli stupidi follower della rete ha dato i suoi frutti. Una sinistra che non conosce le case popolari, che ritiene prioritaria la lotta all’omofobia piuttosto che dare una buona istruzione ai figli dei ceti deboli, una sinistra che tutela le banche anziché i lavoratori: questo ha prodotto il mix di comunismo anni 50, movimentismo sessantottino e cultura  elitaria di derivazione  azionista.

In una parola Repubblica ha ucciso il riformismo, quello di cui avrebbe tanto bisogno l’Italia. Se fossi in Renzi mi preparerei a sfidare prima di tutto Repubblica

 

Milanesi spremuti : hanno versato 570 milioni di tasse in più al Comune

venerdì, 12 aprile 2013

Il Comune fa il consuntivo delle spese 2012 ed emergono i dati di quanto Pisapia e Tabacci hanno spremuto i Milanesi. Senza peraltro che nessuno abbia notato miglioramenti o servizi aggiuntivi.

Andiamo con ordine . Di sola Imu i milanesi hanno versato più di 1 miliardo di euro ( 722 milioni  al comune 360 allo Stato ) . Da notare che i diligenti proprietari di immobili ambrosiani hanno versato ben 126 milioni di euro in più di gettito rispetto alle stime previste dal Comune.

Poi sono aumentate tutte le entrate per effetto delle stangate decise da Tabacci nel frattempo emigrato o scappato a Roma.  Tassa Rifiuti aveva incassato nel 2011 228 milioni e nel 2012 invece ha raccolto 261 milioni . Il famigerato Canone Occupazione suolo pubblico e’ passato da 25 milioni a 39 di incassi. Poi ci sono la tassa pubblicita’ che e’ rimasta stabile a 18  milioni e la nuova tassa di soggiorno che e’ costata ai visitatori a Milano 8 milioni. Infine l’addizionale IRPEF che aveva reso nel 2011 30 milioni era stata inasprita e ha portato nel 2012 quasi 96 milioni nelle casse comunali.

Ora la domanda e’ : considerando che da Roma sono diminuiti  i trasferimenti di circa 300 milioni ( ma si sapeva dal 2011 e nessuno ha pensato di ridurre le spese) , visto che il totale delle tasse in più versate dai milanesi al comune  fa + 570 milioni, dove sono finite tutte queste nuove entrate ? Avete visto servizi in più? Avete notato più vigili? Avete visto strade, scuole o giardini in più?  Nei prossimi giorni capiremo meglio dove hanno dilapidato tutte le tasse in più che abbiamo versato. Per adesso una cosa e’ sicura . La ricetta arancione ” tassa e spendi” ha depresso l’economia milanese e fatto perdere altri posti di lavoro, senza aumentare i servizi ne tantomeno le opere pubbliche.

 

Milanesi spremuti : hanno versato 570 milioni di tasse in più al Comune

venerdì, 12 aprile 2013

Il Comune fa il consuntivo delle spese 2012 ed emergono i dati di quanto Pisapia e Tabacci hanno spremuto i Milanesi. Senza peraltro che nessuno abbia notato miglioramenti o servizi aggiuntivi.

Andiamo con ordine . Di sola Imu i milanesi hanno versato più di 1 miliardo di euro ( 722 milioni  al comune 360 allo Stato ) . Da notare che i diligenti proprietari di immobili ambrosiani hanno versato ben 126 milioni di euro in più di gettito rispetto alle stime previste dal Comune.

Poi sono aumentate tutte le entrate per effetto delle stangate decise da Tabacci nel frattempo emigrato o scappato a Roma.  Tassa Rifiuti aveva incassato nel 2011 228 milioni e nel 2012 invece ha raccolto 261 milioni . Il famigerato Canone Occupazione suolo pubblico e’ passato da 25 milioni a 39 di incassi. Poi ci sono la tassa pubblicita’ che e’ rimasta stabile a 18  milioni e la nuova tassa di soggiorno che e’ costata ai visitatori a Milano 8 milioni. Infine l’addizionale IRPEF che aveva reso nel 2011 30 milioni era stata inasprita e ha portato nel 2012 quasi 96 milioni nelle casse comunali.

Ora la domanda e’ : considerando che da Roma sono diminuiti  i trasferimenti di circa 300 milioni ( ma si sapeva dal 2011 e nessuno ha pensato di ridurre le spese) , visto che il totale delle tasse in più versate dai milanesi al comune  fa + 570 milioni, dove sono finite tutte queste nuove entrate ? Avete visto servizi in più? Avete notato più vigili? Avete visto strade, scuole o giardini in più?  Nei prossimi giorni capiremo meglio dove hanno dilapidato tutte le tasse in più che abbiamo versato. Per adesso una cosa e’ sicura . La ricetta arancione ” tassa e spendi” ha depresso l’economia milanese e fatto perdere altri posti di lavoro, senza aumentare i servizi ne tantomeno le opere pubbliche.

