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Archivio di giugno 2013

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D’Alfonso, specialista in complicazioni degli affari semplici. Più che di licenze a punti il commercio necessita di agevolazioni fiscali

giovedì, 27 giugno 2013

Nel mondo del Commercio,che dovrebbe essere stato liberalizzato dalle leggi statali, si susseguono interventi di Regioni ed Enti locali per mettere paletti e ostacolare gli effetti benefici della concorrenza.

All’appello non poteva mancare Milano, fucina del nuovo pensiero statalista pisapiano Dopo l’incredibile ordinanza che vietava lil consumo del gelato, dopo aver annunciato che la movida sara’ spostata a Lambrate in virtù di non ben definiti poteri di sfratto di locali e clienti, ecco che l’Assessore al Commercio Franco D’Alfonso partorisce un ennesimo regolamento di stampo orwelliano. Ogni aspetto dell’attività commerciale e’ implacabilmente passata ai raggi x e normata nel minimo cavillo. Non per niente siamo al cospetto dell’Assessore che ha fissato per decreto, anzi per ordinanza che il gelato si mangia all’aperto fino alle 24.

Dunque che dice il regolamento? Il Comune può istituire delle zone rosse dove ottenere la licenza non e automatica ma dipende dal raggiungimento di u punteggio. A determinare il punteggio una vagonata di requisiti, dal sensore di disturbo, ai condizionatori al servizio cortesia. Un quiz la cui soluzione obbliga chi vuole aprire un esercizio a consultare commercialista, avvocato e architetto!

Questo sistema  di licenze a punti e’ stato escogitato da D’Alfonso per scongiurare la concentrazioni di locali in zone di movida ma e’ macchinoso e agisce solo sui locali di futura apertura. Non affronta i problemi delle zone della movida dove gli esercizi sono nati da tempo.

Per risolvere alcuni problemi legati alla movida come il degrado e la sporcizia post assembramenti notturni il PDL propone invece la strada delle agevolazioni fiscali . Abbiamo presentato emendamenti al regolamento Tares , e altrettanto faremo sulla delibera tariffaria , che riducono del 30 % la Tariffa rifiuti per quegli esercizi commerciali che provvedono alla ripulitura delle aree prospicienti il proprio esercizio ben oltre le pertinenze di occupazione suolo pubblico. In questo modo i commercianti potrebbero lavare e raccogliere bottiglie, bicchieri e carte anche nelle zone limitrofe al locale, evitando la dispendiosa attività di Amsa al termine delle serate nelle aree della movida

Lo strano silenzio su 187 olmi da abbattere

lunedì, 17 giugno 2013

Assieme ad altri 6 Consiglieri di minoranza ( Pagliuca,Tatarella, De Corato, Moioli, Morelli e Palmeri) ho chiesto formalmente che la Commissione Mobilita e Ambiente metta all’ordine del giorno l’incredibile progetto ATM su Via Mac Mahon: abbattere 187 alberi perché le radici danno fastidio ai binari del tram 12. Già il mese scorso avevo presentato una mozione in Consiglio ma la maggioranza non ha voglia di discuterla e campa cavallo, si potrebbe discuterla quando gli olmi saranno già nei camini. Nel caso della Commissione invece entro 30 giorni Maran dovrà presentarsi obbligatoriamente e spiegare le sue ragioni.

Sull’argomento e’ molto attiva la commissione ambiente della Zona 8 presieduta da Enrico Fedreghini, si e’ formato un comitato civico presieduto da Lorenzo Croce e Salvina Inzana, c’e’ un gruppo su facebook, ma come ho già scritto su MP , non si sono fatti vivi ne Celentano , ne le mamme antismog ne altri padreterni dell’ambientalismo milanese.

In generale pero’ sulla vicenda e’ calata una densa cortina fumogena sul progetto  La potente macchina della propaganda ATM e’entrata in azione: quella che ci propina che i Milanesi danno 7+ al servizio, quella che da 2 anni ci racconta che stanno riparando le scale mobili, quella che i treni del metro si guastano meno di prima. Misteriosamente il Tgr e il Corriere  non solo si bevono queste veline di Rota e Maran, ma non dedicano a una simile strage di alberi l’attenzione che meriterebbe. Per di più una misteriosa manina ha distribuito volantini in cui si paventa la chiusura della linea 12 e la stessa notizia viene fatta girare in rete

Eppure gli ingredienti perche’ Palazzo Marino e la citta’ discuta del progetto ci sono tutti : gli olmi sono sanissimi e nemmeno gli ultimi temporali li hanno scalfiti, sono una barriera contro le polveri sottili e contro l’inquinamento acustico della strada, infine solo in alcuni limitati tratti le radici collidono coi binari.

