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Nasce il governo Lega M5S. Speriamo duri poco e non sia come la Raggi

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Milano 10 Maggio – Un governo doveva per forza nascere. Non si può votare a Luglio oppure ogni 6 mesi con buona pace di Giggino Di Maio.
Allora la scelta era fra un governo di “servizio” e uno politico. Da una parte l’ennesimo governo non eletto e composto da tecnici e alti burocrati di Stato fintamente neutrali ma alla fine contigui al PD, per condurci alle elezioni dopo 6 mesi.
Dall’altra un governo politico fra i 2 partiti che hanno vinto le elezioni anche se con programmi molto diversi. Dunque anch’esso destinato, al di la delle dichiarazioni, a durare un anno o 2 al massimo.
Berlusconi ha scelto di dare il via libera alla seconda ipotesi. Così ha tolto gli alibi ai 5 stelle che per 2 mesi hanno giocato a nascondino con le istituzioni inventandosi il veto a Forza Italia.
Ora si vedrà cosa può fare e quanto può durare una coalizione Lega-M5S, fondata sull’antipolitica, sul fatto di essere “nuovi”.
Al di là della contrarietà alla Legge Fornero e di una generica ostilità all’Europa è difficile immaginare come faranno Di Majo e Salvini a individuare una politica economica e quella estera. Non parliamo poi di tagli alle spese, essendo i 2 partiti uno il rappresentante del Nord e l’altro del Sud.
Prepariamoci a vedere su scala nazionale le improvvisazioni e il dilettantismo che contraddistinguono l’amministrazione della Raggi a Roma.
Ora Salvini, imbattibile leader nella comunicazione e nella campagna elettorale permanente, dovrà misurarsi con la responsabilità e l’impopolarità dei provvedimenti da prendere.
Questo regala un po’ di tempo e di spazio a Forza Italia a patto che si rinnovi e sappia ricostruire la seconda gamba della futura coalizione di centro destra.
Forza Italia non solo potrà votare contro tutte le fesserie proposte dai grillini, ma dovrà preparare l’uscita dal tunnel dei populismi, con un grande programma per la ripresa economica.
Alla Lega il compito di tamponare i danni degli improvvisati al Governo. A Forza Italia la sfida di riunire mondi e riconquistare elettori.
Ripartiamo dalle libertà economiche, dalla cultura del privato, dalla difesa dell’occidente, dalla sussidiarietà, dall’emergenza educativa, dalla lotta alla burocrazia.

Source: Fabrizio c’è

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