 

Milanesi spremuti : hanno versato 570 milioni di tasse in più al Comune

venerdì, 12 aprile 2013

Il Comune fa il consuntivo delle spese 2012 ed emergono i dati di quanto Pisapia e Tabacci hanno spremuto i Milanesi. Senza peraltro che nessuno abbia notato miglioramenti o servizi aggiuntivi.

Andiamo con ordine . Di sola Imu i milanesi hanno versato più di 1 miliardo di euro ( 722 milioni  al comune 360 allo Stato ) . Da notare che i diligenti proprietari di immobili ambrosiani hanno versato ben 126 milioni di euro in più di gettito rispetto alle stime previste dal Comune.

Poi sono aumentate tutte le entrate per effetto delle stangate decise da Tabacci nel frattempo emigrato o scappato a Roma.  Tassa Rifiuti aveva incassato nel 2011 228 milioni e nel 2012 invece ha raccolto 261 milioni . Il famigerato Canone Occupazione suolo pubblico e’ passato da 25 milioni a 39 di incassi. Poi ci sono la tassa pubblicita’ che e’ rimasta stabile a 18  milioni e la nuova tassa di soggiorno che e’ costata ai visitatori a Milano 8 milioni. Infine l’addizionale IRPEF che aveva reso nel 2011 30 milioni era stata inasprita e ha portato nel 2012 quasi 96 milioni nelle casse comunali.

Ora la domanda e’ : considerando che da Roma sono diminuiti  i trasferimenti di circa 300 milioni ( ma si sapeva dal 2011 e nessuno ha pensato di ridurre le spese) , visto che il totale delle tasse in più versate dai milanesi al comune  fa + 570 milioni, dove sono finite tutte queste nuove entrate ? Avete visto servizi in più? Avete notato più vigili? Avete visto strade, scuole o giardini in più?  Nei prossimi giorni capiremo meglio dove hanno dilapidato tutte le tasse in più che abbiamo versato. Per adesso una cosa e’ sicura . La ricetta arancione ” tassa e spendi” ha depresso l’economia milanese e fatto perdere altri posti di lavoro, senza aumentare i servizi ne tantomeno le opere pubbliche.

 

Mancano 18.000 alloggi ma loro pensano alla Casa delle Donne

martedì, 2 aprile 2013

Se uno volesse capire la differenza che passa fra la sinistra da salotto che governa Millano e la la tradizione riformista che ha fatto grande Milano questa lettura e’ esemplare .

A Milano furono i socialisti riformisti ai primi del 900 a pensare di realizzare interi quartieri di case popolari e diedero vita all’ Istituto Case Popolari nella giusta convinzione che il primo aiuto ai lavoratori fosse quello concedere loro un alloggio dove sistemare le loro famiglie.

Un secolo dopo Milano si ritrova un imponente patrimonio di più di 72000 alloggi di edilizia residenziale pubblica ma la cronaca segnala anche che 18.000 famiglie sono in lista d’attesa per avere assegnata una casa popolare.

In questo contesto , e nel bel mezzo di una ristrettezza di bilancio senza precedenti, su cosa si concentra la Giunta Pisapia in materia di Demanio? Assegnare ad associazioni politicamente schierate un bel po di locali comunali oltreché non fare niente per liberare da centri sociali e inquilini abusivi il suo patrimonio.

L’ultima perla merita di essere segnalata. Dal sito internet del Comune ( la notizia e’ stata tenuta lontano dai media) si apprende che il settore Demanio ha aperto un bando per assegnare  in Via Marsala 8 , in piena Brera accanto al cinema Anteo, 280 metri quadri + altri 400 di piano interrato che si libereranno successivamente , in comodato gratuito!

E a chi? A quelle associazioni no profit o cooperative sociali che presenteranno progetti di gestione di una ” Casa delle donne”. Per capire che succedera’ in questa “Casa”  bisogna leggersi un lunghissimo pistolotto sessantottino che parla tra l’altro di ” promuovere l’incontro paritario di donne di provenienza diversa . Sviluppare la convenzione ONU contro la dicriminazione femminile” . In sostanza fare cose e vedere persone.

Per di piu’ nel fantastico spazio comunale gratuito l’aggiudicatario potra’ addirittura esercitare attivita’ di ristorazione e fare un po  di soldini facendo concorrenza sleale a esercizi che pagano affitti da 7/8000 euro a mese. Infine potra’ subaffittare gli spazi.

Tutto un sacco bello, peccato che pagano i  contribuenti. Se il Comune vuole sostenere concretamente il principio di pari opportunità non ha che da produrre regolamenti, concorsi e servizi che siano coerenti con tale principio.

Fare bandi cosi’ significa trascurare le priorità abitative della citta’ e volere assicurare locali gratuiti ad associazioni fiancheggiatrici della Giunta.

 

 

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