Non si può credere che nella città dei 2 politecnici non si possa trovare una soluzione che consenta ai tram di continuare a fare il suo importante lavoro e agli alberi sessantenni di abbellire il quartiere. Certo può fare comodo ad una azienda trasporti alle prese con ristrettezze finanziarie evitare di fare una continua manutenzione dei binari in sede riservata. Ma una Giunta nata all’insegna della trasparenza e della partecipazione dovrebbe accettare la discussione e mettere a disposizione tutti i documenti del caso.

 

L’ossessione di raccattare soldi dietro il nuovo piano sosta

mercoledì, 12 giugno 2013

Le ultime decisioni prese da Maran in materia di sosta e area C sono l’ennesima fesseria prodotta da questo famigerato Assessore ma anche la confessione che Area C non e’ uno strumento a tutela dell’ambiente ma solo un volgare pedaggio per far soldi.

Il Comune , come un drogato in crisi di astinenza, cerca compulsivamente ogni giorno nuovi mezzi per raccattare soldi : la casa, il suolo pubblico , i rifiuti , il soggiorno, il passo carraio  l’ingresso in centro e ora anche la sosta. Ogni aspetto della esistenza quotidiana e’ visto dall’amministrazione di sinistra come un occasione per mettere le mani delle tasche del cittadino e siccome la bestia ( la macchina comunale) ha sempre più fame di soldi , ogni giorno si istituisce un nuovo balzello o si studia come taglieggiare ancora di più il cittadino suddito.

Legnata di 250 euro per chi e’ domiciliato in area C ma non ha la residenza a Milano, aumento delle ore successive nella tariffa della sosta, abbonamenti scontati a chi entra spesso in area C: tutte le nuove misure, non hanno il fine di ridurre l’uso dell’auto ma quello di incassare il più possibile.

Naturalmente questa oppressione fiscale deprime l’economia e quindi alla fine dell’anno c’e il rischio che il gettito effettivamente riscosso sia inferiore a quello dell’anno precedente. Pierfrancesco Maran ad esempio non si capacita che dal gratta e sosta il Comune incassi meno: poverino, gli sfugge che con area C le aree di sosta più pregiate, quelle in centro, sono private di 40.000 auto al giorno.

Dopo questa plateale ammissione da parte del Comune  del proprio  disegno fiscale e non ambientale ,  si spera dunque che i giudici del TAR e del Consiglio di Stato che esaminano i vari ricorsi contro area C comprendano che siamo di fronte a pedaggi e non a misure per la tutela della salute dei cittadini.

Il vero dramma e’ però che la programmazione trasportistica  a Milano parte da un assunto sbagliato: non c’e più bisogno di fermare le auto coi divieti e coi ticket: Ci ha già pensato il caro carburante a diminuire l’uso dell’auto

 

Caro Pisapia non voglio essere rieducato da Maran e D’Alfonso

lunedì, 10 giugno 2013

Persino il Corriere della Sera si e’ accorto  ieri mattina che le Domenica a spasso non servono a niente. Per una volta niente titoli trionfalistici e classiche foto di famigliole con bimbi in bici. Il corrierone, sempre attento a come tira il vento, forse ha capito che la popolarita’ del Sindaco e’ ai minimi e quindi dopo averci ammannito tutte le baggianate di Maran, dei genitoriantismog, di Legambiente , ha pubblicato la lettera di un signore che si e’ rotto le palle della domenica senza auto e con la pioggia: oramai un classico di Pisapia.

Questo signore, Sandrone Dazieri, che comunque ringraziamo, ha detto una cosa che da anni ripetono sul web e sui socialmedia migliaia di milanesi , comitati, commercianti, siti intelligenti come SOS traffico o motocivismo, l’opposizione al suo completo senza che il Corsera lo scrivesse. Dopo aver premesso di non guidare ne avere un Suv, dopo aver fatto capire di essere un elettore di sinistra ma lontano dai salotti , il Dazieri  ha scritto chiaro e tondo che le domeniche senza auto non servono a niente e recano disagi a tante persone, in particolare a ceti deboli come gli anziani e gli abitanti delle periferie. E soprattutto lui come tanti milanesi non ne può più di essere educato e rieducato da questa amministrazione

E se una pioggia battente si e incaricata di dare l’ultimo addio a questo inutile tributo all’ideologia ambientalista, la volontà di educare i milanesi non e’ purtroppo finita. Il Sindaco che non si cura della sicurezza e dei bilanci, non perde occasione per farci capire i limiti della sua visione politica sessantottina e criptostatalista. Sta deflagrando e facendo incazzare tutti la  il divieto di consumazione dei gelati . Ancora una volta il Comune deve insegnarci qualcosa, stavolta dove e come si mangia il gelato. Da buon statalista, il buon Giuliano ogni volta che si prospetta un problema cosa fa? Ti piazza un ulteriore divieto, un nuovo regolamento, una ordinanza cretina che ammazza il lavoro e l’economia. Mai che pensasse di far rispettare le già abbondanti norme attraverso puntuali controlli dei vigili, mai che pensasse a far funzionare meglio i suoi uffici, i servizi erogati ( a caro prezzo) dall’amministrazione che guida.

E allora anche se il divieto del gelato dopo la mezzanotte e’ piccola cosa rispetto ai disastri compiuti da questa giunta, se diventa il simbolo di una città stufa di tasse e divieti che invece vuole guardare allo sviluppo , ben venga questa scintilla di ribellione che partira’ da una gelateria.

 

Pisapia annuncia il salasso poco alla volta. Ma alla fine il conto sara’ pesante.

mercoledì, 5 giugno 2013

Fino a quando governava il centrodestra Milano era fra le grandi  citta’ Italiane dove si pagavano meno tasse e con le tariffe per i servizi più basse. In 2 anni Pisapia ha aumentato tutte le tasse. Ha introdotto l’addizionale IRPEF , che nel 2013 sara’ dello 0,8 ( limite massimo consentito) e verra’ applicata a chi ha un reddito superiore a 15.000 euro annui , praticamente colpirà quasi tutte le famiglie . Ha aumentato il canone occupazione suolo pubblico in media del 40% , penalizzando tante attività economiche. Ha inflitto una mazzata a imprese e famiglie aumentando la Tarsu mediamente del 23% nel 2012 ( nel 2013 sicuramente con la Tares ci sara’ da pagare ancora di più). Infine ha introdotto lo scorso anno la tassa di soggiorno , che vuole gia’ aumentare nel 2013. Non sazio  di tributi , ha preteso di riistituire la tassa sui passi carrai, roba da medioevo fiscale.
La beffa e’ che pur avendo prelevato dalle tasche dei milanesi più di mezzo miliardo di euro in più nel 2012, non si vedono  ne più servizi ne più manutenzione,anzi….
Certo , in 2 anni, dal bilancio 2010 al 2012 , i trasferimenti dallo Stato sono diminuiti di 360 milioni di euro ma grazie all’IMU il Comune ha piu che coperto queste minori entrate. Nel 2012 IMU ha portato nelle casse comunali la cifra monstre di 734 milioni di euro: quindi sono entrati 429 milioni in più del 2011 quando si pagava ancora l’Ici e solo sulle seconde case.
Da anni si sa che i trasferimenti da Roma sarebbero diminuiti per effetto di varie leggi finanziarie e quindi bisognava razionalizzare le spese prima , non scoprire oggi, al momento di preparare il Bilancio di Previsione 2013 che mancavano 436 milioni! E questa cifra e’ il frutto di una spesa corrente fuori controllo e di entrate che sono improvvisamente venute a mancare: vendita Sea e oneri di urbanizzazione azzerati da un PGT sbagliato.
Lunedi la giunta ha approvato  la sua manovra: aumento dell’addizionale IRPEF allo 0,8 e IMU sulla prima casa allo 0,6%  più una riduzione di spesa con tagli imprecisati a servizi sociali, casa, cultura e sport. Poi ha congelato la discussione sul Bilancio facendo varie richieste al Governo fra cui  quella di prorogare i termini per l’approvazione dei  Bilanci a fine Settembre, quando si conoscerà la nuova fiscalità proposta da Letta.
L’unica richiesta su cui concordiamo e’ che Milano deve essere esentata dal rispetto del Patto di stabilita’ sulla spesa per investimenti, poiche’ deve ospitare Expo2015 e presentarsi in buono stato di manutenzione dal momento che Milano rappresentera’  l’Italia nei confronti di tutto il mondo
Spostare  a Settembre il bilancio di previsione 2013 significa solo rimandare scelte dolorose e ritardare l’approvazione del Piano delle Opere Pubbliche allegato al Bilancio: cosi’ partiranno in ritardo tutte le manutenzioni delle case popolari, delle scuole, delle strade. Il Governo si e’ impegnato a eliminare , giustamente, l’IMU sulla prima casa e sta cercando le coperture per rimborsare ai Comuni la cifra che incassavano con IMU prima  casa
Pisapia si comporta come uno che gonfia la nota spese, aumentando fittiziamente la aliquota IMU sulla prima casa allo 0,6 nella speranza che poi il Governo tolga l’IMU prima casa e rimborsi l’ammontare presunto. Ma il Governo non e’ cosi fesso , rimborsera’ solo un gettito pari a quello versato per le prime case lo scorso anno. Quindi a Settembre Pisapia dovra’ reperire altre risorse, e allora aumenterà anche le tariffe e scarichera’  la colpa sul Governo
Non e’ un atteggiamento da statista, anzi e’ irresponsabile fare questo scaricabarile invece di aprire una seria discussione sul ripensamento di spesa e servizi
Noi del PDL proponiamo una riduzione delle spese, eliminando quella  miriade di contributi ad associazioni amiche. Si puo sfoltire la spesa per collaboratori esterni degli assessori e quella per i  Rom . Eliminare eventi inutili come le Domeniche a spasso. E societa’ inutili come Amat e Milanosport. Altri risparmi potrebbero giungere dal ripensamento della modalita’ di erogazione di servizi culturali, sportivi e assistenziali .Poi c’e da recuperare sul fronte delle mancate entrate: dal biglietto del tram agli affitti delle case popolari che i molti abusivi , raddoppiati con Pisapia,nemmeno pagano. E vendere pezzi di patrimonio come si fa nelle famiglie quando non ci si vuole indebitare.
Se invece si continua a spendere e tassare , le imprese e le famiglie staranno sempre peggio

I circoli dei compagni fanno quello che vogliono

domenica, 2 giugno 2013

Quando la Sinistra va al potere , una delle ( poche ) cose che gli riesce di fare e’ assegnare spazi demaniali , cioè di tutti noi ad associazioni fiancheggiatrici della sinistra. Anche questa e’ una forma di sperpero di denaro pubblico e sarebbe bello che qualche magistrato se ne interessasse.

Esemplare ma tutt’altro che isolata la vicenda che racconto oggi. In Via Chiesa Rossa angolo Via San Domenico Savio ( zona 5) sul naviglio pavese esiste una splendida chiesetta del 400, appena restaurata , e una biblioteca comunale. Il tutto e’ circondato da uno splendido parco all’interno del quale sorge un porticato e un piccolo immobile.

Questi ultimi 2 edifici sono stati ultimamente assegnati con bando a una associazione, denominata Circolo dei Talenti. Ignoro ad oggi se abbiano vinto la concorrenza di altre associazioni, ma una cosa e’ certa : per partecipare a queste gare bisogna essere no profit e bisogna presentare progetti di attività culturali, educative o sociali.

Il circolo in questione invece oltre a ospitare iniziative del PD e di area sinistra e’ sostanzialmente una birreria e una gelateria. Dovrebbe chiudere le attività quando vengono chiusi i cancelli del parco . Quest’ultimo dovrebbe seguire gli orari fissati dal regolamento del verde ( a giugno chiusura alle 23) ma stranamente soprattutto il Venerdì e il Sabato i cancelli rimangono aperti e il circolo può vendere birre ai ragazzi che si divertono dentro il parco con vista sul naviglio e chiesa romanica. Pare che pezzi grossi della zona 5 abbiano spinto per l’orario flessibile.

I progetti compatibili con la mission del circolo non si fermano qui : ieri mattina ho visto con i miei occhi celebrare un banchetto di matrimonio con 150 invitati nel Parco pubblico e sotto lo stupendo loggiato restaurato naturalmente con soldi del Comune di Milano.

Ora e’ chiaro che se un circolo ospita una mostra , un incontro, un concerto puo’ anche offrire un rinfresco ma il banchetto di nozze privato in uno spazio pubblico ( storico) destinato ad altro e’ uno scandalo che grida vergogna.

Molte sono le domande che mi frullano e che trasformero’ in interrogazione all’Assessore al Demanio. Perché si assegnano spazi destinati alla cultura per fare banchetti e vendere gelati? Perche’ i commercianti del Naviglio devono pagare tasse statali e comunali, rispettare alla virgola i dettami di Asl e INPS e il Circolo invece può far loro concorrenza con la contabilità semplificata di una associazione? Nel bando con cui sono stati assegnati gli spazi era prevista l’attività commerciale a servizio di privati? Soprattutto: se lo spazio puo’ essere destinato a finalità commerciali perché non e’ stato assegnato come locale commerciale, consentendo cosi al Comune di incassare un affitto molto piu’ alto? E chissà invece quanto paga il Circolo dei Talenti con le sue finalità culturali e le sue amicizie politically correct?

Che bello se la mia interrogazione svegliasse qualcun altro. Il meccanismo del concedere spazi pubblici a basso costo ad associazioni amiche che poi ci lucrano facendo attivita ‘ profit e’ dannoso per le casse comunali e per la concorrenza sleale che genera. Temo che non sia l’unico caso

 

 

 

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